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17

A

ttualità

consorzio è creare un ecosi-

stema per soluzioni di potenza

flessibili, di semplice uso e ca-

ratterizzati da un’elevata effi-

cienza realizzate da produttori

differenti e basate sulla tecno-

logia digitale.

Un comportamento più dina-

mico a bordo del blade server

sarà possibile grazie a una

maggiore flessibilità dell’archi-

tettura IBA (Intermediate Bus

Architecture). L’adozione della

tecnologia DBV (Dynamic Bus

Voltage) permetterà di regolare

la potenza in modo da garan-

tire un adeguamento il più effi-

ciente possibile al variare delle

condizioni di carico. La tecnolo-

gia DBV permette di ottenere

questo risultato modificando la

tensione del bus intermedio al

variare del carico. Un controllo

digitale avanzato della potenza

e un hardware ottimizzato ab-

binato a una serie di algoritmi

software permettono di imple-

mentare in maniera economica

la tecnologia DBV.

Grazie a ognuna di queste in-

novazioni, l’architettura di po-

tenza è pronta per affrontare

sia le sfide del 2016 sia quelle

future, quando i sistemi a più

core a elevata densità rappre-

senteranno il nucleo centrale di

un mondo sempre più digitale.

EONews:

Negli ultimi 18

mesi ci sono state signifi-

cative evoluzioni nel vo-

stro approccio al mercato?

Martin Hägerdal:

La risposta

alla domanda: “Perché au-

menta l’adozione della poten-

za digitale?” è relativamente

semplice. Si tratta della sola

via praticabile per soddisfare la

crescenza domanda di poten-

za e per risolvere in maniera

efficace le relative problemati-

che di gestione dei data cen-

ter e delle schede server, che

ospitano parecchi terminali DC

separati per scheda (un nume-

ro compreso tra 12 e 20 non

è insolito). Inoltre, solamente

la potenza digitale è in grado

di supportare l’esponenziale

aumento della richiesta del ca-

rico: la domanda di potenza

a livello di singola scheda nel

settore dei data server è cre-

sciuta di un fattore pari quattro

(da 300 a 1.200W) dagli inizi

degli anni ‘80. Nel 2015 si sono

raggiunti i 3kW per scheda e

alcuni studi prevedono che en-

tro il 2020 il consumo di poten-

za sarà pari a 5kW per scheda.

I benefici derivati dall’adozione

della potenza digitale sono pe-

raltro ovvi: maggiore efficienza,

che si traduce in una riduzione

sia dei costi operativi sia della

dissipazione termica (e quin-

di del calore che deve essere

rimosso), diminuzione degli

ingombri (con conseguente

aumento dello spazio disponi-

bile sulla scheda) e possibilità

di garantire la compatibilità con

normative che impongono vin-

coli sempre più severi.

Ma i vantaggi della potenza

digitale vanno oltre a quelli,

abbastanza ovvi, poco sopra

elencati, favorendone in tal

modo la diffusione in sistemi

caratterizzati da livelli di poten-

za anche inferiori all’intervallo

compreso tra 25 e 100°, seg-

mento nel quale il tasso di pe-

netrazione è molto elevato. Tra

i principali vantaggi si possono

annoverare i seguenti:

• notevoli miglioramenti in fase

di gestione e supervisione, gra-

zie ai quali l’alimentatore può

riportare dati operativi e pre-

stazionali al controllore del ser-

ver, oltre a modificare in modo

dinamico parametri e punti

di funzionamento cruciali se-

guendo le indicazioni fornite al

fine di adattarsi al variare delle

condizioni.

• Messa in sequenza più “intel-

ligente”, dove ognuno dei nu-

merosi terminali di potenza può

seguire un andamento a rampa

in salita (ramp up) o in discesa

(ramp down) in qualsiasi ordine

con, se necessario, la tempo-

rizzazione di questi andamen-

ti. Questa messa in sequenza

può anche essere modificata

“al volo”.

