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R
eport
EON
ews
n.
565
-
giugno
2013
suo design specifico. Il
problema è gestire le tan-
tissime tecnologie che pre-
siedono a un dispositivo
illuminante, assicurando a
forme mutate il rispetto dei
valori fotometrici prescritti
per legge.
Tutto questo mentre cam-
biano le tecnologie di il-
luminazione, dalle lampa-
de incandescenti ai Led e
poi agli Oled, cioè i Led
organici. Il problema era
riuscire a realizzare delle
guide di luce innovative,
e per fare questo occor-
reva la collabora-
zione di aziende di
elevato livello tec-
nologico, interes-
sate a migliorare
il risultato anche
sotto il profilo eco-
nomico. C’è stata
quindi una scelta
accurata dei part-
ner, seguendo una
logica di interesse
trasversale a mas-
simizzare i risultati
per poi applicarli nei propri
settori di appartenenza”.
Le aziende della rete so-
no Olsa,
una grande
azienda di costruzione di
beni strumentali, softwa-
re e controlli numerici, che
ha un’expertise a livello
mondiale per la produzio-
ne di fresatrici e
una
PMI che fornisce le tavo-
le rotanti con tolleranze e
vibrazioni adatte alle mi-
crolavorazioni che vuole
realizzare Fidia.
“Fidia utilizzerà le nuove
conoscenze prodotte dal-
la rete probabilmente per
costruire macchine per mi-
crolavorazioni per produr-
re pezzi di orologio, oppu-
re cesellature e fresature
in campo dentario. LCM
sta maturando una grande
esperienza, sta modifican-
do le caratteristiche delle
tavole e sta progettando
nuove strutture utilizzabili
in apparecchiature per mi-
crolavorazioni, come quel-
le per le guide ottiche”.
I risultati conseguiti dalla
rete sono molto positivi
e si stanno aprendo an-
che nuove prospettive. “Ci
stiamo accorgendo che
tutto quello che facciamo
ci fornisce l’idea per ulte-
riori miglioramenti e inno-
vazioni”.
“Sicuramente la rete di-
venterà motore di amplia-
mento degli obiettivi tec-
nologici e quindi si dovran-
no aggregare anche nuovi
soggetti, arricchendo il
gruppo che è già
solido” aggiunge
Maurizio Piovano,
il consulente che
supporta Olsa nel
p r oge t t o I np r o -
light.
Secondo Germa-
notta, la sinergia
delle reti è molto
interessante an-
che pe r l e PMI
elettroniche. “Nor-
malmente un’uni-
ca azienda ha difficoltà nel
tenere sotto controllo tutti
i processi della tecnolo-
gia elettronica, che sono
molto complessi. Quindi è
bene che ci sia sinergia
tra almeno tre soggetti:
chi realizza il progetto con
la simulazione elettronica
e termica, chi sviluppa il
PCB, chi assembla e col-
lauda. È da questa siner-
gia che nasce un prodotto
elettronico estremamente
competitivo, affidabile e di
lunga durata”.
Interviene infine Piovano
per sottolineare che “la
strategia vincente dipende
dall’ingegnerizzazione del
progetto: avere chiari gli
obiettivi e come si inten-
de perseguirli, e poi met-
tere insieme un gruppo di
aziende molto interessate
e motivate che accettino di
essere legate per un po’ di
anni, fino al raggiungimen-
to dell’obiettivo”.
lizzazione di un prodotto
meccatronico di rete, alta-
mente innovativo,
e l ’ amp l i amen t o
della collaborazio-
ne con altre reti di
impresa.
P r e c i s i oNe t h a
già portato bene-
fici economici a
azien-
da sul mercato da
30 anni, che pro-
duce apparecchia-
ture elettroniche
soprattutto per l’industria-
le, l’automotive e il ligh-
ting.
Pietro Nesci è il proprie-
tario e presidente della
società. “Il mio obiettivo
è quello di discostarmi al-
meno in parte dalla clas-
sica tipologia di azienda
terzista, grazie alla offer-
ta di un nostro prodotto di
rete che sia innovativo e
di sostanziale interesse e
utilità per il mercato. Con
il lavoro congiunto delle
aziende, la rete ha già al-
zato il proprio margine di
contribuzione netto dal 15
al 30-40% e ora è in grado
di cominciare a investire
nella R&S. Il valore della
rete è reale e tangibile, la
cosa importante è
superare i timori
della concorrenza,
anche costruendo
un buon contratto
di tutela”.
“Soprattutto per le
PMI elettroniche è
molto importante
fare rete - conti-
nua Nesci.
L’elettronica è un
campo molto va-
sto, dove sono ri-
chieste attrezzature e cer-
tificazioni diverse a secon-
da dei settori.
Dalle linee robotizzate e
mu l t i t es t pe r p r odu r r e
grandi quantità in breve
tempo e contenere i costi,
quando si opera nell’auto-
motive, ai piccoli numeri
ed elevata qualità di chi
si rivolge all’indu-
striale”. In sostan-
za Nesci osserva
che una piccola
impresa è molto
esposta al rischio
in quanto il busi-
ness dipende dal-
le sorti del settore
man i f a t t ur i ero a
cui si rivolge pre-
valentemente.
Al contrario “una
rete di PMI azien-
de elettroniche potrebbe
coprire il 100% dei settori
di impiego dell’elettronica,
limitando il rischio com-
plessivo”.
Inprolight
La rete Inprolight nasce a
ottobre 2011 dall’idea di
un’azienda capofila,
SpA, con un deciso obiet-
tivo di innovazione, come
spiega Antonino Germa-
notta, responsabile R&S
dell’azienda.
Dal 1947 Olsa, con sede
sociale a Rivoli (TO), for-
nisce componenti al set-
tore automotive, dal 1958
si occupa di illuminazione
automotive e dal 1990 è
specializzata nell’illumina-
zione posteriore
e interna. Solo in
Italia Olsa impie-
ga 400 dipenden-
ti, ed è presente
anche in Brasile,
Polonia, Messico
e Cina.
“L’idea della rete
nasce da l l a ne -
cess i t à d i i nno-
vare - commenta
Germanotta. Nel
tempo le caratteri-
stiche dei prodotti si sono
evolute e l’illuminazione
posteriore e interna è di-
ventata un elemento este-
tico importante per il quale
ogni cliente definisce un
segue da pag.11
Antonino
Germanotta,
responsabile
R&S di Olsa
Maurizio
Piovano,
consulente Olsa
nel progetto
Inprolight
Pietro Nesci,
proprietario e
presidente di
Teknoema