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NOVEMBRE 2017

FIELDBUS & NETWORKS

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definisce un meccanismo

che permette di rilevare

e catalogare (‘enumerare’

nel gergo dello standard) i

dispositivi collegati in rete

e come essi possano acqui-

sire un indirizzo IP valido;

la seconda parte definisce

il protocollo Gvcp (GigE vi-

sion control protocol), che

permette la configurazione

dei dispositivi rilevati e ga-

rantisce l’affidabilità della

trasmissione. La terza

parte definisce il pro-

tocollo Gvsp (GigE

vision streaming

protocol), che

permette alle

applicazioni di ricevere informazioni dai dispositivi

collegati in rete; l’ultima parte descrive i registri di

bootstrap che descrivono il dispositivo in sé, come

l’indirizzo IP corrente, il numero seriale, le informa-

zioni sul produttore e così via. Va tenuto presente

che lo standard GigE Vision è basato sul protocollo

UDP (User Data Protocol) che, a differenza del pro-

tocollo ‘fratello’ TCP (Transmission Control Protocol),

non stabilisce connessioni tra host e host, bensì tra

applicazione e applicazione. La differenza sostanziale

è che il protocollo TCP ha in sé meccanismi di garanzia

della ridondanza e del trasporto ordinato dei pacchetti tra

un host e l’altro. Si tratta di una funzione utilissima in molte

applicazioni, ma che introduce potenziali ritardi dovuti ai mecca-

nismi di ritrasmissione automatica dei pacchetti in caso di errori.

Il protocollo UDP, invece, non dispone di meccanismi intrinseci di

ridondanza, è pertanto meno affidabile e per questo molto più snello

e veloce, dunque più adatto a trasmettere dati sincroni a elevata

velocità come quelli di una telecamera.

Per superare il problema delle scarsa affidabilità del protocollo UDP,

lo standard GigE Vision ha introdotto i due protocolli Gvcp e Gvsp,

dove il primo è un protocollo a livello applicativo che si affida a

UDP per il trasporto dei pacchetti dati, ma che aggiunge un mec-

canismo per garantire l’affidabilità delle trasmissione di immagini,

oltre a consentire la configurazione dei dispositivi, definendo uno

o più canali di controllo. Gvsp invece è un protocollo, anch’esso a

livello applicativo, che si affida a UDP per il trasporto di pacchetti

dati e permette a un’applicazione di ricevere i dati sulle immagini e

ogni altra informazione da un dispositivo. I pacchetti di dati vengono

sempre trasmessi da un dispositivo all’applicazione. Il protocollo

Gvsp contiene un meccanismo per garantire

l’affidabilità della trasmissione dei pacchetti

(tramite Gvcp) e per minimizzare il controllo

di flusso richiesto dalla non affidabilità intrin-

seca del protocollo di trasporto UDP.

Collegamenti e cablaggi

Uno dei principali vantaggi offerti dalla tec-

nologie GigE Vision è costituito dalla facilità

di collegamento, in quanto è universalmente

disponibile tutto ciò che serve a un costo de-

cisamente competitivo. Tuttavia, proprio per

la grande di disponibilità di prodotti e cavi

etichettati come ‘compatibili con Ethernet’,

va posta grande attenzione alla scelta, per-

ché di certo non tutte le versioni di Ethernet

sono uguali!

Partiamo proprio dai cablaggi e dai doppini

schermati: la soluzione più diffusa ed eco-

nomicamente più vantaggiosa. La maggior

parte dei cavi in rame usati nelle applicazioni

informatiche è ancora oggi quella Cat.5. Per

collegare le telecamere, invece, è consigliato

utilizzare i cablaggi certificati Cat.6, che sono

garantiti per supportare le connessioni Gi-

gabit Ethernet fino a una distanza di 100 m.

Attenzione anche alle schermature e al loro

Telecamera Basler con interfaccia CameraLink

Fonte: www.pixabay.com