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EMBEDDED

59 • FEBBRAIO • 2016

LA COPERTINA DI EMBEDDED

MOUSER ELECTRONICS

10

ADAS (Advanced Driver Assistance System)

che

include praticamente tutto, dalla prevenzione delle

collisioni agli avvisi di superamento della corsia,

dalle telecamere di retromarcia ai sistemi espres-

samente ideati per rilevare la corretta percezione

della situazione (awareness) da parte guidatore.

Mentre alcune funzioni rilevano semplicemente

rischi imminenti, altre sono espressamente con-

cepite per prevenirli, alla stessa stregua dei quel

che accade per gli aerei commerciali. Uno degli

elementi che riveste un’importanza cruciale per

la realizzazione di veicoli realmente autonomi è la

capacità dei veicoli stessi di comunicare sia con gli

altri veicoli sia con le reti come ad esempio Wi-Fi o

sistemi cellulari. Nessun tipo di sensore, sia RF sia

ottico, dispone del range o del campo visivo necessa-

ri per localizzare più di dieci macchine che seguono

o precedono quella su cui sono installati: per questa

ragione i sistemi V2V (Vehicle-to-Vehicle) o V2I

(Vehicle-to-Infrastructure) sono essenziali per tra-

durre in realtà il concetto di autonomia.

Nei sistemi V2V, due o più veicoli che si trovano

all’interno di un range di comunicazione accettabile

stabiliscono automaticamente una connessione in

modo da dar vita a una rete “ad hoc”. Essi possono

quindi trasmettere e ricevere dati relativi alla loro

posizione, velocità e direzione reciproche. Poiché

questo tipo di rete permette a tutti i partecipanti di

agire alla stregua di router, essi possono collegarsi

ad altri veicoli più lontani. Il sistema nel suo com-

plesso deve essere in grado di prendere decisioni in

tempi brevi e in modo autonomo, così da permettere

la creazione e l’invio tempestivi di segnali di avver-

timento.

I sistemi V2I permettono di ampliare il range e la

tipologia di dati che è possibile includere nel pro-

cesso decisionale integrando un’ampia gamma di

infrastrutture diverse, raccogliendo dati circa le con-

dizioni del traffico e della strada e “raccomandando”

azioni specifiche che i veicoli presenti in una data

area dovrebbero compiere. Tutto ciò dovrebbe pre-

sumibilmente comportare anche una riduzione dei

consumi e delle emissioni. Queste raccomandazioni

potrebbero essere trasferite ai guidatori attraverso

pannelli informativi o tramite segnali esterni (o

entrambi). In una situazione ideale questi suggeri-

menti potrebbero tradursi in azioni prese non dal

guidatore bensì dal veicolo stesso, con l’obiettivo di

conformarsi alle normative stabilite dalla convezio-

ne di Vienna che disciplinano il traffico stradale e

a cui si ispirano e si adeguano i codici della strada

nazionali. I sistemi V2V sono stati progettati per

operare nella gamma di frequenze comprese tra

5,85 e 5,925 GHz (banda a 5,9 GHz),riservata

dal Congresso americano per questo scopo (ovvero

per le comunicazioni veicolari) e successivamente

armonizzata con l’Unione europea e con altri Paesi.

Sebbene siano stati proposti numerosi standard

di comunicazione, quello più accreditato è IEEE

802.11p (una variante di IEEE 802.11) espressa-

mente concepito per soddisfare i criteri dei sistemi

ITS (Intelligent Transportation Systems). In par-

ticolare, poiché un veicolo in movimento e le infra-

strutture stradali devono essere in grado di comu-

nicare per un tempo molto breve, lo standard IEEE

802.11p permette lo scambio dei dati senza prima

essere autenticato. Per contro, le operazioni di rice-

zione e trasmissione possono iniziare nel momento

stesso in cui sono rilevate. Poiché questa modalità

non è prevista dal protocollo IEEE 802.11 standard,

era necessario introdurre una variante che è stata

appunto identificata con la lettera p. Quest’ultima

fa parte della famiglia di standard IEEE 1609 per le

comunicazioni wireless in ambienti veicolari (Wave

- Wireless Access in Vehicular Environments) che

definiscono architettura, modello di comunicazione,

struttura di gestione, meccanismi di sicurezza e

accesso fisico per comunicazioni a bassa latenza che

avvengono a una velocità massima di 27Mb/s in un

range che può arrivare a 1.000 metri.

Sempre più dati dalle fonti

L’obiettivo dei sistemi ITS è sicuramente ambi-

zioso, considerando tutti i soggetti coinvolti (dati,

Fig. 2 – Nella gamma compresa tra 70 e 100

GHz l’attenuazione diminuisce, con conseguente

aumento del range di comunicazione ottenibile

(fonte:

https://commons.wikimedia.org/wiki/)