EMBEDDED
59 • FEBBRAIO • 2016
HARDWARE
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SBC
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e progetti, la facilità di accesso e utilizzo fornita
da una grande comunità può aiutare e diventa
importante, ha commentato Andrea Koritala,
global head of technology integration in
Premier Farnell ,e benché in passato gli ingegneri si siano
dimostrati scettici ad accogliere completamente
l’open source, oggi la disponibilità di strumenti
e risorse in tale area ha consentito di mitigare
molti dei rischi associati a questo modello di pro-
gettazione in applicazioni commerciali.
L’altro fattore non certo trascurabile nel valuta-
re l’ascesa sul mercato dei SBC è la fioritura di
schede low-cost, sia open source, come appunto
Arduino e BeagleBone, sia non completamente
open source, come Raspberry Pi (Raspberry Pi
A+ ha un prezzo di 20 dollari), ma comunque
improntate a seguire un modello e un percorso
di sviluppo più semplice, in cui sono rese libera-
mente disponibili ampie risorse, non solo sulla
struttura dell’hardware utilizzato, ma anche per
l’apprendimento dell’uso dell’hardware stesso e
del software, oltre a schemi di riferimento per la
realizzazione di progetti in diversi campi.
Il modello di sviluppo fai-da-te DIY si dimostra
sempre più in grado di liberare la creatività nei
progetti, e non solo in quelli realizzati da chi è
privo di un solido backgroud tecnico e di espe-
rienza. La praticità d’uso delle schede SBC e del-
le piattaforme hardware DIY ha un impatto via
via più importante anche negli ambienti dei pro-
gettisti esperti, per l’accelerazione delle attività
di sviluppo. Non a caso, alcune previsioni della
società di ricerche
IHS
per quanto riguarda l’an-
damento del mercato mondiale (fatturato) delle
tecnologie di embedded computing nel periodo
2014-2018, riportano, tra le diverse categorie di
schede (xTCA, CPCI e CPCIS, VME e VPX, sche-
de standalone, moduli COM, PICMG 1.x) prese
in esame, il nuovo segmento, costituito dalle bo-
ard cosiddette ’DIY/Community’, che promettono
di registrare un tangibile incremento delle vendi-
te, a partire dal 2017.
Progetti DIY, da valutare caso per caso
Nel mondo aziendale, la tentazione di applicare
il modello DIY come strategia predefinita di svi-
luppo e personalizzazione dei dispositivi embed-
ded certo esiste da sempre, ma realisticamente è
bene analizzare prima il contesto preciso in cui si
vuole adottarla.
E ciò per evitare di scontrarsi con gli ostacoli e
i rischi possibili quando per il progetto custom
si decide di usare un SBC embedded generico,
magari sprovvisto delle necessarie certificazioni
richieste dalla normative per un dato campo di
applicazione. Nello sviluppo, ad esempio, di un
dispositivo intelligente e connesso che gestisce
comunicazioni M2M (machine-to-machine) su
diverse tipologie di reti (reti radiomobili, reti ca-
blate Ethernet, reti wireless) possono insorgere
problemi nel collegamento dell’infrastruttura di
networking con gli oggetti del mondo fisico. La
scheda embedded potrebbe infatti non essere
provvista di tutte le necessarie interfacce, con-
nettori e memorie in posizioni ottimali; tra gli in-
convenienti, potrebbe essere necessario trovare
un alimentatore certificato per quello specifico
uso, senza considerare la necessità di eseguire i
test di compliance con le normative che regolano
requisiti base, come quelli di safety e compati-
bilità elettromagnetica (EMC). Un ragionamento
analogo può essere applicato anche per schede
come Arduino, nel momento in cui si deve valu-
tare un loro possibile, affidabile utilizzo in am-
bienti industriali. Essendo essenzialmente una
piattaforma di prototipazione, Arduino potrebbe
infatti non essere adeguatamente equipaggiato
con le caratteristiche di robustezza (circuiti di
protezione) spesso richieste dalle applicazioni in-
dustriali per la protezione del controller. In tal
caso occorrerebbero quindi interventi d’integra-
Fig. 3 - Il single board computer Versalogic
Anaconda