Table of Contents Table of Contents
Previous Page  19 / 102 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 19 / 102 Next Page
Page Background

MAGGIO 2017

FIELDBUS & NETWORKS

19

processamento a livello software, firmware e hardware, per la presenza

stessa di alcuni dispositivi infrastrutturali di rete necessari per instradare

la comunicazione Ethernet. Si tenga conto che la dimensione di un frame

Ethernet va da 1,5 kb a 80-84 kB, mentre lo scambio dati a livello di dispo-

sitivi di campo è solitamente dell’ordine di pochi byte: con 32 I/O potrei

avere appena 4 byte di dati da trasmettere. Questo implica un utilizzo

della banda inefficiente: sarebbe come utilizzare un ‘TIR’ per trasportare

una singola lettera. La gestione dello stack software del protocollo Ether-

net richiede quindi l’impiego di processori con una certa potenza di calcolo

e tempi di elaborazione di decine di ms, il che limita notevolmente i tempi

della comunicazione. Inoltre, non è possibile stabilire a priori il tempo di

invio/ricezione dei dati, in quanto il protocollo non è deterministico. Infatti,

a meno di non utilizzare alcune tipologie di switch

piuttosto costose, gli switch standard per Ethernet

hanno solitamente unamodalità di funzionamento

‘store&forward’ ed eseguono l’instradamento nel

firmware, dove i tempi di elaborazione non si

possono conoscere a priori. Infine la topologia,

tipicamente lineare, della rete pone altri limiti alla

velocità di trasmissione in base al numero dei di-

spositivi collegati.

I protocolli Industrial Ethernet sono nati per su-

perare questi limiti. Ethercat in particolare offre

elevate prestazioni, elevata velocità di refresh e

tempi ciclo molto spinti, che arrivano ai 30 micro-

secondi di aggiornamento per 1.000 dispositivi e

100 microsecondi per 100 servo-assi. Consente inoltre di evitare l’imple-

mentazione di sotto-reti bus locali, in quanto il bus principale Ethercat è

in grado di raggiungere lui stesso tutti i dispositivi I/O in rete con tutti i

vantaggi che ciò comporta.

F&N:

Come si può integrare Ethercat in una rete Ethernet standard?

Figini:

Oggi le tecnologie IP sono sempre più importanti in quanto legate

al concetto di Industry 4.0: Ethercat può integrare qualsiasi tecnologia

grazie alla soluzione ‘Ethernet over Ethercat’, che permette di trasferire

su Ethercat i frame Ethernet standard inmodo trasparente per i dispositivi

end-to-end, tramite tunnelling. I pacchetti TCP/IP (o anche UDP/IP) ven-

gono trasmessi sull’infrastruttura Ethercat come payload del frame Ether-

cat aciclico. In tal modo, è possibile collegare per esempio delle stampanti

per etichette, oppure impiegare un web server per la visualizzazione dei

dati di diagnostica, ovvero utilizzare i dispositivi che adottano Ethernet

standard, servendosi della rete Ethercat quale dorsale. Il master Ethercat

si comporta come uno switch software e il protocollo provvede anche alla

frammentazione dei frame Ethernet, che sono tipicamente più lunghi dei

frame Ethercat.

F&N:

Cosa si intende per ‘Ethernet on the fly’?

Figini:

Il funzionamento di Ethercat è definito ‘Ethernet on the fly’, ossia

‘al volo’, in quanto tutti i frame inviati dal master percorrono la rete rag-

giungendo tutti gli I/O: i singoli dispositivi inseriscono i propri dati di out-

put e ricevono gli input ‘al volo’ e al termine del loop, quando il frame

torna al master, quest’ultimo già è in possesso di tutte le variazioni e

dei nuovi valori. È come se dei passeggeri salissero e scendessero da

un treno in corsa senza bisogno di fermate. In questo modo, con un solo

frame o un numero di frame basso, il master è in grado di inviare i dati di

output potenzialmente a tutti gli slave della rete che supportino dati ciclici

in uscita e di raccogliere i dati di input da tutti gli ingressi. Ogni Ethercat

slave controller ha inoltre un supporto hardware dedicato per la sincroniz-

zazione dei clock. La comunicazione aciclica, impiegata per esempio per

l’invio di dati di diagnostica, viene supportata in parallelo, senza influire

sulle prestazioni realtime della rete.