• Algoritmi di controllo adat-

tativo che assicurano migliori

prestazioni rispetto alla singo-

la strategia di controllo basta

EON

ews

n

.

593

-

gennaio

2016

sull’hardware dell’alimentatore

analogico.

• La maggior “piattezza” della

curva di efficienza in funzione

del carico significa che un ali-

mentatore digitale è in grado

di garantire migliori prestazioni

anche in presenza di carichi di

valori ridotti, con conseguente

ulteriori risparmi sui consumi.

• Oltre agli ingombri più ridot-

ti, senza dubbio un vantaggio

considerevole ma difficilmente

valutabile in termini economici,

è garantita la semplificazione

della BOM (Bill Of Material)

grazie alla diminuzione del

numero di component passivi,

mentre sono richiesti conden-

satori “bulk” con valori di capa-

cità inferiori per il filtraggio in

uscita: ciò permette di ridurre

l’altezza dei componenti e di

conseguenza dell’interspazio

tra le schede.

EONews :

Qu a l i s o -

no le linee di prodotto

più interessanti o con le

magg i or i pot enz i a l i t à?

Martin Hägerdal:

Più che di

prodotti parlerei delle potenzia-

lità dell’approccio che prevede

l’uso della potenza digitale:

• Per l’affidabilità, l’enorme

numero di installazioni ad alta

affidabilità ed elevata concen-

trazione presenti sul campo,

che hanno fatto registrare cu-

mulativamente milioni di ore di

funzionamento e di registrazio-

ne dei dati, ci permette di forni-

re dati attendibili relativamente

alle prestazioni effettive e dimo-

strato senza ombra di dubbio i

vantaggi e i risparmi che è pos-

sibile conseguire.

• Per quanto concerne I tool

di configurazione come l’inter-

faccia utente grafica Ericsson

Digital Power Designer (EPD),

la loro adozione semplifica

non solo la fase di set-up ma

permette anche ai progettisti

di valutare i compromessi e

di verificare cosa succede nel

momento in cui eseguono una

regolazione dei parametri per

soddisfare molteplici obiettivi

spesso in conflitto tra di loro.

• Per quanto concerne l’approv-

vigionamento, il consorzio AMP

(Architects of Modern Power),

costituitosi nel 2014, mette a di-

sposizione degli utilizzatori pro-

dotti di potenza compatibili con

comandi di controllo e comuni-

cazione e file di configurazione

comuni. I membri fondatori di

questo consorzio per l’industria

della potenza sono Ericsson,

Cui e Murata, tutte aziende che

possono vantare competenze

di prim’ordine e lusinghieri ri-

sultati nel settore della potenza

digitale. Nel momento in cui al-

tri costruttori aderiranno a que-

sto consorzio, i problemi legati

all’approvvigionamento o ai

prezzi tenderanno a scemare

ulteriormente.

Come osservava Yogi Berra,

leggenda del baseball e filo-

sofo: E’ difficile fare previsioni,

specialmente per quel che ri-

guarda il futuro”. In ogni caso le

line guida sono ben delineate:

la richiesta, in costante aumen-

to, di una maggiore capacità di

potenza per scheda nei server

e nei data center, unitamente

alla necessità di ridurre I co-

sti operativi e aumentare nel

contempo le prestazioni, può

essere soddisfatta solamente

ricorrendo alla potenza digitale.

Questo approccio garantisce

non solo miglioramenti per quel

che riguarda gli elementi base

come efficienza, ingombri e co-

sti. Le ulteriori caratteristiche e

le funzionalità che mette a di-

sposizione sono l’unico modo

per implementare le nuove

strategie di controllo e gestio-

ne a livello di scheda richieste

dalle schede delle future gene-

razione che saranno caratteriz-

zate da alta potenza, elevata

complessità e dalla presenza

Sebbene in auge

da decenni, il

controllo PWM

analogico è

arrivato al

capolinea