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EON

ews

n

.

590

-

ottobre

2015

10

fondi iraniani congelati nelle

banche di tutto il mondo, ed in

particolare quelle statunitensi,

contribuirà a finanziare i grandi

progetti nelle ferrovie, strade,

trasporti. Nell’industria gli in-

vestimenti sono previsti princi-

palmente nell’automotive, dove

c’è già un’ampia produzione, e

nella meccanica in generale:

macchine industriali, macchine

agricole, agroindustria, compo-

nentistica per macchinari indu-

striali e agricoli; altri settori di

impegno per il Paese sono ad

esempio, le energie rinnovabili

e l’imballaggio”.

Quali canali è bene seguire per

entrare con successo in Iran?

“Esistono varie iniziative di

sistema tra le quali, ad esem-

pio, la missione per 5 settori

del prossimo 28-30 novembre

guidata dal viceministro Car-

lo Calenda del Ministero dello

Sviluppo Economico. Poi c’è la

nostra Camera che rappresen-

ta la via struttu-

rale per entra-

re nel Paese.

Dal 1998 tutti i

giorni lavoria-

mo in collabo-

razione con la

nostra omolo-

ga a Teheran,

la Camera di

Commercio ira-

no-italiana, con

cui c’è uno scambio continuo

di informazioni, organizzazione

di supporti alle imprese, ricerca

di partner. Da anni assistiamo

le imprese, e soprattutto quelle

piccole e medie che non hanno

mai interrotto il loro business

nel Paese seppure con gran-

di difficoltà. Le grandi aziende

invece avevano abbandonato

il campo dopo l’aut aut statu-

nitense e ora, con l’accordo,

faranno il loro reingresso”.

Oltre alle attività puramen-

te commerciali quali altre

iniziative di collaborazione

sono praticabili?

“Soprattutto collaborazioni nel

senso di trasferimento di know

how e di assistenza tecnica.

Gli investimenti diretti italiani

sono invece sporadici, anche

se c’è l’interesse di alcune

aziende ad aprire siti produt-

tivi in loco, soprattutto nella

meccanica; non sono spinte

da economie in termini di co-

sto del lavoro, dato che in Iran

non è basso, quanto dal desi-

derio di presidiare tutta la zona

medio-orientale, le aree dell’ex

Unione Sovietica, l’Afghani-

stan, e l’Irak, da una posizione

strategica quale è quella per-

siana. Per quanto riguarda il

personale, il livello di istruzione

è eccellente, il

sistema univer-

sitario

forma

tecnici di altis-

simo

livello”.

In favore delle

imprese italia-

ne e delle loro

Assoc i az i on i

la C.C.I.I. svol-

ge un insieme

completo di atti-

vità di promozione, assistenza,

formazione e informazione.

La Camera partecipa fin dalla

sua creazione ai lavori della

Commissione Mista intergover-

nativa Italia-Iran. Informazioni

sul sito

www.ccii.ft

.

Note:

(*) Stime e info da Anie

Grandi opportunità

per una concorrenza

agguerrita

Intervista con Pierluigi D’A-

gata, segretario generale

della Camera di Commercio

e Industria Italo-Iraniana

La Camera di Commercio e In-

dustria Italo-Iraniana (C.C.I.I.)

è una delle 38 camere ricono-

sciute ufficialmente dal Mini-

stero dello Sviluppo economi-

co. Dalla riapertura del Paese

nel 1998 la C.C.I.I. ha sempre

tenuto aperti i rapporti con l’I-

ran, anche nelle fasi più difficili.

“Dopo gli accordi di luglio 2015

siamo ora in attesa della rela-

zione dell’Agenzia internazio-

nale per l’energia atomica che

dia un rapporto positivo al Con-

siglio di Sicurezza dell’ONU

-esordisce Pierluigi D’Agata. A

quel punto le sanzioni verran-

no sospese per la stragrande

maggioranza dei prodotti e

dei destinatari (anche banche,

oil&gas e così via). L’Unione

Europea ha previsto questo

sblocco il 14 gennaio 2016,

vincolandolo al rapporto della

Aiea e stimando una possibile

proroga fino a sei mesi. Pos-

siamo quindi ragionevolmente

affermare che la sospensione

delle sanzioni sarà operativa

nella primavera del prossimo

anno. Tuttavia negli scambi

commerciali notiamo già gli

effetti dell’alleggerimento delle

sanzioni avvenuto nel 2014.

Per quanto riguarda l’Italia, nel

primo trimestre di quest’anno

le esportazioni sono cresciute

del + 32,5% per un valore di

vendita di 276,8 milioni di euro;

dati ancora più significativi

sono attesi nel terzo trimestre”.

Dopo le sanzioni cosa cambia

per gli esportatori italiani?

“Vengono semplificate le pro-

cedure degli scambi com-

merciali e industriali, ma tutto

il mondo ora guarda all’Iran

come forte polo di sviluppo nei

prossimi anni. Con la riapertura

degli scambi, quindi, i fornitori

dovranno affrontare una con-

correnza agguerrita e prima di

tutte quella americana. Come

italiani godiamo tradizional-

mente di una grande stima per

il nostro Paese e per le nostre

produzioni. Dal punto di vista

dell’interscambio nel Medio

Oriente l’Iran rappresenta il se-

condo mercato più importante

dopo la Turchia. La voce princi-

pale delle esportazioni italiane

è quella dei macchinari per la

produzione industriale e sicu-

ramente l’Iran ne avrà molto

bisogno nell’ambito del piano

di ammodernamento struttu-

rale e industriale del Paese. A

livello strutturale, lo sblocco dei

R

eport

segue da pag.11

Fig. 3 – Esportazioni italiane verso l’Iran per settori industriali (Anno 2014) (Fonte:

elaborazioni ANIE su dati ISTAT

Fig. 2 – Industria

Manifatturiera compo-

sizione per produzione

industriale (Fonte:

elaborazioni Servizio

Centrale Studi Econo-

mi ANIE su dati SCI)

Elettrotecnica

ed elettronica

sono state nel

2014 il secondo

settore industriale

dell’export italiano

verso l’Iran