I
l termine
Ubiquitos Com-
puting
, è stato introdotto nel
1988 da Mark Weiser del Palo
Alto Research Center (PARC)
di
Xeroxper descrivere la di-
spersione delle capacità di
elaborazione delle informazio-
ni in una pluralità di dispositivi,
formati e circostanze.
La capillare disponibilità di
computer a basso costo in
una molteplicità di forme (dai
PC agli smartphone, fino a
più semplici tra i microcon-
trollori), unita ai miglioramenti
della rete Internet e all’offerta
di servizi Cloud ha avvicinato
la visione dell’Ubiquitos Com-
puting alla realtà quotidiana in
ambito consumer, commercia-
le e industriale.
L’Internet delle Cose, o IoT
(
Internet of Things
), è un’in-
carnazione del concetto di
ubiquità dell’elaborazione pro-
posto da Weiser che solo negli
ultimi anni si è fatta strada nel
parlare comune.
Ancora più recente è la diffu-
sione dei termini che ne de-
scrivono la specializzazione
in un contesto industriale:
nel 2012
General Electricha
coniato il termine
Industrial
Ethernet
, ma oggi sembra
aver preso piede la più diret-
ta derivazione
Industrial IoT
(o IIoT).
Con questo termine si intende
l’integrazione senza soluzio-
ne di continuità del mondo
fisico e di quello ana-
logico per mezzo
di reti di senso-
ri, architetture
d i s t r i bu i t e,
algoritmi di
apprendi-
mento e
analisi di
Big Data
.
E già si
parla di si-
stemi cyber-
fisici, o CPS
(
Cyber-Physi-
cal Systems
),
per
descrivere la prossi-
ma iterazione dei siste-
mi di automazione nel mondo
iperconnesso dell’internet in-
dustriale.
I numeri dell’IoT sono lette-
ralmente astronomici: in uno
studio datato dicembre 2013,
Gartnerstimava in 26 miliardi
il numero di nodi a cui l’Inter-
net delle Cose sarebbe arriva-
ta nel 2020, un incremento di
circa 30 volte rispetto ai valori
del 2009. Questo si tradurreb-
be in un incremento di fattura-
to dei produttori di dispositivi e
fornitori di servizi di circa 300
miliardi di dollari, per quello
che nel 2020 genererebbe
valore aggiunto nei di-
versi mercati di cir-
ca 1900 miliardi
di dollari.
Lo scorso
g i u g n o ,
McK i nsey Global In- stituteha
pubblicato
un report
dal titolo
“
Unlocking
the potential
of IoT
” secon-
do il quale entro
il 2025 l’Internet
delle Cose contribui-
rebbe all’economia globale
con un incremento compre-
so tra 4mila e 11mila miliar-
di di dollari.
Il numero di dispositivi con-
nessi pronosticato per il 2025
è di 100 miliardi di dispositivi,
il 90% dei quali saranno sen-
sori intelligenti che l’industria
impiegherà per incrementare
il rendimento in produzione,
migliorare i processi azienda-
li e realizzare innovazione su
più livelli.
La convergenza di banda
larga senza fili, reti di sen-
sori, Cloud Computing, Big
Data e IoT ha dato il via a
una nuova rivoluzione in-
dustriale imperniata su una
flessibilità senza precedenti
nella comunicazione tra si-
stemi informatici, di comuni-
cazione e di produzione.
Anche
VisionGain ,nelle sue
previsioni del mercato IoT sul
periodo 2015-2020 prevede
forti crescite in termini di con-
nessioni e profitti, quantome-
no in quelle realtà in cui sono
presenti investitori privati o
istituzioni statali che abbiano
compreso l’importanza che
questo cocktail di tecnologie
avrà per l’economia globale.
A crescere con particolare vi-
gore nei prossimi cinque anni
saranno soprattutto le incar-
nazioni industriale e medica-
le dell’Internet delle Cose.
L’Industrial IoT, in particolare,
offre all’industria contempo-
ranea grandi opportunità di
trasformazione ma al tempo
stesso la espone ai rischi e
alle incognite che accompa-
gnano ogni rivoluzione.
La sfida dell’Industria 4.0
sarà quella di impiegare
correttamente gli strumenti
dell’IIoT per conseguire gli
obbiettivi di snellimento, ot-
timizzazione e customizza-
zione della produzione per
produrre in cicli sempre più
ridotti i manufatti destinati a
un mercato sempre più atten-
to ai costi.
EON
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n
.
590
-
ottobre
2015
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Industrial IoT guida l’evoluzione dei sistemi di
automazione dell’industria 4.0
Dall’IoT all’
IIoT
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Fonte: RTI