Table of Contents Table of Contents
Previous Page  58 / 100 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 58 / 100 Next Page
Page Background

NOVEMBRE 2017

FIELDBUS & NETWORKS

58

Fieldbus & Networks

pazione dei singoli utenti. Non si tratta

solo della velocità massima che gli stessi

sono in grado di raggiungere, soprattutto

delle variabili che incidono sul suo fun-

zionamento, che possono essere tante

e imprevedibili: come la distanza tra i

dispositivi connessi a rame e la centra-

lina di rete (più è lunga, più la velocità

si riduce); la vulnerabilità delle guaine

dei cavi ai fattori atmosferici; le inter-

ferenze elettromagnetiche prodotte, per

esempio, dalle linee ad alta tensione

che corrono parallele spesso a quelle

telefoniche ecc. Per questo la smart city

richiede una tecnologia di trasmissione

ancora più evoluta di quelle in rame di

ultima generazione, che non ragioni più

in termini di segnale elettrico, bensì lu-

minoso. È il caso della fibra ottica.

Il cavo in fibra ottica è costituito da fi-

lamenti sottilissimi, del diametro di un

capello, composti da vetro o polimeri

plastici, tenuti insieme da una guaina in

gomma. Il filamento in fibra è costituito

da una doppia sezione concentrica, in

cui la parte esterna è riflettente e opaca,

mentre quella interna è trasparente e

chiara. È come se uno specchio fosse ar-

rotolato a forma di tubo: la parte interna

catturerebbe la luce e continuerebbe

a rifletterla all’interno, mentre quella

esterna respingerebbe ‘stimoli’ am-

bientali diversi. Questo è il principio che

consente alla fibra di avere prestazioni

migliori del rame: gli impulsi luminosi

lanciati da modem che supportano la tec-

nologia in fibra, sono ‘riflessi’ continua-

mente all’interno del cavo, raggiungendo

con rapidità e senza interferenze la desti-

nazione del messaggio. In termini di per-

formance, la fibra in upload e download

arriva ad assicurare connettività pari a

100 Mbps e, nei casi ‘industriali’, proprio

quelli richiesti dalle applicazioni smart

city, la velocità può arrivare anche a 1

Gbps. Tuttavia, il paradigma wired è una

condizione necessaria ma non sufficiente

per la realizzazione di un’infrastruttura di

smart mobility. La portabilità della con-

nessione in qualsiasi spazio/tempo della

città può essere infatti garantita solo da

un altro paradigma, quello wireless.

Dove il cavo non arriva

Wireless significa letteralmente ‘senza

fili’ e indica un sistema di comunicazione

tra dispositivi elettronici che non fanno

uso di cavi, bensì di onde elettromagne-

tiche a bassa potenza e, in alcuni casi, di

radiazione infrarossa o laser.

Dai numerosi protocolli in uso, standard

e proprietari (Wimax, Hiperlan, Zigbee,

Bluetooth ecc.), emerge come riferimento

la norma Ieee 802.11, che definisce un

insieme di standard di trasmissione per

le reti Wlan sotto forma di varie release,

sviluppato dal gruppo 11 dell’Ieee 802. Il

simbolo wi-fi, termine con cui si identifi-

cano in genere i dispositivi 802.11, indica

l’appartenenza del dispositivo stesso alla

Wi-Fi Alliance, che accoglie numero-

si costruttori.

La famiglia 802.11 consta di quattro pro-

tocolli dedicati alla trasmissione delle

informazioni (a, b, g, n); la sicurezza è

stata inclusa in uno standard a parte,

802.11i. Gli altri standard della famiglia

(c, d, e, f, h…) riguardano estensioni dei

servizi base e miglioramenti di servizi

già disponibili.

Il primo protocollo largamente diffuso

è stato il ‘b’; in seguito si sono diffusi i

protocolli ‘a’ e soprattutto ‘g’. Le norme

802.11b e 802.11g utilizzano lo spettro

di frequenze dei 2,4 GHz (banda ISM).

Il Forum Ipso (IP for Smart Objects) ha

già emesso alcuni standard per le WSN

basati su Zigbee e noti con l’acronimo

6Lowpan (IPv6 over Low-Power Wireless

Personal Area Networks). Ipso adotta il

protocollo IP versione 6 adattato al clu-

ster di sensori e specifica il protocollo di

routing fino al gateway (edge router) del

cluster verso Internet. Tale protocollo di

routing si chiama RPL ‘Ripple Protocol’

(IPv6 Routing Protocol for Low-Power

and Lossy Networks).

A questo proposito, è da segnalare uno

stack molto interessante, basato sullo

standard Ieee 802.15.4, chiamato ‘Th-

read’. Utilizzando il protocollo 6Lowpan

per l’indirizzamento IP, Thread permette

ai device della rete un accesso wi-fi via

router, attivando una comunicazione

bidirezionale fra i dispositivi. Risulta

evidente che la soluzione citata risulta

molto più adatta ad applicazioni nel

campo della building automation. Conti-

nuando la panoramica delle soluzioni di

rete più diffuse in ambito smart city, NFC

(Near Field Communication) è un sistema

di comunicazione wireless bidirezionale

Per attivare sistemi intelligenti di gestione dei servizi ai cittadini occorre dotarsi

À

Foto tratta da www.pixabay.com