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mentazione e dati può essere passiva o attiva. Nel primo caso, l’ali-

mentazione iniettata in modo comune viene separata per mezzo di soli

componenti passivi, senza possibilità di alterazioni che trascendano la

perdita nel conduttore. Nelle soluzioni attive, invece, il ricorso a con-

vertitori, regolatori e a una logica di controllo più o meno sofisticata

offre una maggiore flessibilità applicativa, che va dalla selezione di

diversi valori di tensione di alimentazione, alla gestione intelligente

dei transitori per evitare inutili stress elettrici in fase di accensione,

fino alla gestione intelligente della potenza.

La scelta dei doppini

A prescindere dal tipo di circuiteria adottata, due sono le modalità di

trasferimento della potenza sui conduttori offerti dal cavo Ethernet:

per sovrapposizione di una tensione di modo comune sui doppini uti-

lizzati per la ricetrasmissione diffe-

renziale del segnale (tecnica nota

come ‘phantom power’) o, qualora

siano disponibili, sfruttando in ma-

niera esclusiva i doppini inutilizzati.

Quest’ultima circostanza, che si pre-

senta sulle reti Ethernet con velocità

tali da richiedere due soli dei quattro

doppini inclusi nel cavo (10-100 Ba-

seTx), non necessita di trasformatori

per iniettare la corrente sui doppini

liberi; per ragioni di compatibilità con

Gigabit Ethernet, tuttavia, molti pro-

duttori adottano una tecnica ‘phan-

tom power’ anche laddove siano

presenti doppini inutilizzati.

A seconda della massima potenza

di targa, le diverse tecnologie

Power over Ethernet possono fare

uso di due o di tutti e quattro i dop-

pini. In entrambi i casi, l’impiego di

ponti raddrizzatori rende i circuiti

indipendenti da eventuali inversioni

di polarità. Per contenere i costi e

ridurre la complessità circuitale di

PSE e PD, le implementazioni Power over Ethernet che necessitano di

tutti e quattro i doppini (4P PoE) tendono a condividere la circuiteria

attiva di iniezione e regolazione.

Standard in rincorsa

Come spesso capita in ambito industriale, i tempi relativamente lun-

ghi per la discussione e ratificazione di uno standard fanno sì che,

quantomeno nella fase ascendente di una tecnologia, le implementa-

zioni proprietarie anticipino quelle condivise. Così, mentre gli standard

approvati da Ieee nell’ambito della normativa 802.3 che fornisce le

specifiche per Ethernet, si limitano a potenze di fascia PoE (con12,96

W al dispositivo, erogabili secondo lo standard

802.af

, poi diventato

802.3 at type 1) e PoE+ (24,5 W al dispositivo per lo standard 802.3

at type 2), per la ratificazione da parte di Ieee di almeno una parte

dello standard di classe PoE++ bisognerà aspettare probabilmente

l’anno prossimo. Le implementazioni 802.3 at type 3 e type 4, che

utilizzano tutti e quattro i doppini del cavo Ethernet per trasferire,

rispettivamente, una potenza minima garantita al dispositivo di 49 e

96 W, sono infatti ancora in attesa di ratificazione.

Sono tuttavia disponibili sul mercato diverse soluzioni proprietarie,

che hanno intercettato le esigenze degli utilizzatori di alimentare di-

spositivi con potenze superiori a 25 W. Tra le soluzioni in grado di ge-

stire fino a 60 W per porta si possono menzionare le apparecchiature

Universal PoE (UPoE) di Cisco e gli integrati di Linear Technology, per

l’implementazione di LTPoE. Il tetto dei 100 W è invece sfiorato dalle

soluzioni mirate per audio e video proposte da HDBaseT Alliance.

Come già per le proposte allo studio di Ieee, la chiave per incrementare

la potenza trasferita consiste nel raddoppiare il numero di conduttori,

così da raggiungere in sicurezza valori di 50-60 W, e nel far crescere

la corrente per portare la potenze nei dintorni del centinaio di Watt.

Cavi e connettori

Il passaggio da PoE+ a PoE++ richiede particolare attenzione. Al

crescere della potenza crescono anche i problemi dovuti alla dissi-

pazione termica nel cavo. A parità di resistività dei conduttori, un

aumento della corrente comporta una maggiore caduta di tensione

tra PSE e PD e un superiore incremento di temperatura per effetto

Joule. Tutto ciò si traduce in una limitazione della lunghezza mas-

sima di tratta e in una riduzione del massimo

numero di cavi Ethernet che si possono raggrup-

pare nello stesso fascio.

Gli effetti sono particolarmente sentiti nelle so-

luzioni PoE++ che utilizzano tutti e quattro i dop-

pini per trasferire potenza: nelle varianti in grado

di trasferire un centinaio di Watt, ogni doppino

può arrivare a sopportare a un massimo di 1.100

mA. Scegliere il cavo Ethernet della giusta ca-

tegoria è in questo caso essenziale non solo per

FEBBRAIO 2016

FIELDBUS & NETWORKS

73

Gli standard ratificati e in via di ratificazione di Ieee per PoE

Standard

# doppini

alimentati

Potenza al

dispositivo

Corrente

Massima

Data ratificazione

standard

PoE

802.3 af

802.3 at Type 1

2

12,95 W 350 mA

2003

PoE+

802.3 at Type 2

2

25,5 W 600 mA

2009

PoE++

802.3 at Type 3

4

49 W 600 mA

2016 - 2017

(stima)

802.3 at Type 4

96 W 1.000 mA

(

Fonte: Ethernet Technology Summit 2015)

!!

Fonti: Panduit Corp. @ Ethernet Technology Summit 2015