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n.20 novembre 2015
Una gestione innovativa delle risorse ambientali
rappresenta una sfida per una regione a vocazione
tanto agricola quanto industriale come la Lombardia, per
raggiungere obiettivi sostenibili in un quadro di cambiamenti
globali sempre più incombenti. Suolo, acqua, agricoltura
intensiva e coltura tradizionale, gestione dei rifiuti agro-
alimentari per la produzione di bioprodotti ed energia sono
tutti argomenti analizzati nel corso di ‘Lombardy Dialogues’,
l’ultimo dei tre eventi nati dall’accordo quadro tra il Consiglio
Nazionale delle Ricerche e la Regione Lombardia,
in collaborazione con Unioncamere Lombardia
Strumenti innovativi
per gestire, monitorare
e preservare
le risorse ambientali in Lombardia
2015
EXPO
I sistemi di monitoraggio stanno
evolvendo in modo molto più
rapido di quanto venga percepito
dagli utenti dei servizi e, per
certi versi, anche dagli stessi
operatori/gestori agroalimentari
e ambientali. Ciò è la
conseguenza di una molteplicità
di fattori tra i quali merita
ricordare la miniaturizzazione dei
sensori, la crescita di potenza
dell’hardware, il miglioramento
dei materiali e, non da ultimo,
la disponibilità e l’economicità
di reti e sistemi georeferenziati
globali. Tutto ciò permette di
guardare alla gestione delle
risorse ambientali, siano esse
naturali (acqua, suolo ecc.) o
agroalimentari, con un’ottica
molto più ‘intelligente’ (smart) di
quella di pochi decenni addietro.
Questi temi sono una parte
importante degli argomenti
trattati nell’ultimo evento
‘Lombardy Dialogues’,
un’iniziativa che ricade sotto il
progetto “Spazi Espositivi per
la Ricerca - Padiglione Italia
Expo2015” - Accordo Quadro
Regione Lombardia - Consiglio
Nazionale delle Ricerche (CNR)
che intende dare visibilità
al sistema agro-alimentare
lombardo attraverso le attività
della ricerca scientifica attive
nel territorio.
Innovare la gestione
dell’acqua per rispondere alle
sfide del territorio
Le città e gli ecosistemi sono
realtà territoriali sempre
più sottoposte a pressioni
determinate dai conflitti che
si instaurano tra fenomeni di
urbanizzazione, aumentata
richiesta di beni, servizi e
infrastrutture e gestione
sostenibile delle risorse. Entro
il 2050 il 70% della popolazione
mondiale (86% per i paesi
Ocse) vivrà in aree urbane,
concentrandosi in grandi città
con più di un milione di abitanti.
L’Ocse stima che la domanda
mondiale di energia e di acqua
aumenteranno rispettivamente
dell’80% e del 55% entro il
2050, mentre la FAO prevede,
nello stesso periodo, una
crescita del 60% della domanda
alimentare.
Gli ecosistemi acquatici
mostrano effetti evidenti
delle pressioni antropiche,
tanto che l’auspicato stato