NOVEMBRE 2017
FIELDBUS & NETWORKS
93
definisce un meccanismo
che permette di rilevare
e catalogare (‘enumerare’
nel gergo dello standard) i
dispositivi collegati in rete
e come essi possano acqui-
sire un indirizzo IP valido;
la seconda parte definisce
il protocollo Gvcp (GigE vi-
sion control protocol), che
permette la configurazione
dei dispositivi rilevati e ga-
rantisce l’affidabilità della
trasmissione. La terza
parte definisce il pro-
tocollo Gvsp (GigE
vision streaming
protocol), che
permette alle
applicazioni di ricevere informazioni dai dispositivi
collegati in rete; l’ultima parte descrive i registri di
bootstrap che descrivono il dispositivo in sé, come
l’indirizzo IP corrente, il numero seriale, le informa-
zioni sul produttore e così via. Va tenuto presente
che lo standard GigE Vision è basato sul protocollo
UDP (User Data Protocol) che, a differenza del pro-
tocollo ‘fratello’ TCP (Transmission Control Protocol),
non stabilisce connessioni tra host e host, bensì tra
applicazione e applicazione. La differenza sostanziale
è che il protocollo TCP ha in sé meccanismi di garanzia
della ridondanza e del trasporto ordinato dei pacchetti tra
un host e l’altro. Si tratta di una funzione utilissima in molte
applicazioni, ma che introduce potenziali ritardi dovuti ai mecca-
nismi di ritrasmissione automatica dei pacchetti in caso di errori.
Il protocollo UDP, invece, non dispone di meccanismi intrinseci di
ridondanza, è pertanto meno affidabile e per questo molto più snello
e veloce, dunque più adatto a trasmettere dati sincroni a elevata
velocità come quelli di una telecamera.
Per superare il problema delle scarsa affidabilità del protocollo UDP,
lo standard GigE Vision ha introdotto i due protocolli Gvcp e Gvsp,
dove il primo è un protocollo a livello applicativo che si affida a
UDP per il trasporto dei pacchetti dati, ma che aggiunge un mec-
canismo per garantire l’affidabilità delle trasmissione di immagini,
oltre a consentire la configurazione dei dispositivi, definendo uno
o più canali di controllo. Gvsp invece è un protocollo, anch’esso a
livello applicativo, che si affida a UDP per il trasporto di pacchetti
dati e permette a un’applicazione di ricevere i dati sulle immagini e
ogni altra informazione da un dispositivo. I pacchetti di dati vengono
sempre trasmessi da un dispositivo all’applicazione. Il protocollo
Gvsp contiene un meccanismo per garantire
l’affidabilità della trasmissione dei pacchetti
(tramite Gvcp) e per minimizzare il controllo
di flusso richiesto dalla non affidabilità intrin-
seca del protocollo di trasporto UDP.
Collegamenti e cablaggi
Uno dei principali vantaggi offerti dalla tec-
nologie GigE Vision è costituito dalla facilità
di collegamento, in quanto è universalmente
disponibile tutto ciò che serve a un costo de-
cisamente competitivo. Tuttavia, proprio per
la grande di disponibilità di prodotti e cavi
etichettati come ‘compatibili con Ethernet’,
va posta grande attenzione alla scelta, per-
ché di certo non tutte le versioni di Ethernet
sono uguali!
Partiamo proprio dai cablaggi e dai doppini
schermati: la soluzione più diffusa ed eco-
nomicamente più vantaggiosa. La maggior
parte dei cavi in rame usati nelle applicazioni
informatiche è ancora oggi quella Cat.5. Per
collegare le telecamere, invece, è consigliato
utilizzare i cablaggi certificati Cat.6, che sono
garantiti per supportare le connessioni Gi-
gabit Ethernet fino a una distanza di 100 m.
Attenzione anche alle schermature e al loro
Telecamera Basler con interfaccia CameraLink
Fonte: www.pixabay.com