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n.20 novembre 2015
ACQUA
GESTIONE
Efficientamento
energetico
di un impianto di depurazione
Daniele Bressan
1
, Matteo Salmaso
1
, Andrea Casnati
1
, Enrico Cagnoni
2
, Eleonora Perotto
3
L’aumento delle spese di gestione dovute ai vincoli
ambientali sempre più rigorosi e all’incremento dei
costi energetici hanno reso necessario implementare
miglioramenti impiantistici e gestionali per
efficientare la conduzione degli impianti. L’analisi
dei consumi di energia effettuata in ambito ISO
50001 fornisce un quadro di riferimento ottimale
per identificare interventi migliorativi. Il presente
contributo illustra un esempio di analisi dei consumi
di energia per un impianto di trattamento delle
acque reflue di UniAcque SpA, gestore del SII della
Provincia di Bergamo, ed i successivi interventi
pianificati, progettati e realizzati per migliorarne le
prestazioni energetiche ed ottenere nel contempo
l’emissione di titoli di efficienza energetica.
1
Uniacque SpA
2
Cels – Research group on industrial engineering, logistic and service operations – Università di Bergamo
3
Politecnico di Milano
Nel SII l’incidenza del costo dell’energia elettrica si attesta tra il 10% ed
il 30% dei costi totali del servizio erogato: il consumo globale di energia
dei gestori, stimato per il 2011 da Federutility, risultava pari a 7.062 GWh
(circa il 2,3% del consumo nazionale), il 30% dei quali attribuibile alla
depurazione delle acque reflue [1]. Secondo il Rapporto Ispra 93/2009
[2], il 30% circa dei costi di gestione di un impianto di depurazione di
acque reflue è imputabile ai consumi energetici. È quindi necessario che
la progettazione e la gestione di tali impianti siano realizzati in modo da
minimizzarne i consumi.
In particolare, anche se la quantità di energia necessaria per il funziona-
mento dell’impianto dipende da potenzialità e tipologia dei trattamenti
adottati, circa il 55% dei consumi è addebitabile all’areazione del fango
attivo. Nel caso l’impianto preveda un trattamento biologico per la rimo-
zione di fosforo e azoto e la fase di filtrazione, il consumo di energia per
le fasi di aerazione, di pompaggio e di trattamento fanghi risulta superio-
re del 30 - 50% rispetto al tradizionale processo di fanghi attivi. In gene-
rale quindi il comparto biologico è il comparto più energivoro di tutto
l’impianto [2].
Descrizione dell’impianto
L’impianto oggetto di analisi è situato nel comune di Bagnatica, ha una
capacità di progetto di 120.000 AE, una portata media giornaliera di
24.000 m
3
e raccoglie i reflui di 11 comuni. Ai fini dello studio energetico,