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SETTEMBRE 2016

FIELDBUS & NETWORKS

72

Fieldbus & Networks

La ragion d’essere

di IPv6 nelle WSN

Come noto, lo standard 802.15.4, deter-

minato da Ieee, definisce i soli Physical e

Medium Access Control Layer per le reti di

sensori, mentre nessuna assunzione viene

avanzata per i livelli protocollari superiori.

L’assenza di uno standard ‘de iure’ per i li-

velli 3-7 dello stack si è tradotta nello svi-

luppo di molteplici protocolli per il livello di

rete e applicativo, che cercano di sfruttare i

vantaggi che le reti 802.15.4 offrono e, pos-

sibilmente, acquisire una quota di mercato

crescente. Ancora oggi non emerge uno

standard prevalente e lo scenario si carat-

terizza per la presenza di molteplici proto-

colli che si appoggiano all’Ieee 802.15.4 (si

veda Figura 2).

Il protocollo Zigbee, per esempio, costitui-

sce probabilmente il tentativo di standar-

dizzazione più articolato e completo, ma sul mercato sono presenti

innumerevoli soluzioni proprietarie, mentre in ambito accademico

TinyOS rappresenta ancora, in molti casi, l’ambiente di riferimento.

È in questo scenario che si colloca il 6LowPAN, un protocollo di rete

che permette di incapsulare messaggi IPv6 in pacchetti 802.15.4.

Lo standard 6LowPan permette di incapsulare pacchetti IPv6 all’in-

terno del payload Ieee 802.15.4. Le specifiche di base, definite nei

documenti RFC 4919 e RFC 4944, sono state sviluppate e proposte

dal Working Group Ietf (Internet Engineering Task Force), insieme

a vari contributi resi disponibili tramite la mailing list dello stesso

WG. Successivamente sono uscite integrazioni e aggiornamenti

nei documenti RFC 6282 e RFC 6775.

Il protocollo IPv6 risponde innanzitutto al problema dello spazio

d’indirizzamento; da questo punto di vista, soddisfa i requisiti di

scalabilità propri delle reti di sensori, pensate per poter avere

ampia densità in prossimità dell’evento d’interesse e gestire co-

munque migliaia di nodi contemporaneamente. IPv6 introduce un

tipo di configurazione automatica degli host che si attiva non ap-

pena viene abilitata un’interfaccia. Questo ha il grande vantaggio

di non necessitare dell’intervento di server centralizzati per poter

disporre di un indirizzo e per le operazioni di configurazione. Tale

meccanismo, chiamato ‘stateless autoconfiguration’, viene sfruttato

anche all’interno delle reti 6LowPAN per semplificare meccanismi di

amministrazione di rete e commissioning. L’adozione di IPv6 come

protocollo di rete per Internet amplifica notevolmente gli scenari e

le possibilità di comunicazione diretta tra le reti di sensori e altre

reti attestate alla ‘Big Internet’, o comunque accessibili tramite

quest’ultima. Allo stesso tempo, una rete di sensori che utilizzi IPv6

potrebbe ereditare numerosi meccanismi di amministrazione e ge-

stione di rete, con una conseguente riduzione dei costi e dei tempi

di implementazione, nonché dello sforzo per ottenerne la standar-

dizzazione e l’adozione a livello globale.

Queste sono alcune delle potenzialità per le quali è nato un WG

all’interno di Ietf per cercare di definire un livello di rete adatta-

tivo che gestisse messaggi IPv6 all’interno delle reti di sensori

senza filo: ecco 6LowPAN. È da notare come diversi protocolli

industriali e commerciali prevedano un’opzione di compatibilità

per le reti IP, contemplando la possibilità di dialogare con reti IP

per mezzo di un gateway/proxy dedicato. Utilizzando, invece, IP

in maniera nativa sui nodi permetterebbe di eliminare i gateway

per la comunicazione con altre reti: i nodi infatti, sarebbero visti

a tutti gli effetti come host di una particolare sottorete e, gra-

zie alla condivisione del protocollo di rete, potrebbero dialogare

automaticamente con altre reti IP.

IPv6, tuttavia, non è stato pensato per le WSN, anzi è stato pro-

gettato principalmente per essere utilizzato come protocollo di net-

working per reti cablate. Questo comporta non poche difficoltà nel

cercare di portare questo standard anche sulle reti wireless e su

quelle di sensori in modo particolare. Utilizzare IPv6 direttamente

su una WSN, appoggiandosi per esempio a protocolli di livello in-

feriore come Ieee 802.15.4, comporterebbe un’enorme overhead

di rete impedendo, o quasi, l’accesso alle informazioni dei livelli

superiori. Ecco perché il 6LowPAN nasce come un livello adattativo

tra IP e il livello MAC dello standard 802.15.4 (si veda Figura 3).

Per far questo 6LoWPan deve prevedere meccanismi di riduzione

dell’overhead intrinseco del protocollo IPv6, attraverso: meccanismi

di frammentazione dei messaggi, supporto a meccanismi di routing

del livello MAC, formattazione ottimizzata dei messaggi.

Figura 2 - Esempi di livelli protocollari per lo stack Ieee 802.15.4

Fonte www.host1plus.com