EON
ews
n.
565
-
giugno
2013
14
T
avola
R
otonda
li secondo il modello SaaS
(Software-as-a-Service). Dal
punto di vista ecologico e
della sostenibilità, le mac-
chine eseguono i compiti di
gestione dell’energia con
maggior precisione e minori
tempi di risposta rispetto ai
sistemi dipendenti da ope-
ratori umani, risparmiando
sui consumi, e configurando
le policy di risposta alle in-
terruzioni dei servizi. Infine,
rispondono alla cultura del-
la ‘gratificazione immediata’
degli utenti, che desiderano
servizi just-in-time, esecu-
zione degli ordini in tempo
reale, o risposte tempesti-
ve a questioni complesse.
“I sistemi intelligenti posso-
no accelerare molti servizi,
aumentando la generazione
del fatturato, la profittabili-
tà e creando nuovi modi di
monetizzare”. Per quanto ri-
guarda la sicurezza, occorre
comprendere le specifiche
vulnerabilità legate al dispo-
sitivo, ai dati, ai servizi, alle
applicazioni e alla gestione.
“Avendo a che fare con di-
spositivi connessi, è critico
avere una visione della sicu-
rezza a livello end-to-end –
dal dispositivo al data center
e tutto ciò che vi sta in mez-
zo – come anche un approc-
cio approfondito alla prote-
zione, tramite il supporto di
prodotti, servizi e partner”.
Architetture altamente di-
stribuite rappresentano una
sfida più difficile per la prote-
zione dei device o la privacy
dei dati. La IoT accentua ta-
le problema, e la sfida, per
molti che l’adotteranno, sarà
fornire funzionalità evolute
e strettamente integrate di
protezione dei dispositivi e
dei loro dati, permettendo al
contempo una strategia di
protezione completa. Wie-
gand parla poi dei requisiti di
‘customizzazione’. Le tecno-
logie usate nella creazione
di sistemi intelligenti sono
molto ampie e complesse,
e molte soluzioni – non po-
tendo fornire un’esperienza
fluida e completa di sicurez-
za, dalla rete aziendale fino
ai vari sistemi e dispositivi
– vanno personalizzate con
un certo grado. Occorre poi
mettere in conto le lacune
di competenze specializ-
zate richieste per costruire
dispositivi intelligenti sicuri,
nonché i requisiti per l’at-
tuazione di strategie di sicu-
rezza dopo il dispiegamento
dell’applicazione, che tipica-
mente esulano dalle com-
petenze core degli opera-
tori e costruttori di device.
Infine ci sono gli standard
di sicurezza, che evolvono
con lentezza in rapporto al-
le tecnologie e allo sviluppo
applicativo, facendo sì che
spesso i componenti chiave
dei sistemi intelligenti ven-
gano implementati ad hoc,
con molteplici standard in
competizione fra loro nelle
fasi di sviluppo e realizza-
zione. “Spesso questi stan-
dard rappresentano vettori
di rischi di security, non co-
I
l trend emergente della IoT
(Internet of Things), l’In-
ternet delle Cose, sta oggi
esprimendosi in una miriade
di endpoint e dispositivi in-
telligenti interconnessi, pre-
senti in ambienti industriali
e civili. Device e architettu-
re in grado d’introdurre più
automazione e qualità nella
gestione del ciclo di vita dei
prodotti e dei siste-
mi elettronici, ma
anche potenziali
veicoli di nuovi ri-
schi per la sicurez-
za dell’IT e delle in-
frastrutture fisiche.
Sul tema abbiamo
domandato ad al-
cuni operatori del
settore un’opinione,
sia riguardo alle op-
portunità di merca-
to, sia in merito alle
nuove minacce, e alle vulne-
rabilità dei sistemi nei diversi
tipi di ambienti.
L’abilità dei dispositivi intel-
ligenti e sempre connessi di
percepire e rispondere agli
stimoli dell’ambiente che li
circonda sta trasformando
non solo le attività di busi-
ness, ma anche la vita quo-
tidiana di ciascuno, sottoli-
nea Jens Wiegand, vice pre-
sident e general manager
strategic marketing di
. Ciò li rende incredi-
bilmente preziosi per la pre-
sa di decisioni complesse
in un’ampia gamma di set-
tori. “L’impulso dietro la In-
ternet delle cose deriva da
trend macroeconomici, co-
me anche da tendenze che
hanno impatto su specifici
comparti o gruppi di utenti.
I vantaggi chiave associati
agli smart device e
alla ‘ambient intel-
ligence’ includono
alcune aree”. C’è la
riduzione degli ele-
vati costi del lavoro
che, tipicamente,
sono tre volte supe-
riori per un essere
umano, rispetto a
una macchina che
esegue lo stesso
compito. “Oggi, poi,
i sistemi intelligenti
sono in grado di compiere
molte operazioni che richie-
dono intelligenza e consape-
volezza della situazione (‘si-
tuational awareness’, ndr.)
nell’ambiente circostante”.
Ad esempio, i contatori del-
le reti di distribuzione ener-
getica, il monitoraggio degli
edifici o i sistemi di gestio-
ne dei consumi. Inoltre, la
produttività può beneficiare
della cosiddetta ‘adaptive
analytics’. “I dati sono di-
ventati la nuova moneta del
business” spiega. Gli smart
device possono rifornire di
dati anche i sofisticati siste-
mi di analisi in tempo rea-
le, che guidano a decisioni
di business più intelligenti
portando a un incremento
di efficienza. In aggiunta, gli
smart device costituiscono
sia una via verso la cloud,
sia un mezzo per valoriz-
zarne il potenziale, grazie
alla possibilità di svilup-
pare nuovi servizi e fornir-
Internet delle Cose:
opportunità
e rischi degli ‘smart device’
I dispositivi intelligenti interconnessi e la Internet of
Things possono portare più automazione, ma anche
creare sfide non facili. Al riguardo, alcune opinioni
degli operatori del mondo IT e industriale
G
iorgio
F
usari
Jens Wiegand,
vice president e
general manager
strategic
marketing di
Wind River
“I dati sono
diventati la
nuova moneta
del business”