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EON

ews

n

.

593

-

gennaio

2016

19

T

ecnologie

P

hilippe

V

ereecken

A

l giorno d’oggi, siamo abi-

tuati a portate con noi uno

smartphone e un laptop, di-

spositivi alimentati solitamen-

te con batterie a ioni di litio.

Attualmente queste batterie

funzionano con un elettrolita

liquido, fatto questo che rap-

presenta un ostacolo per la

miniaturizzazione. Il liquido, di

natura infiammabile, presenta

dei rischi per la si-

curezza, soprattutto

nel caso di utilizzo in

prodotti “indossabili”

o medicali che devo-

no essere impiantati.

Poiché la presenza

dei sensori è desti-

nata a essere sem-

pre più pervasiva, è

indispensabile indi-

viduare un sostituto

affidabile per questo

tipo di batterie. La

nuova unità di alimentazione

dovrà essere molto più com-

patta, oltre a garantire un liv-

ello maggiore di sicurezza.

Nel caso si potesse abbinare

questa batteria con la tecno-

logia a film sottile, la ricarica

della batteria stessa avver-

rebbe in tempi molto brevi. Si

tratta di una soluzione pratica

per batterie di piccole dimen-

sioni, che saranno sempre ca-

ratterizzate da una capacità

limitata. In formati di dimen-

sioni superiori, una batteria di

questo tipo sarebbe l’ideale

per le applicazioni nel campo

dell’elettronica flessi-

bile e magari anche

per l’alimentazione

dei veicoli elettrici. Si

potrebbe tranquilla-

mente affermare che

si tratta del “Santo

Graal” delle batterie

ricaricabili.

Il problema princi-

pale con le batterie a

stato solido è rappre-

sentato dal fatto che

non è ancora stato

individuato l’elettrolita ideale.

In questo settore sono stati fat-

ti notevoli progressi: a questo

proposito basti considerare i

numerosi documenti scientifici

pubblicati sull’argomento. Res-

ta comunque il fatto che il set-

tore delle batterie non ha fatto

molto progressi rispetto alla

prima generazione di batterie

al litio allo stato solido, del tipo

PHILIPPE

VEREECKEN,

Principal

scientist

Electrochemical

storage di Imec

di quelle usate ad esempio nei

pacemaker. Batterie che tra

l’altro sono in grado di gener-

are correnti di ridotta intensità.

Le attuali ricerche condotte da

Imec

sono finalizzate all’indivi-

duazione del miglior materiale

elettrolita per le batterie a sta-

to solido. L’attività di ricerca è

attualmente focalizzata sugli

elettroliti compositi. In realtà

esistono altri due tipi di elet-

troliti, ma presentano alcuni

svantaggi. Gli elettroliti po-

limerici non hanno sufficiente

conduttività, mentre gli elet-

troliti inorganici richiedono un

processo a elevata tempera-

tura che provoca il danneggia-

mento degli elettrodi.

Di recente è stato sviluppato

presso Imec un elettrolita com-

posito che, oltre all’eccellente

conduttività (2x10-4 S/cm),

risulta compatibile con i mate-

riali impiegati per la realizzazi-

one degli elettrodi (litio-ossido

di manganese per l’elettrodo

positivo e litio-ossido di titanio

per l’elettrodo negativo). Ques-

to elettrolita è formato essenzi-

almente da silice, un materiale

con il quale i ricercatori di Imec

hanno maturato significative

esperienze.

La sfida attualmente consiste

nell’abbinare gli elettrodi 3D e

l’elettrolita composito a base

di silice al fine di produrre una

batteria a stato solido 3D a

film sottile. Se tutto procede

in base alla pianificazione

prevista, il primo prototipo di-

mostrativo sarà pronto entro

l’anno. A questo punto saremo

in grado di dimostrate che le

batterie a stato solido 3D a

film sottile non sono un sem-

plice slogan, bensì una realtà

che rappresenta una notevole

evoluzione nel campo della

tecnologia delle batterie e con-

sentirà di realizzare dispositivi

elettronici ultra-sottili e batterie

in grado di caricarsi in un bat-

ter d’occhio.

Alla ricerca del

miglior elettrolita

per le batterie

a stato solido

Arrow e Cadence: collaborazione

per i progettisti hardware

Arrow Electronics 

Cadence De- sign Systems

hanno annunciato una

collaborazione che offrirà ai proget-

tisti l’opportunità di accedere a una

serie di strumenti di progettazione

integrati, concepiti per ridurre il tem-

po di sviluppo dei nuovi prodotti, al

fine di arrivare sul mercato più rapi-

damente contenendo al contempo i

costi.

Nell’ambito di questa collabora-

zione, le due aziende prevedono di

offrire ai progettisti che utilizzano

la suite di strumenti per la proget-

tazione di circuiti stampati (PCB)

Cadence OrCAD, l’accesso ai dati

online dei componenti e dei proget-

ti di riferimento di Arrow attraverso

SiliconExpert. Nelle prime fasi del

processo di sviluppo del progetto

e durante la fase di cattura schemi,

l’accesso ai dati dei componenti ed

ai progetti di riferimento può aiutare

i progettisti a ridurre i tempi di ‘time

to market’.

Attraverso questa collaborazione,

Arrow Electronics e Cadence offri-

ranno infatti l’opportunità di realiz-

zare dei prodotti ‘production-ready’,

verificando l’immediata disponibilità

delle parti, la conformità delle stesse

alle normative vigenti, assicurando-

si che i cicli di vita rispettino i requi-

siti di progetto e gli obiettivi di costo

XP Power apre il Centro di Configu-

razione Europeo per campioni

XP Power 

ha annunciato l’apertura

del suo Centro di Configurazione

Europeo situato vicino a Reading,

Regno Unito, che si va ad aggiunge-

re e integrare alle strutture esistenti

di configurazione in Nord America e

Asia. Il nuovo Centro Configurazio-

ne Europea con certificazioneTUV e

UL offre ai clienti un rapido acces-

so a una vasta scelta di alimenta-

tori AC/DC configurabili modulari. I

prodotti configurabili comprendono

la serie fleXPower, MP e LP con la

possibilità di avere potenze in uscita

che vanno da 250 a 2500Watt e da 1

a 20 differenti combinazioni di ten-

sione in uscita. A partire da gennaio

2016 XP Power sarà in grado di for-

nire campioni di qualsiasi prodotto

configurabile entro la giornata suc-

cessiva e con quantità di pre-pro-

duzione entro una/due settimane.

I prodotti fleXPower, MP e LP sono

disponibili con certificazioni di si-

curezza per l’IT e il medicale, e sono

costruiti utilizzando uno chassis e

moduli di uscita in formati differenti.

brevi brevi brevi brevi brevi brevi brevi brevi brevi brevi brevi brevi brevi brevi brevi

La sfida consiste nell’abbinare

gli elettrodi 3D e l’elettrolita

composito a base di silice, al

fine di produrre una batteria a

stato solido 3D a film sottile