EON
ews
n.
565
-
giugno
2013
15
T
avola
R
otonda
stica e dall’altro di
gestire con imme-
diatezza tali dati,
anche in termini di
quantità. “All’IoT si
lega il fenomeno
big data, con i pa-
rametri di velocità,
variabilità, volume
e valore delle in-
formazioni che lo
accompagnano, e
la necessità di un
computing distri-
buito, adeguato al modo di
trattare queste tipologie di
informazioni”. Nuove vul-
nerabilità e la necessità di
approcci alla sicurezza più
sofisticati emergono, perché
con l’IoT sempre più per-
sone, cose e dispositivi si
connettono a Internet, e un
numero sempre maggiore
di dati provenienti
da diverse fonti vie-
ne introdotto nelle
reti aziendali e dei
service provider.
“Queste nuove con-
nessioni generano
un flusso di dati in
movimento, da pro-
teggere in tempo
reale, in modo che
possa essere fat-
ta una valutazione
approfondita delle
azioni intraprese
sulla rete e prima
che si verifichino danni irre-
parabili. La sicurezza sarà
un aspetto fondamentale per
cui ci aspettiamo forti inve-
stimenti, perché più la rete
diventa pervasiva, e parte
dei processi aziendali, più
deve essere resa sicura”.
La pervasività e la struttura
distribuita dell’IoT
renderà cruciale
non più proteggere
solo la rete nei suoi
confini, ma realiz-
zare una sicurez-
za il più possibile
‘embedded’, ossia
realizzata insieme
all’infrastruttura,
non limitata ai punti
di accesso, ma in-
trinseca in essa e in
ogni suo punto. Per
i professionisti della sicurez-
za, il focus si sposterà dagli
endpoint e dalla periferia del
network verso la rete stes-
sa. Il successo dell’IoT, con-
clude, sarà proporzionale
al livello di sicurezza che si
saprà dare a tali infrastruttu-
re, e potrebbe anche essere
rallentato o ostacolato se le
funzionalità di security non
venissero integrate con l’uso
di policy e processi mirati a
proteggere i dati riservati de-
gli utenti e delle aziende.
Si stemi i ndust r i a l i
cloud-based
Martino Caranti, global
segment leader advanced
packaging & assembly so-
lutions di
, parla di
Internet industriale:
un modello in cui si
verifica la conver-
genza dei sistemi
industriali con le
performance dei si-
stemi di computing
a più alte presta-
zioni, con i sistemi
di analisi dei dati
e con i dispositi-
vi di rilevazione e
sensoristica. Tutto
ciò, unito alla con-
nettività di Internet,
permetterà di creare reti in-
dustriali intelligenti. Questo
è l’inizio di una rivoluzione
del settore: “Un cambiamen-
to epocale che permetterà
di passare da un mondo
chiuso e fondato su sistemi
nosciuti, e nei casi peggiori
non viene applicata nessuna
politica di risk management”.
Wiegand conclude menzio-
nando il problema della ‘bat-
taglia’ fra gli standard em-
bedded e quelli di sicurezza
enterprise, quando si tratta
di adottare i concetti di IoT.
Servono nuovi stru-
menti di design e una
sicurezza ‘embedded’
Frank Krämer, in
technical marketing director
per l’area Emea, considera
il trend IoT una tecnologia
importante, su cui
l’azienda sta inve-
stendo, e lo vede
come un potenziale
fattore di cambia-
mento e di nuove
opportunità per i
progettisti di siste-
mi elettronici. Ciò
per alcuni aspetti.
“L’elettronica si sta
spostando verso
domini tradizional-
mente ‘non elettro-
nici’, e notiamo l’esigenza
di fronteggiare la comples-
sità dei processi di proget-
tazione elettronica nel set-
tore meccanico, medicale e
in molti altri”. Qui, spiega,
l’approccio della società è
consentire una progettazio-
ne delle schede PCB in 3D,
per facilitare l’integrazione
dei processi ECAD/MCAD
(electronic e mechanical
CAD). Soprattutto, l’obietti-
vo è realizzare un ciclo di
design unificato, in grado di
combinare i diversi proces-
si di progettazione (PCB,
FPGA, embedded e così
via) in una sola piattaforma
di co-design. In aggiunta,
le soluzioni di gestione dei
dati, dei componenti di pro-
getto e d’integrazione con i
sistemi PLM, PDM e ERP,
servono a fornire il control-
lo e la sicurezza richiesti
quando si vuol realizzare
in concreto un progetto di
IoT e introdurlo in produzio-
ne in modo sicuro. “Un altro
aspetto sta andando oltre i
confini dei tradizionali stru-
menti di design, e riguarda
come gestire gli smart devi-
ce, come creare ecosistemi
di dispositivi e co-
me stare connessi
ai propri prodotti,
una volta che sono
fuori sul campo”.
Qui servono funzio-
nalità di gestione
del ciclo di vita dei
device e di connes-
sione cloud-based
ai dispositivi o alle
applicazioni, per fa-
cilitare ad esempio
la programmazio-
ne, o l’aggiornamento del
firmware, direttamente sul
campo. I potenziali rischi di
sicurezza non possono es-
sere trascurati e uno dei te-
mi principali, ricorda, resta
come rendere sicuri i sistemi
connessi o cloud-based. La
cosa più importante è rico-
noscere tali rischi mentre si
creano le applicazioni, e già
di per sé ciò rappresenta un
nuovo processo di forma-
zione. Sfortunatamente non
c’è una risposta semplice al
problema, e in particolare bi-
sogna creare consapevolez-
za sui rischi potenziali, poi-
ché per acquisire sicurezza
occorre essere preparati agli
scenari peggiori.
L’Internet delle cose, pre-
vede Alberto Degradi, infra-
structure architecture leader
borderless network e data
center di
gene-
rerà la necessità di avere re-
ti ubique, in grado da un lato
di raccogliere le informazioni
provenienti dalla sensori-
continua a pag.16
Frank Krämer,
technical
marketing
director per
l’area Emea di
Altium
Alberto
Degradi,
infrastructure
architecture
leader borderless
network e data
center di Cisco
Italia
Martino
Caranti,
global segment
leader advanced
packaging
& assembly
solutions di
GE Intelligent
Platforms
L’elettronica si
sta spostando
verso domini
tradizionalmente
‘non elettronici’
“La sicurezza
sarà un aspetto
fondamentale
per cui ci
aspettiamo forti
investimenti”