FEBBRAIO 2016
FIELDBUS & NETWORKS
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di
Micaela Caserza Magro
Fieldbus & Networks
I
luoghi di lavoro non presidiati sono re-
altà piuttosto frequenti e interessano
diversi settori applicativi, dal vetro
all’acqua e ambiente, dalla chimica alla
petrolchimica e delle energie rinnova-
bili. Che cosa si intende dunque con luogo
non presidiato? Come dice il termine stesso,
è una parte di impianto o un intero impianto,
come accade nel caso della generazione
distribuita o nei sistemi idrici, dove non è
necessario siano presenti operatori in loco.
Pertanto, conoscere lo stato di funzionamento
del sito, monitorarlo ed effettuare interventi
da remoto, da una centrale operativa princi-
pale, diventa fondamentale, in quanto così
si evita di inviare addetti in luoghi distanti,
dove il normale funzionamento dell’impianto
non necessita di operatori, ma dove occorre
controllare l’operatività dei sistemi.
Gli impianti in luoghi non presidiati devono
soddisfare alcuni requisiti specifici: essere
eserciti in modo ottimale, avere tempi di fuori
servizio ridotti e consentire una gestione otti-
male della manutenzione. Il tutto deve essere
integrato all’interno della rete appartenente
al proprietario dell’impianto o degli impianti.
Oltre alle attività tipiche di normale esercizio
dell’impianto, poi, occorre poter intervenire
in modo tempestivo e automatico in caso di
anomalie, quindi esercire in sicurezza l’im-
pianto. Per poter ottenere le funzionalità
sopra descritte, sono necessari interventi tec-
nologici specifici, che solo i recenti progressi
tecnologici inerenti alle reti Gprs/GSM hanno
reso possibili. Ovviamente, il fulcro di tutto ri-
siede nella possibilità di connettere alla rete
aziendale, in modo sicuro, i dati e i comandi
da e verso la parte di impianto che si trova nel
luogo non presidiato.
Requisiti del sistema
di telecontrollo
Quando si parla di telecontrollo e monitorag-
gio, è necessario in primo luogo identificare
quali siano i requisiti necessari del sistema.
Lo scenario più tipico che si presenta è il se-
guente: vi sono diversi siti di produzione, non
presidiati, posti in località geograficamente
lontane e non accessibili, che devono es-
sere integrati all’interno dell’intero sistema
produttivo aziendale. Pertanto, in modo
semplificato, è possibile dire che i requisiti
del sistema di monitoraggio e telecontrollo
devono essere:
-
tempestività della trasmissione dei se-
gnali/eventi che si verificano.
La tempesti-
vità rappresenta uno dei requisiti principali,
in quanto è necessario che il dato sia vi-
sualizzato dall’operatore nei tempi utili
affinché sia possibile intervenire in modo
efficace e seguire in tempo reale la dina-
mica dell’impianto;
-
selettività dei segnali/eventi che si ve-
rificano.
Questo è uno dei punti cardine,
in quanto è necessario che l’impianto tra-
smetta solo i dati realmente necessari, non
tutti i dati che vengono prodotti, per evitare
di occupare banda di trasmissione con valori
inutili per la conduzione dell’impianto;
-
archiviazione, rintracciabilità e gestione dei
dati/eventi;
-
autodiagnosi del sistema.
Il sistema di te-
lecontrollo da remoto deve essere dotato di
autodiagnosi per consentire l’identificazione
e la comunicazione dei guasti del sistema
stesso e permettere gli interventi necessari
per un eventuale ripristino nei tempi più
brevi possibili;
-
controllo e riservatezza degli accessi.
De-
vono essere garantiti il controllo degli utenti
LE SOLUZIONI DI MONITORAGGIO
DA REMOTO E TELECONTROLLO DEI
LUOGHI NON PRESIDIATI, NECESSITÀ
SEMPRE PIÙ FREQUENTI IN AMBITO
INDUSTRIALE, DEVONO ESSERE
SICURE ED EFFICACI
LA SICUREZZA
NEI LUOGHI
NON PRESIDIATI
Fonte: Pixabay
Sicurezza