NOVEMBRE 2017
FIELDBUS & NETWORKS
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CITTÀ PIÙ SOSTENIBILI
E VIVIBILI
Fieldbus & Networks
O
ltre il 50% della popolazione
mondiale vive in città, ma il
crescente tasso di urbanizza-
zione potrebbe portare questa
percentuale ad aumentare di
ben 20 punti entro il 2050. Questo significa
che altri 2miliardi di persone si sposteranno
in aree urbane, andando a sovrappopolare
le megalopoli che già esistono, oppure
creando nuovi conglomerati, in ogni caso
aggravando le esigenze e la complessità
delle città esistenti, indipendentemente
dalle loro dimensioni.
La rapidità e la portata dell’urbanizzazione
fa aumentare anche la domanda di energia,
alloggi, posti di lavoro, servizi, sistemi di
trasporto, scuole e assistenza sanitaria, con
aspettative sempre più difficili da soddisfare
anche per quanto riguarda servizi quali l’il-
luminazione stradale o la raccolta dei rifiuti.
Questa è la vera sfida delle smart city: rea-
lizzare un modello urbano inclusivo, sicuro,
resiliente e sostenibile, in grado di soddi-
sfare le necessità di oggi e quelle di domani,
pur facendo i conti con risorse finanziarie
spesso limitate. La tecnologia rappresenta
uno strumento prezioso, perché contribuisce
a rendere intelligenti le infrastrutture esi-
stenti e risolvereproblemi concreti, comeper
esempio ridurre il consumo di energia e le
emissioni nocive, diminuire l’inquinamento
e i rifiuti, rendere più efficiente un determi-
nato servizio. Non va sottovalutato il fatto
che, scegliendo tecnologie basate su stan-
dard e orientate all’interoperabilità, la smart
city abbia la possibilità di fare investimenti
di lungo periodo, che durino nel tempo, per
essere pronti alle nuove esigenze che il fu-
turo potrà portare. Tutto questo presuppone
unanuovadefinizionedi smart city che, nella
visione di Paradox Engineering, è un grande
sistema che mette in comunicazione per-
sone e organizzazioni, abilitando ogni tipo di
attivitàpubblicaoprivataattraversounaplu-
ralità di applicazioni, come la distribuzione di
energia, i trasporti, l’illuminazione e via di-
cendo. In questa città dinamica e adattiva,
i dati sono la risorsa chiave per progettare
e migliorare qualsiasi servizio: attraverso il
paradigma dell’Internet of Things possiamo
infatti trasformare gli oggetti che si trovano
sul territorio (lampioni, contatori, cassonetti
dei rifiuti, stalli di parcheggio, telecamere
ecc.) in dispositivi intelligenti, connessi in
rete e capaci di trasmettere informazioni
ed eseguire comandi. Da qui la possibilità
di monitorare e gestire i servizi urbani da re-
moto, con una regia integrata che va oltre il
raggiungimento di obiettivi meramente eco-
nomici, per dare vita a città sempre più vive,
gradevoli, sicure e sostenibili.
Un investimento
che si ripaga da solo
(e genera ricavi)
Due esperienze, entrambe negli Stati Uniti,
ma analoghe a tante altre in diversi Paesi
del mondo, Italia compresa, dimostrano
come sia possibile applicare questi concetti
a progetti concreti, con risultati misurabili.
La città di San Leandro, in California, ha
definito un piano ambizioso di sviluppo so-
stenibile, noto come
‘Climate Action Plan’
,
LA VERA SFIDA DELLE SMART CITY È
REALIZZARE UN MODELLO URBANO INCLUSIVO,
SICURO, RESILIENTE E SOSTENIBILE, DOVE
I DATI COSTITUISCONO UNA RISORSA CHIAVE.
PARADOX LO HA PROVATO IN DUE CASI CONCRETI
di
Gianni Minetti
High-light
La città di San Leandro, in California,
ha implementato la piattaforma
PE Smart Urban Network per la
gestione dell’illuminazione pubblica
La stessa soluzione implementata
per gestire l’illuminazione potrà in
futuro connettere e abilitare altri
servizi urbani