FEBBRAIO 2016
FIELDBUS & NETWORKS
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Fieldbus & Networks
un’azienda è bene includere tutte quelle attività esterne, quali le
vendite e la gestione dei fornitori, valutando con attenzione i li-
velli di sicurezza applicati dalle singole realtà, con lo stesso metro
con il quale si valutano quelli interni, poiché dalla sicurezza della
loro rete potrebbe dipendere la sicurezza della propria”.
Tieghi
: “Endian Connect Switchboard consente di rendere granu-
lare l’accesso ai macchinari nei siti di produzione e quindi di de-
finire e limitare la disponibilità del dato. La soluzione coniuga gli
aspetti di accesso remoto e di sicurezza delle operazioni, offrendo
di fatto un’alternativa valida rispetto all’oneroso compimento ma-
nuale delle attività di routine e straordinarie”.
Randieri
: “L’aumento dei dati prodotti e disponibili rende la ge-
stione della sicurezza molto più complessa, con un numero più
elevato di interdipendenze e maggiori responsabilità. Poiché i
processi industriali seguono sempre di più la strada della conver-
genza delle reti, per i team della sicurezza la raccolta e la gestione
di un maggior numero di dati si rivelano un’opportunità, ma anche
una sfida. Saranno pertanto richiesti sempre più investimenti in
strumenti di gestione dei registri, delle vulnerabilità, delle identità
delle configurazioni. A mio avviso, la soluzione è quella di adot-
tare una strategia con approccio big data per l’analisi predittiva
dei dati e la gestione della sicurezza. La gestione della sicurezza
ottimale per i big data dovrebbe richiede un sistema in grado di:
estrarre e presentare i dati chiave per l’analisi nel modo più rapido
ed efficiente, eliminando le noiose attività manuali nelle opera-
zioni di risposta o di valutazione di routine; eliminare il ‘rumore’,
per fornire agli analisti le indicazioni per concentrarsi sui problemi
con impatto elevato; fornire informazioni di supporto in modo da
evidenziare i probabili problemi principali e la loro causa. Il ter-
mine ‘big data’ non dovrebbe indicare solamente grandi quantità
di dati. Essi richiederanno un’analisi di gran lunga più intelligente,
per individuare le minacce alla sicurezza fin dall’inizio, con l’infra-
struttura per raccogliere ed elaborare i dati su scala”.
F&N:
Come cambia la gestione di manutenzione, diagnostica e
ricerca guasti?
Tieghi
: “Attraverso una soluzione come quella proposta da En-
dian è possibile creare un canale di comunicazione tra il server
centrale e le macchine in campo sicuro, bidirezionale e ‘always
on’. Utilizzando su questa autostrada immaginaria programmi per
il monitoraggio della performance è possibile ricavare dei ‘pat-
tern’ e intervenire prima che una situazione critica si presenti, di
fatto attivando i meccanismi della cosiddetta ‘predictive mainte-
nance’, che consentono di evitare danni agli apparati e pericolosi
blocchi della produzione”.
Randieri
: “L’utilizzo crescente di dati (loro raccolta e analisi) per-
metteranno di sviluppare sistemi predittivi che migliorano le azioni
e le decisioni sia delle macchine sia degli operatori. L’analisi dei
dati inerenti la gestione della manutenzione, diagnostica e ricerca
guasti richiede modelli e tecnologie potenti, in grado di fornire
indicazioni utili al fine di minimizzare l’incertezza delle decisioni.
In questo contesto, l’utilizzo di big data con i relativi strumenti di
analisi (analytics) rappresentano una delle aree di sviluppo più
promettenti. La capacità di gestire rapidamente ingenti volumi di
dati, spesso di varia natura, permette infatti di identificare ‘pat-
tern’ che possono rivelarsi di fondamentale importanza per la ri-
soluzione dei problemi in tempi brevi. Parallelamente al crescente
utilizzo dei dati, sempre più industrie adotteranno soluzioni tec-
nologiche per ridisegnare i processi manifatturieri e le funzioni di
supporto alle attività operative. Faranno parte di questa categorie
tutti gli ‘smart device’, i sistemi di ‘artificial intelligence’ e più in
generale tutti i processi di automazione”.
Borgne
: “Questa è una delle aree dove la rivoluzione dell’intel-
ligenza operativa è già evidente: manutenzione predittiva e dia-
gnostica, simulazioni, gestione da remoto di tutte le evenienze
che possono creare problemi a livello di operatività e performance
sono ottimizzate e rese più efficienti e meno costose grazie alla
possibilità di integrare informazioni provenienti da più campi.
Un software di analisi predittiva per la manutenzione, per esem-
pio, può intercettare piccoli cambiamenti nel comportamento di
un’apparecchiatura, che spesso rappresentano i primi segnali
di un guasto in arrivo. Questo significa a volte intervenire setti-
mane e giorni prima che un problema crei un impatto significativo
sull’operatività, avendo il tempo di trovare la migliore modalità
di intervento. Inoltre, sistemi sempre più evoluti di ‘situational
awareness’ consentono di filtrare e gestire la grande quantità di
allarmi e informazioni con una selezione delle priorità e delle at-
tività intelligente ed efficace”.
Griffini
: “Uno degli ambiti che maggiormente risentiranno dell’av-
vento dell’IoT è proprio quello della manutenzione predittiva, che
si avvantaggerà tanto della sempre maggiore interconnessione
delle reti, quanto dell’impiego dei big data. L’IoT presenta van-
taggi, in particolare in mercati come quello delle infrastrutture,
produzione di energia e nelle ‘public utility’, caratterizzati da
una struttura distribuita su superfici anche vaste. In esso, l’IoT
permetterà di creare soluzioni automatizzate e approfondite di
acquisizione e gestione dei dati, fondamentali per abilitare una
manutenzione predittiva e una gestione performante dei sistemi
e dei parchi macchine. Verrà così abilitato il fenomeno dei big
data, ovvero l’aumento esponenziale dei dati raccolti dai sistemi
in campo, che a sua volta permetterà di definire in modo preciso
i processi e le performance dei sistemi fino ai minimi dettagli,
ottimizzando le attività di gestione e manutenzione preventiva.
Ovviamente, operare con una raccolta di dati così grande e com-
plessa richiede strumenti con caratteristiche più evolute rispetto
a quelle tradizionali, anche dal punto di vista delle reti, che do-
vranno essere performanti, soprattutto in termini di velocità e
sicurezza. Per massimizzare l’efficacia del sistema, dovrà inoltre
essere possibile disporre di un’infrastruttura in cui tutti gli ele-
menti, dai dispositivi di campo fino ai livelli più alti, siano in grado
di comunicare tra loro”.
F&N:
Il personale in azienda possiede già il giusto livello di com-
petenze per interagire con i nuovi sistemi?
Randieri
: “La convergenza di cloud, mobile, big data e social da
una parte, e di sensori dall’altra, sta generando enormi nuove op-
portunità per le aziende di offrire ai propri clienti e dipendenti
servizi e modalità di interazione fino a ieri impensabili. Persone,
cose, macchine e processi stanno diventando sempre più inter-
connessi in rete, creando un canale permanente tra mondo reale e
dimensione virtuale, e rivoluzionando il modo di interagire di tutti