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otonda
EON
ews
n.
565
-
giugno
2013
telligenti, è possibile creare
flussi di dati sempre più ric-
chi e cominciare a risolve-
re problematiche sofisticate
come le previsioni
meteorologiche, le
target therapy per
malattie terminali o
ancora la gestione,
ad esempio, di reti
elettriche. “Le auto
connesse e intelli-
genti saranno in
grado di trasmette-
re i dati relativi alle
prestazioni al pro-
duttore, in modo
che i proprietari possano es-
sere avvertiti in tempo reale
della necessità di un servi-
zio o di una sostituzione, per
prevenire guasti meccanici.
E i piloti dei voli di linea sti-
mano già oggi che poco più
di un terabyte di dati viene
creato durante i voli a lun-
go raggio; dati che possono
essere analizzati e utilizzati
per aumentare ulteriormen-
te la sicurezza aerea”. Le
implicazioni sulla security,
esemplifica, sono partico-
larmente critiche nelle città
completamente interconnes-
se, in cui semafori, ferrovie,
autobus e sensori stradali
sono tutti collegati tra loro
e forniscono dati sul traffico
in tempo reale. “Sistemi in-
telligenti aiutano le aziende
e le amministrazioni locali a
gestire in modo sicuro servi-
zi connessi, come la rete di
telefonia mobile o i servizi di
emergenza”. Ma le smart ci-
ty sono anche sistemi com-
plessi da controllare. “Se un
sistema intelligente, come
nelle smart city, diventa un
servizio utilizzato dai citta-
dini 24 ore su 24, un suo
malfunzionamento potrebbe
creare notevoli difficoltà e di-
sagi”. Sono altresì necessari
metodi sicuri e cloud-based
per gestire, analizzare e ar-
chiviare in sicurezza la gran-
de quantità di big data che
questi sistemi generano.
Alessandro Antonioli, Emea
account manager di
,
sottolinea l’esigenza di una
rete con intelligenza distri-
buita, in grado di servire gli
utenti in modo differenziato.
Ci si sta avvicinan-
do ai 50 miliardi di
dispositivi connessi
in rete, e gli ogget-
ti d’uso quotidiano
(scarpe, orologi,
cardiofrequenzime-
tri, biciclette e co-
sì via) e industriali
(macchine utensili,
automobili, furgo-
ni, riscaldamento,
caldaie, aria condi-
zionata e così via) dialoga-
no tramite punti di accesso
all’infrastruttura di comuni-
cazione (smartphone, Wifi
access point, ADSL e così
via) per inviare informazioni
agli utenti.
Ciò significa che ogni di-
spositivo deve essere rico-
nosciuto dalla rete (indirizzi
IPv6 o sotto indirizzamen-
ti) e le informazioni vanno
gestite in modo intelligen-
te, cioè in tempo reale e in
maniera che siano visibili
solo agli utenti abilitati. Al-
relativamente statici, a una
piattaforma di sviluppo col-
laborativo su cui le azien-
de potranno raccogliere le
informazioni in modo dina-
mico”. A breve, spiega, GE
Intelligent Platforms
introdurrà una piat-
taforma che rende-
rà possibile, anche
negli impianti e
nelle fabbriche, un
sistema di automa-
zione operante su
piattaforma cloud.
“L’obiettivo della
nuvola per l’indu-
stria è migliorare la
produttività e l’effi-
cienza, condividendo que-
ste stesse informazioni sotto
forma di algoritmi riutilizzabi-
li, metodologie più affidabili
per la verifica dei guasti, fino
alla simulazione di scenari
realistici dell’andamento de-
gli impianti. Riteniamo che
il tempo sia maturo per un
cambiamento e che anche
gli operatori siano pronti per
un sistema di fabbrica basa-
to su Internet e sulla colla-
borazione attraverso la re-
te”. Il paradigma cloud non
è ancora ben accetto nel
mondo industriale, soprattut-
to per i dubbi sulla reale affi-
dabilità e sulle performance
di una soluzione Internet-
based. Ma se si sviluppa il
concetto, dice, si approda
alla realtà di macchine intel-
ligenti con sistemi di control-
lo più potenti e in grado di
collegarsi alla rete dei grandi
dati, che a sua volta rende
le macchine più smart. Per
sostenere uno sviluppo dei
sistemi industriali basato su
cloud si deve poter disporre
di dispositivi sul campo che
offrano performance ecce-
zionali su due diversi fronti:
da un lato essi devono ga-
rantire la potenza necessa-
ria per effettuare le funzioni
di controllo in totale affidabi-
lità, dall’altro, la potenza per
collegarsi a una rete cloud
da cui ricevere gli applica-
tivi e gli aggiornamenti che
permettono di migliorare il
dispositivo stesso. In tema
di sicurezza per un mondo
connesso, Caranti pone poi
l’accento sull’importanza di
creare infrastrutture basa-
te sui protocolli di
security e standard
tipici della comuni-
tà informatica, piut-
tosto che su quelli
in uso nella tradi-
zionale comunità
dell’automazione.
Così facendo è in-
fatti possibile inte-
ragire con una va-
sta platea di utiliz-
zatori e sviluppatori
che contribuiscono a man-
tenere la piattaforma sicura,
molto più rispetto ai tradizio-
nali approcci proprietari che
sono, secondo l’azienda, più
fragili.
Oggi, sostiene Rod O’Shea,
Emea director embedded
sales group di
, la disponibilità dei big
data sta creando un nuovo
livello di ‘enterprise intelli-
gence’ e opportunità fino a
ieri troppo complesse e co-
stose per essere colte. “La
capacità di analizzare e dare
un senso a queste ingenti
moli di dati offre grandi po-
tenzialità”. Diventano pos-
sibili nuove scoperte scien-
tifiche, modelli di business
e esperienze di consumo.
Accostando tra loro e intrec-
ciando più reti di sistemi in-
segue da pag.15
Sistemi
intelligenti
aiutano le
aziende e le
amministrazioni
locali a gestire
in modo sicuro
servizi connessi
“Si possono
fare reset
remoti, con
cancellazioni
di tutti i dati
ai dispositivi
connessi in
rete”
“L’obiettivo
della nuvola
per l’industria
è migliorare
la produttività
e l’efficienza
condividendo
queste
informazioni”
Rod O’Shea,
Emea director
embedded sales
group di Intel
Corporation
Alessandro
Antonioli,
Emea account
manager di LSI