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FEBBRAIO 2018

FIELDBUS & NETWORKS

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Prima di tutto, è bene tenere presente che

la scelta di specifiche tecnologie compor-

terà sempre dei compromessi riguardo a

diversi aspetti del sistema di automazione,

quindi spesso questa scelta avviene, o

dovrebbe avvenire, secondo un processo

iterativo di progettazione integrata. Un

approccio BIM - Building Information Mo-

deling, è sicuramente preferibile in questo

caso

( www.edificioimpianto.it )

, poiché con-

sente la simulazione per modelli. Fortunata-

mente sono poche le domande che bisogna

porsi quando si sceglie una tecnologia di

comunicazione per una specifica necessità.

Proponiamo qui di seguito un breve elenco

di domande, non esaustivo, da applicare

senza un preciso ordine per rendere più

chiara l’idea dell’approccio BIM.

Quali sono le prestazioni desiderate?

In termini di quantità di dati da trasportare

nel tempo, di affidabilità e disponibilità

della connessione, di tempo di risposta alle

richieste, di costo di manutenzione della

connessione. Per esempio, la connessione

wireless di dispositivi a batteria ha un costo

di manutenzione spesso superiore rispetto

a quella con bus di campo passivo seriale,

anche solo perché nella prima è necessario

prevedere dei costi per la sostituzione delle

batterie.

Wireless o cablato?

Ogni componente

di un sistema di automazione oggi è dotato

di almeno una porta di comunicazione, che

può essere fisicamente realizzata con una

connessione elettrica o con una connes-

sione radio. Bisogna quindi chiedersi dove

e perché convenga implementare una solu-

zione senza fili rispetto a una cablata.

Qual è l’estendibilità della soluzione

nel tempo?

È importante sapere, in fase

di progettazione, se si intende estendere il

sistema nel tempo e a cosa si va incontro

nel caso di un’estensione futura.

Quanto è diffusa e accessibile la tec-

nologia che si sceglie?

Questo aspetto

ha un impatto importante sui costi di ma-

nutenzione e nel tempo: quanto costa so-

stituire un componente? Quanto costa un

tecnico in grado di programmare questi

componenti?

Quale è il livello di sicurezza della

connessione?

Questo aspetto deve es-

sere considerato sia dal punto di vista della

protezione delle informazioni sensibili, sia

della tutela contro accessi indesiderati. È

infatti intuitivo considerare questo aspetto

nel caso di un sistema di controllo accessi,

ma lo è sicuramente un po’ meno pensando

a un sistema di climatizzazione. Quando

però il climatizzatore rinfresca le cabine

elettriche del terminal di un aeroporto,

siamo molto più tranquilli se conosciamo

con certezza l’identità di chi può impostare

il set point di temperatura…

Infine, stiamo assistendo a un utilizzo sem-

pre più massiccio di tecnologie radio molto

diverse, come NFC e BLE, che non rappre-

sentano segmenti di rete con dispositivi

intercomunicanti, bensì, più che altro, punti

di accesso al sistema inmodalità asincrona,

ovvero ‘all’occorrenza’. Queste tecnologie

consentono sostanzialmente la demate-

rializzazione delle interfacce di controllo e

l’integrazione di intelligenza e capacità di

comunicazione in oggetti prima inanimati. In

questa dematerializzazione si punta a utiliz-

zare hardware già in possesso dell’utente, di

solito lo smartphone, ricostruendo via soft-

ware l’interfaccia di controllo dell’impianto

fisicamente presente negli ambienti. Questo

fenomeno ha un impatto enorme su molti

aspetti, non solo sulla riduzione dei costi

di manutenzione, ma anche sugli aspetti

legati alla sicurezza informatica. Inoltre,

migliora l’esperienza d’uso del sistema da

parte dell’utente. L’evoluzione del semplice

concetto di integrazione conduce all’affer-

marsi sempre più evidente di aziende dedite

all’integrazione di sistemi e alla nascita di

nuove professioni, come per esempio quella

di ‘Master System Integrator’. Questa figura

è nata in Nord America dalla necessità di

coordinare i vari soggetti coinvolti nella

progettazione e nel collaudo degli impianti

integrati e oggi inizia a diffondersi anche

in Europa. In conclusione, parlando di reti

negli edifici pubblici ci affacciamo a un ar-

gomento vasto e complesso, che richiede

spesso l’intervento di professionalità anche

molto differenti per raggiungere buoni risul-

tati, dalla progettazione, alla costruzione,

alla manutenzione degli impianti.

Bacnet Italia

www.bacnetitalia.it

Bacnet Interest Group Europe

www.big-eu.org

Bacnet

www.bacnet.org

Foto tratta da www.pixabay.com

L’approccio BIM - Building Information Modeling consente la simulazione per

modelli ed è molto utile per la progettazione integrata dei vari sistemi di

automazione

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Foto tratta da www.pixabay.com