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SETTEMBRE 2016

FIELDBUS & NETWORKS

58

Fieldbus & Networks

siderabile, ora è un requisito indispensabile per qualsiasi azienda

moderna. Ci siamo inoltre accorti che velocità di comunicazione,

autoconfigurazione e autodiagnosi di tutti i dispositivi connessi sono

altri fattori che non possono essere tralasciati: per rispondere al

meglio a questa richiesta di integrazione abbiamo visto che la cosa

migliore è quella di connetterli tutti su un’unica dorsale”.

Randieri

: “Tenendo conto delle rapide evoluzioni delle comuni-

cazioni, un’azienda connessa a 360 gradi è sicuramente la pre-

messa per il tipico impianto produttivo del futuro, che non può

prescindere dall’utilizzo di reti aperte. I vantaggi di queste nuove

tecnologie sono molteplici: basti pensare al fatto che mediante un

dialogo più efficace ed efficiente è possibile ottenere un unico si-

stema, un unico software, un unico controllo... insomma, un’unica

rete (Ethernet) per gestire l’automazione di processo, la diagno-

stica e la safety. Un punto di forza delle reti aperte consiste nel

fatto che oggi sono disponibili nel mercato sempre più gateway e

dispositivi di collegamento, per connettere le reti informatiche o

di controllo con le reti dei dispositivi di campo. Sfruttando strut-

ture di rete esistenti diventa possibile ridurre i costi dei dispositivi

di controllo, risparmiando su costi di licenza e aggiornamento”.

Cavagnari

: “Come Delta abbiamo da tempo sposato il bus di co-

municazione Ethercat, una scelta dettata non tanto dal fatto di

non avere fee associative, quanto dalla sempre maggiore diffu-

sione di questo bus tra molti produttori di elettronica e dispositivi

di automazione. Questo conferisce ai costruttori di macchine e

impianti, che sono i nostri clienti, la possibilità di utilizzare diversi

dispositivi interfacciabili tra di loro, garantendo loro un vantag-

gio competitivo. Inoltre, clienti che utilizzano una specifica rete

bus, come Ethercat, sviluppano

anche una competenza profes-

sionale che si vuole sfruttare in

quante più applicazioni possi-

bile, senza ogni volta dover in-

trodurre un nuovo sistema, con

conseguente allungamento dei

tempi di sviluppo e relativo ag-

gravio di costi”.

F&N:

Quali sono invece i limiti

di una soluzione aperta?

Peli

: “Vantaggi e svantaggi

sono da valutare caso per caso

in funzione dell’esigenza. Per

esempio, se si deve imple-

mentare su una rete aperta

un numero molto elevato di

funzioni in tutti i device, si

avrà la certezza che scegliendo

un’architettura chiusa i device

disponibili avranno tutte le fun-

zionalità integrate; scegliendo

l’architettura aperta si dovrà

cercare caso per caso ciò che

risponde alle esigenze proget-

tuali e lavorare su un’elevata

personalizzazione”.

Cazzola

: “Quando si parla di soluzioni aperte vi sono numerosi

aspetti da considerare, come il ciclo di vita, il rischio di obsole-

scenza, la non specificità, ma anche il rischio di assenza di ma-

nutenzione per il futuro e la mancanza di aggiornamenti e nuove

release. Con Powerlink specificità, continuità e disponibilità a

lungo termine sono garantite grazie all’associazione indipendente

Epsg, che vigila sulla tecnologia e coordina le attività dei suoi

membri. L’appartenenza a Epsg è aperta a tutti: aziende, associa-

zioni, istituzioni, scuole, università, fino al singolo privato”.

Randieri

: “Malgrado le potenzialità non ancora del tutto espresse

di Ethernet, il protocollo è caratterizzato da alcuni limiti specifici

che si manifestano soprattutto nei sistemi realtime particolar-

mente critici e che rendono necessario ricorrere a tecnologie di

comunicazione specifiche per interfacciarsi con i singoli sensori.

È quindi legittimo prevedere che in molti casi Ethernet potrebbe

rappresentare solamente la dorsale per far dialogare tutti i sotto-

sistemi, che continueranno però a utilizzare protocolli specifici o,

in alcune applicazioni, versioni di Ethernet estremamente verticali

e specializzate”.

Cavagnari

: “Più che pensare agli svantaggi di una rete aperta,

penserei ai vantaggi che offre una rete proprietaria, la quale ha

senso se vista in un’ottica di ‘pacchetto’ orientato principalmente

a soluzioni specifiche o problematiche molto particolari, dove le

soluzioni standard, proprio per il fatto di doversi adattare al mag-

gior numero di esigenze possibili, non consentono quelle presta-

zioni e/o adattamenti tecnologici a cui la soluzione è orientata”.

F&N:

Quali sono vantaggi e svantaggi delle reti aperte dal punto

di vista dei produttori e dei sy-

stem integrator?

Cavagnari

: “Quando un co-

struttore di macchine o im-

pianti o system integrator deve

sviluppare una nuova applica-

zione, la prima cosa che cerca

di fare è ottimizzare il bagaglio

culturale già sviluppato, con

lo scopo di ridurre i tempi di

sviluppo e aumentare la pro-

duttività, con un conseguente

miglioramento dei margini di

guadagno. Se una tecnologia

è già familiare, utilizzata e

collaudata con diverse espe-

rienze, questo rappresenta un

vantaggio competitivo non da

poco. Questo vale non solo

per lo sviluppo di software, ma

anche per la formazione che gli

integratori devono avere e alla

quale si devono dedicare per

poter far fronte alle richieste

L’impiego di protocolli ‘open’

può comportare vantaggi

e problematiche

Fonte: pixabay