Fieldbus & Networks
FEBBRAIO 2018
FIELDBUS & NETWORKS
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L’editoriale è a cura dei membri dei Comitati Tecnici di Fieldbus & Networks e Automazione Oggi
La Comunità Internazionale ha stabilito con l’Accordo di Parigi, noto come COP21·CMP11 del
dicembre 2015, di ridurre progressivamente l’uso dei combustibili fossili per contenere le emis-
sioni di anidride carbonica e con esse l’aumento della temperatura terrestre. L’obiettivo è arrivare
entro qualche decennio a produrre energia
carbon free
, il che significa prevedere una crescita
importante delle energie rinnovabili. Naturalmente questo implica un profondo cambiamento
nellemodalità di produzione, distribuzione e uso dell’energia primaria e, soprattutto, dell’energia
elettrica. In questo scenario il ruolo della tecnologia, e dell’automazione in particolare, sarà fon-
damentale e si apriranno nuovi orizzonti per la ricerca e lamessa a punto di soluzioni innovative.
Qual è ora il quadro nel quale ci muoviamo?
Nel 2016 l’energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili ha pesato per il 24,5%su scala globale,
mentre la capacità installata è circa il 30% del totale, corrispondente a 2.017 GW (fonte
Rene-
wables 2017 Global Status Report
). Per la prima volta il fotovoltaico, trainato dalle installazioni
in Cina, è cresciuto più di ogni altra forma di generazione. Circa il 90% della nuova capacità
installata in Europa nel 2016 è costituita da fonti rinnovabili. E la produzione da rinnovabili
crescerà rapidamente, passando dal 24,5%al 30%nel 2022, riducendo così rapidamente il gap
con il carbone. Oggi ha già superato la generazione ottenuta con il gas. La crescita delle energie
rinnovabili è favorita dalla riduzione dei costi delle tecnologie e dalla competitività delle gare per
l’installazione di nuovi impianti. Basti pensare che nel 2016 la potenza installata è cresciuta del
9% (161 GW), mentre gli investimenti sono diminuiti del 17%. I prezzi dell’energia variano a seconda della collocazione
geografica degli impianti e in funzione delle ore/anno di esercizio. Tuttavia, anch’essi sono in calo: l’energia generata
da un grande impianto fotovoltaico negli Emirati Arabi, la cui costruzione terminerà nel 2019, costerà 0,024 dollari/kWh; l’energia generata da
un impianto eolico on-shore in Marocco, che sarà terminato nel 2018, costerà 0,03 dollari/kWh; l’energia generata da un impianto eolico off-
shore in Germania, che sarà terminato nel 2024, costerà 0,049 dollari/kWh. Nei prossimi anni gli investimenti nelle energie rinnovabili saranno
imponenti. Secondo Bloomberg New Energy Finance, NEO 2017, nel periodo 2017-2040 verranno investiti 3,3 trilioni di dollari nell’eolico e 2,8
trilioni di dollari nel fotovoltaico. Questi dati dimostrano che le energie rinnovabili diverranno dominanti nella produzione di energia elettrica nei
prossimi decenni. Ciò avrà indubbiamente effetti benefici sul piano ambientale e occupazionale; ma imporrà anche alcune sfide tecnologiche,
in particolare relativamente allo storage e alla gestione della rete elettrica. Lo storage, nello specifico, è sicuramente una tecnologia abilitante:
conservare energia è questione fondamentale per le fonti rinnovabili e per la mobilità elettrica. Esistono vari modi per conservare l’energia:
il più antico è costituito dai bacini idroelettrici. Vi sono poi i serbatoi d’aria compressa, l’accumulo meccanico, cosiddetto
Flywheels
ecc., ma
la vera sfida è sulle batterie a Ioni di Litio, che costituiranno il vero strumento per lo storage nelle abitazioni, negli ambienti industriali e per i
veicoli elettrici. La tecnologia per questo tipo di batterie è ancora in evoluzione per quanto riguarda sia la capacità, sia le dimensioni. I costi
però sono in continua discesa. Nel 2016 si sono attestati mediamente a -73% rispetto al 2010. Ciò è dovuto ai miglioramenti tecnologici, alle
economie di scala e all’aggressiva competizione fra i produttori creata dalla
over-capacity
produttiva. Infatti, la vendita di veicoli elettrici nel
periodo 2011-2015 è stata inferiore alle aspettative. Per quanto concerne la gestione della rete elettrica, in futuro non sarà facile. È questo un
tema che meriterebbe un serio approfondimento. Per dare un’idea della sua complessità è sufficiente ricordare i componenti del futuro ‘ecosi-
stema energetico’: le grandi centrali termoelettriche, le RES (Reference Energy System), i piccoli impianti solari ed eolici diffusi, le batterie, il
fotovoltaico domestico, i veicoli elettrici ecc. Un insieme di soggetti la cui gestione necessita di criteri non banali, che tengano conto del carattere
semi-costante dei flussi produttivi nel termoelettrico e dell’accentuata variabilità della generazione da fonti rinnovabili. Appare quindi evidente
la necessità di adeguare il framework regolatorio. Sentiremo dunque parlare ancora molto di reti intelligenti, domotica, cyber security e altro,
che ancora forse non conosciamo...
Evaldo Bartaloni
RETI PER L’ENERGIA
Lo scorso 6 gennaio è improvvisamente scomparso
Giuseppe Nardella
,
fondatore e Presidente di Tecniche Nuove
, casa editrice di
molteplici riviste specializzate, talora concorrenti delle nostre pubblicazioni. Nardella, che ha lanciato la sua prima rivista più di 50
anni fa, è stato uno dei precursori dell’editoria tecnico-specializzata nel nostro Paese ed ha rappresentato per tutti noi il prototipo
dell’editore concreto e coraggioso, ma anche dell’imprenditore curioso e aperto ad ogni tipo di innovazione.
Ed è così che ci piace ricordarlo.
Editoriale
NOTA DEL’EDITORE