Fieldbus & Networks
per realizzaremacchine di assemblaggio. “Il sistema XTS è la vera tecno-
logia abilitante” prosegue Pozzi. “Per fare un esempio, a differenza della
classica tavola rotante, XTS ci consente di scegliere quanti pezzi per ciclo
lavorare in ciascuna stazione, in maniera indipendente. Ciò significa che
nelle stazioni lente è possibile accodare più pallet per eseguire lavora-
zioni in parallelo, senza interferire con l’operatività delle altre stazioni”.
Tutto questo comporta un aumento in flessibilità e velocità, in quanto
su una macchina dotata di tavola indexata il tempo ciclo della funzione
più lenta influenza quello di tutte le altre. L’indipendenza dei carrelli, a
ciascuno dei quali è possibile assegnare una propria legge di movimento,
consente di gestire le code in maniera autonoma, svincolando tra loro le
varie stazioni di lavorazione. Oltre alla flessibilità, vi sono altri vantaggi
legati alla semplificazione della progettazione meccanica e alla mag-
giore affidabilità e precisione del sistema.
Realizzare una stazione di pick&place, per esempio, non richiede il
piazzamento di spine di riferimento o indexamenti. “Ciascun carrello
raggiunge la posizione programmata con dinamiche e precisioni molto
elevate, senza dare luogo a rimbalzi o problemi di oltre corsa” aggiunge
Pozzi. Le prestazioni XTS sono nettamente superiori ai tradizionali si-
stemi di trasporto indipendente, come i sistemi a cinghia, laddove un
accumulo di pallet, per esempio, è spesso fonte di fastidiosi fenomeni di
jerk, slittamento o saltellamento.
Un’architettura integrata basata su
piattaforma PC
Per il progetto Flexim, Beckhoff non ha fornito solamente il sistema di
movimentazione XTS, bensì l’intera piattaforma di automazione: l’IPC
C6930, gli azionamenti AX5000, gli I/O digitali e analogici, i motori
brushless AM8000 con tecnologia One Cable, i moduli safety integrati e
di gestione dell’energia. “La nostra è stata una scelta di campo” spiega
Pozzi, che è un profondo sostenitore della tecnologia Beckhoff, di cui
riconosce il valore a tutti i livelli: hardware, software e comunicazione.
“L’impiego di TwinCAT si è rivelato molto efficace, in quanto ci ha con-
sentito di sviluppare applicazioni C# in ambienteMicrosoft Visual Studio,
una piattaforma a noi familiare e di cui avevamo deciso di avvalerci fin
dall’inizio” continua Pozzi. “Anche Ethercat ci ha offerto grandi margini
di vantaggio in termini non solo di velocità, ma anche di modularità”.
Con Ethercat, per esempio, è stato possibile controllare in maniera de-
terministica il delicato sincronismo del ciclo operativo con una stazione
custom, che Smart Factory ha realizzato all’interno del progetto Flexim,
che attua un processo di magnetoformatura. Tale ciclo è caratterizzato
dal rilascio di una scarica di corrente elettrica a elevatissima intensità
(circa 100 kA) con una durata di appena un centinaio di microsecondi, un
lasso di tempo incredibilmente breve, sufficiente però a plasmare forme
uniche e precisissime su foglio di alluminio.
Ethercat è un fattore abilitante anche per l’auto-configurazione dei mo-
duli Flexim. Attraverso un unico punto di connessione i moduli vengono
collegati alla base macchina e prelevano potenza elettrica, aria com-
pressa, vuoto e segnali Ethercat. Un sistema plug&play, con tempi di
set up minimi e la possibilità di fare switch tra un’applicazione e l’altra
in pochissimo tempo.
FEBBRAIO 2018
FIELDBUS & NETWORKS
12
Gli azionamenti
della serie
AX5000 utilizzati
per realizzare
l’applicazione