F&N:

Si parla molto di diagnostica predittiva. Cosa prevede Ethercat

in tal senso?

Figini:

La diagnostica di rete ha sempre rappresentato per Ethercat un

punto centrale. Lo prova per esempio il fatto che lo standard Ethercat

impone per qualsiasi dispositivo conforme la presenza di un LED che

indichi all’utente a prima vista lo stato del collegamento di ogni porta

I/O Ethercat. Le informazioni diagnostiche sono trasmesse in modalità

aciclica, vi sono però anche informazioni cicliche di diagnostica recepite

dal master tramite un contatore (‘watching counter’), di cui ogni slave

controller Ethercat è dotato, che si incrementa ogniqualvolta viene perso

il link fisico della comunicazione, per esempio in caso di interruzione fisica

della rete, disturbi EMC, errori legati alla topologia. Un counter segnala

anche il caso in cui il frame sia corrotto o i dati non siano consistenti. Il

master, non appena riceve i dati dagli slave, in base allo stato del counter

può capire se si è verificato un evento negativo, di perdita della comunica-

zione o di errore, e reagire di conseguenza interrogando direttamente gli

slave che hanno avuto problemi, per capire quale device è coinvolto, quale

problema si è verificato e quando, oppure può inviaremessaggi di allarme.

È anche possibile raffinare l’impiego dei counter creando dei gruppi di

dispositivi in rete, per cui il counter ricevuto dal master sarà relativo non a

tutti i dispositivi della rete, ma solo a un certo gruppo, delimitando l’area

interessata dall’errore.

F&N:

Come viene affrontato il tema della sicurezza?

Figini:

La sicurezza rappresenta un altro punto saliente, essenziale anche

per ottenere la conformità alle normative vigenti. Nel tempo siamo pas-

sati da soluzioni di sicurezza ‘ad hoc’, che imponevano l’esistenza di una

rete di sicurezza separata a se stante, con i propri dispositivi ‘sicuri’, per

arrivare a soluzioni integrate. Oggi si impiegano per lo più bus ‘ibridi’,

con una logica di sicurezza integrata in controllori standard o remotata

sul bus, con convergenza di funzionalità standard e di sicurezza veicolate

sullo stesso mezzo fisico. In tal modo, vengono integrati sulla stessa rete

e sullo stesso ‘cavo’ dispositivi standard e di sicurezza, senza bisogno di

installare una nuova rete. I protocolli bus standard si sono perciò dotati di

un apposito layer di sicurezza aggiuntivo, il ‘safety protocol layer’. Ethercat

adotta un approccio black channel: ciò che serve per garantire il livello di

sicurezza voluto, che può arrivare a SIL3 secondo IEC61784-3, è contenuto

nel layer di sicurezza, ovvero nel Functional Safety on Ethercat (FSoE),

tecnologia certificata da TÜV e supportata da ETG. I frame di sicurezza

vengono trasmessi insieme a quelli standard, ma sono particolarmente

verificati e controllati in modo da garantire che vengano recepiti corretta-

mente dai dispositivi di sicurezza.

ETG-Ethercat Technology Group -

www.ethercat.org

Nell’area espositiva i partecipanti hanno potuto toccare con mano alcune soluzioni

proposte dai membri di ETG

Video disponibile al link

http://automazione-plus.it/ether-

cat-i-punti-chiave-della-rete-in-unintervista-ad-alessandro-fig-

ini-di-etg_91002/