Table of Contents Table of Contents
Previous Page  54 / 84 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 54 / 84 Next Page
Page Background

SETTEMBRE 2016

FIELDBUS & NETWORKS

54

Fieldbus & Networks

R

eti informatiche aziendali, sistemi di supervisione e

controllo, apparecchiature di videosorveglianza e sicu-

rezza: le soluzioni aperte trovano posto a ogni livello

della gerarchia di un moderno sistema di automazione

industriale, di controllo di processo o di building auto-

mation. Tuttavia, il concetto di ‘apertura’ di una rete si presta a

molteplici interpretazioni, non tutte concordi tra loro. Ne parliamo

con alcuni dei più noti fornitori del settore.

Fieldbus & Networks:

Quali sono le caratteristiche che contrad-

distinguono una rete ‘aperta’?

Cristian Randieri

, presidente e

CEO di

Intellisystem Techno-

logies

(

www.intellisystem.it)

:

“Come per i sistemi aperti in ge-

nerale, il concetto di rete aperta

scaturisce da esigenze di standar-

dizzazione. Nella progettazione

di una rete industriale ci si può

trovare di fronte a una serie di

prodotti che potrebbero vincolare

definitivamente al fornitore sele-

zionato su qualsiasi scelta pro-

gettuale futura. Una rete aperta

permette di cambiare fornitore

senza dover necessariamente

riprogettare l’intero sistema. Oltre a ciò, i due vantaggi più im-

portanti di un protocollo di comunicazione aperto in un sistema

di automazione sono retrocompatibilità e integrazione. Per capire

bene tutti gli altri vantaggi occorre puntualizzare su alcuni aspetti

che definiscono il nuovo modo con cui vengono definiti i protocolli.

Nello sviluppo ‘consensus-based’ questo avviene grazie alla col-

laborazione e condivisione delle decisioni tra più partecipanti. La

supervisione delle attività di definizione del protocollo è attuata

da un gruppo di governance collegato a un ente riconosciuto, che

organizza lo sviluppo e le revisioni degli standard. Se vi è proprietà

intellettuale associata a uno standard aperto, essa può essere

licenziata in cambio di una royalty ragionevole o secondo altri

accordi di licenza. Di contro, i protocolli proprietari possono es-

sere liberamente disponibili o implementabili solamente a fronte

di un contratto vincolante. Sviluppati da produttori o individui per

un uso specifico e verticale, piuttosto che per uno standard, le

soluzioni proprietarie non adottano una metodologia di sviluppo

basata sul consenso e sulla condivisione. Offrendo soluzioni spe-

cifiche a problemi specifici, si rivolgono ad applicazioni pretta-

mente ‘target-oriented’”.

Alessandro Cazzola

, technology specialist Powerlink e Open-

Safety di

Epsg

(Ethernet Powerlink Standardization Group -

www.ethernet-powerlink.org

): “Per potersi definire davvero aperta

una rete, o più in generale una tecnologia, deve essere comple-

tamente libera e indipendente da qualsiasi vincolo tecnologico e

legale. Ancora oggi si possono scaricare gratuitamente dalla rete

codici sorgente di protocolli presentati come open, ma il cui uso

non è poi davvero così aperto, o perché sono imposte royalty sul

loro utilizzo, o perché si vieta qualsiasi modifica ed estensione ri-

spetto all’originale. Un protocollo software come quello promosso

da Epsg, invece, può essere definito ‘open source’ e ‘100% free’

perché non esistono brevetti e diritti intellettuali, quindi per chi

ne fa uso non vi sono impegni scritti da firmare e percentuali da

VANTAGGI E PROBLEMATICHE

LEGATE ALL’IMPIEGO DI

PROTOCOLLI ‘OPEN’

RETI APERTE

MA NON

TROPPO

di

Massimo Giussani

Fonte: pixabay

Tavola

rotonda

Cristian Randieri

di Intellisystem

Technologies