AO_giugno_2013 - page 39

GIUGNO 2013
AUTOMAZIONE OGGI 364
37
sostieneMojoli. Certo la dinamicità del mer-
cato regala opportunità di crescita ma per
aggredire meglio il mercato Sew ha identifi-
cato 4 settori applicativi dove rivolgere la sua
attenzione. Il mercato low tech e lowcost nel
quale Sewè presentemarginalmentema c’è
per ‘controllare’ la concorrenza. Il mercato o
settore standard dove si fanno applicazioni
che richiedono componenti ‘specializzati’, il
settore application dove si fa automazione
di macchina e il settore system dove l’auto-
mazione di impianti la fa da padrone. “Il 77%
del nostro fatturato oggi è fatto dai prodotti
tradizionali. Il 18%dai riduttori industriali e di
potenza e il 5% dal servizio. Prevediamo che
in futuro aumenterà molto l’automazione di
macchina, l’automazione d’impianto, l’uso
dei riduttori industriali e il service” sottolinea
Mojoli. Eper fronteggiare tuttoquesto la casa
madre tedesca si è strutturata al meglio. Ha
realizzato sei divisioni ad hoc a seconda dei
mercati, ha voluto differenziare la responsa-
bilità degli uffici locali, ha voluto classificare
il mondo in cluster. E l’Italia? “L’Italia serve i
clienti con i prodotti di oggi per soddisfare
le esigenze di oggi, l’organizzazione centrale
ha invece una funzione strategica e guarda
ai bisogni futuri delle clientela. Nell’ambito
poi di tutta questa suddivisione c’è stata
anche una suddivisione organizzativa. Io
ho lasciato la mia posizione di responsabile
d’Italia per assumere la responsabilità del
sud Europa, un cluster che comprende Italia,
Francia, Belgio, Spagna, Portogallo, Grecia.
In termini pratici: 500 persone, 300milioni di
euro di fatturato. E ho passato il testimone
a Giorgio Ferrandino, ora direttore generale
SEW Italia” ha continuato Mojolo.
Sempre verso
l’innovazione
“In Italia abbiamo filiali a Solaro, Torino, Bolo-
gna, Verona, Caserta e Pescara, siamo in 160
persone. Negli ultimi anni sono state molte
le aziende del mondo dell’automazione che
hanno centralizzato le attività, noi invece
abbiamo pensato che la presenza locale e le
competenze siano un elemento fondamen-
tale e di distinzione soprattutto in un mer-
cato come quello italiano fatto di piccole e
medie imprese” sottolinea Ferrandino. “E
poi, certo, per noi conta molto la flessibi-
lità per rispondere alle esigenze del cliente.
Sono arrivato in Sew dopo 4 anni e mezzo
passati fuori Italia, occupandomi sempre di
automazione, e una volta tornato mi sono
chiesto quale poteva essere il valore ag-
giunto di Sew: come poteva un’azienda te-
desca aiutare i clienti italiani. La risposta era
nelle richieste dei nostri clienti, nelle richieste
di aziende italiane che si contraddistinguono
per flessibilità e creatività. La risposta era
quella di dare un prodotto di qualità e in-
novativo” continua Ferrandino. “Negli anni
passati abbiamo capito che flessibilità e cre-
atività con costi contenuti e appetibili face-
vano crescere le nostre aziende, nell’ambito
dei costruttori di macchine. Negli ultimi anni
le cose sono cambiate, e sul mercato sono
apparsi paesi come Cina o, anche più vicino
a noi, come la Turchia che propongono tec-
nologia a costi bassi. Così ora le aziende ita-
liane sono alla ricerca di una nuova identità
che dia il giusto valore e la giusta posizione
sul mercato. Alcune come quelle che ope-
rano nel comparto del packaging l’hanno
trovata e giocano un ruolo di leadership nel
settore. Se abbiniamo questa identità alla
nostra riconosciuta flessibilità e creatività
riusciamo a essere innovativi e riusciamo
anche ad aiutare a posizionare meglio sul
mercato i nostri clienti. Per ora offriamo e
supportiamo i nostri clienti offrendo solu-
zioni meccaniche, meccatroniche, elettroni-
che ma anche software. Diamo soluzioni. E
per fare questo è necessario avere delle forti
competenze di engineering in vari settori”
sostiene Ferrandino. Ecco quindi che ritorna
il concetto di modularità. “Sew è in grado di
offrire un prodotto complesso, come una
soluzione, che si configura quasi come un
prodotto standard: un vantaggio enorme
in termini di processo. Siamo in grado di
gestire grossi progetti o piccole soluzioni e
configurarli come se fossero prodotti a cata-
logo. I clienti possono quindi richiedere un
solo codice con hardware, software, service
e consulenza applicativa. Questo costituisce
non solo una riduzione dei costi in termini di
gestione ma anche un’accelerazione della
fase di engineering e progettazione che cer-
tamente aiuterà i nostri clienti a essere più
rapidi e più innovativi”.
Certo fin qui abbiamo parlato degli obiettivi
dell’azienda, ma quali sono gli obiettivi dei
responsabili Mojoli e Ferrandino? Per Mojoli
che proviene da un’unità operativa, che
consoce bene il business e i mercati locali,
uno degli obiettivi sarà certamente quello
di “ottimizzare le risorse all’interno del clu-
ster senza dipendere sempre dagli stati
centrali, poi mi occuperò delle competenze.
Noi abbiamo application engineer che stu-
diano costantemente soluzioni e ormai ab-
biamo centinaia di applicazioni e per non
perderle abbiamo deciso di realizzare una
libreria consultabile dai nostri ingegneri al
fine di facilitare e velocizzare le applicazioni
future”. Anche Ferrandino cercherà di “met-
tere a frutto il capitale umano per migliorare
i processi e le competenze così da offrire
prodotti migliori. Tutti ‘customizzano’ noi
diamo soluzioni che partono da un concetto
di modularità, di ‘customodularizzazione’,
se volete, perché con una customizzazione
eccessiva costi e competitività non sono più
in linea. Ecco quindi che noi grazie al nostro
capitale umano siamo invece in grado di
mettere a frutto i processi, i modi di lavorare,
la competenza permodularizzare, per offrire
‘customizzazione’ con una forte attenzione
alla competitività. Il risultato, secondo noi,
è essere innovativi e offrire ai nostri clienti
la qualità e la possibilità di essere loro stessi
innovativi. L’innovazione non è solo offrire
una nuova tecnologia ma secondo noi è un
concettopiù ampio che guarda la capacità di
costruire competenze in modo organizzato,
non competenze che rimangono nei cervelli
dei singoli individui che quando decidono
di andarsene si portano via anche il capitale
stesso dell’intelligenza. La nostra idea è una
struttura attenta a mettere in atto processi
che fanno evolvere le intelligenze degli indi-
vidui per aiutare i nostri clienti”.
Sew Eurodrive
1...,29,30,31,32,33,34,35,36,37,38 40,41,42,43,44,45,46,47,48,49,...102
Powered by FlippingBook