NOVEMBRE 2017
FIELDBUS & NETWORKS
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Fieldbus & Networks
riferimento alle persone che lavorano in azienda e conoscono la storia
dell’automazione dell’impianto almeno degli ultimi vent’anni, ma questo
non è sufficiente se, come avviene in molti casi, il personale operativo
di qualunque ruolo e livello risponde ‘abbiamo sempre fatto così’, atteg-
giamento che preclude ogni possibilità di innovazione. L’Industria 4.0, lo
smart manufacturing come preferiamo dire noi, presuppone una rivolu-
zione non tanto tecnologica quanto culturale, che interessa i processi e le
modalità di progettazione e utilizzo di macchine e impianti. È a supporto
di questa rivoluzione culturale che le consulenze esterne, affiancandosi al
lavoro delle persone interne, possono dare il maggior beneficio. Non biso-
gna dimenticare, inoltre, l’importanza di una consulenza fiscale adeguata,
che permetta di godere appieno degli incentivi previsti dal Piano Industria
4.0. Anzi, in molti casi lavorando con i clienti, abbiamo visto cooperare
una squadra di consulenti: un consulente per la ridefinizione dei processi
aziendali, un consulente fiscale e un consulente tecnico, che collaborano
per fare in modo che macchine o impianti siano progettati e realizzati
soddisfacendo i requisiti del Piano, o per redigere una perizia tecnica com-
pleta presso il sito di utilizzo finale. Abbiamo notato che affiancare una
squadra di consulenti, che lavori insieme al fornitore tecnologico di solu-
zioni pronte per l’Industria 4.0 e a stretto contatto con le persone interne
all’azienda, è la combinazione migliore per cogliere appieno i benefici
della trasformazione digitale”.
F&N:
Nella realizzazione di una rete ‘4.0’ quanto conta la giusta scelta
dei prodotti e quanto che la progettazione/implementazione del sistema
sia a regola d’arte? Dove si colloca la security?
Letizia De Maestri
, area marketing di
Cannon Automata
( www.cannonautomata-products.com): “L’Era 4.0 è iniziata e le
aziende che intendono affrontare o che sono proprio adesso in fase
decisionale, si pongono frequentemente la stessa domanda: quali
elementi prendere in considerazione al fine di una scelta ottimale?
Quando si decide di integrare una
soluzione 4.0 a livello aziendale bi-
sogna tenere in considerazione che
i componenti selezionati e l’integra-
zione del sistema rappresentano
due fattori chiave per accrescere
la propria competitività. Questi ele-
menti devono rispettare le seguenti
caratteristiche: scalabilità, ovvero la
soluzione ottimale, per le aziende
di qualunque dimensione, deve es-
sere scalabile, quindi in grado di
‘accompagnarle’ nel loro percorso di
crescita, senza per questo intaccare
l’infrastruttura IT già esistente; integrazione, ovvero una soluzione
deve essere realmente integrabile e condivisibile da tutte le diverse
tecnologie e/o apparati già presenti in azienda, garantendo quindi
forte interoperabilità con l’interno dell’azienda e con i suoi fornitori,
partner e clienti; e flessibilità, dove una soluzione ‘flessibile’ deve
garantire all’azienda il giusto grado di modularità, necessario a sup-
portare l’evoluzione del business e dei bisogni. All’interno di questo
sistema molto complesso deve essere garantito un elevato livello di
sicurezza. Il processo di digitalizzazione espone le aziende a vulnera-
bilità e minacce che minano la sicurezza, l’integrità dei sistemi e la
privacy delle informazioni. La convergenza tra i sistemi produttivi OT
e il mondo virtuale delle informazioni IT crea molti problemi legati alla
sicurezza informatica dei sistemi di automazione industriale. In pas-
sato i sistemi erano chiusi e separati, ora l’aumento della connettività
e il crescente utilizzo di protocolli di comunicazione su base Ethernet
hanno reso l’elemento sicurezza fondamentale. Sottovalutarlo può
creare gravi ripercussioni sulla solidità dell’azienda”.
Paolo Perani
, strategic business development manager della busi-
ness unit Media Tensione, divisione Electrification Products di
ABB
( www.abb.it): “Di un’azienda 4.0
non esiste una vera regola d’arte: al
contrario di quanto è successo con
le smart grid, dove il protocollo era
lo stesso per tutti, in Industria 4.0 ab-
biamo ancora un fiorire di diverse so-
luzioni tecniche. Per quanto concerne
la cyber-security, occorre confrontarsi
con varie tipologie di accesso, non
solo dal cloud, ma anche dai diversi
componenti. La nostra piattaforma
ABB Ability consente l’integrazione
di vari sistemi, prodotti e servizi e ha
proprio la sicurezza come sua priorità principale. Anche la sicurezza in-
tesa come continuità di servizio è importante, del resto, più l’azienda è
integrata nella rete, maggiori sono gli impatti economici di un disservizio”.
Motta:
“L’approccio alla corretta progettazione di una rete aziendale,
oltre alla conoscenza delle moderne tecniche TCP/IP dovrebbe implicare
di gestire la security aziendale in modo globale, tenendo conto delle esi-
genze di IT e OT in maniera olistica. La security deve essere parte inte-
grante dell’attività produttiva di fabbrica, includendo oltre all’infrastruttura
di rete, i sistemi di controllo, lemacchine, gli impianti e le attività aziendali
nella loro globalità, dalle singole persone alle politiche e alle procedure di
accesso. Nel valutare un progetto di security aziendale è bene estendere
regole e modalità operative anche, per esempio, ai fornitori, valutando
con attenzione i livelli di sicurezza applicati al personale esterno, con lo
stessometro con il quale si valutano quelli per il personale interno, poiché
dalla sicurezza della loro rete potrebbe dipendere la sicurezza della nostra.
Sembra indiscusso, in effetti, che una delle maggiori vulnerabilità delle
reti industriali oggi sia relativa alla security degli accessi sia esterni sia
interni. Ormai sempre più processi industriali vengono connessi su reti IP,
per cui è diventata fondamentale non solo la sicurezza delle informazioni,
ma anche la gestione accurata degli accessi alla rete (chi, come, dove).
Questa attenzione deve essere applicata non solo a personale e collabo-
ratori esterni, ma anche a quelli interni, per regolamentare gli accessi dei
vari reparti a una rete che tutti i dipartimenti possono ormai condividere.
In aree sempre più ampie dell’industria manifatturiera accade che dipen-
denti, contractor e fornitori necessitino di un accesso remoto alla rete
locale. Ovviamente, questi accessi devono essere autenticati, autorizzati
e monitorati (accounting) perché siano consentiti solo a dispositivi e per-
sone ai quali sono stati attribuiti i relativi livelli di privilegi all’interno di
politiche di accesso specifiche per le varie aree”.
Griffini:
“Ciascun componente facente parte del sistema da realizzare
gioca un ruolo fondamentale nel funzionamento corretto ed efficiente di
una rete di comunicazione. Gli errori di comunicazione di un singolo dispo-
sitivo pregiudicano spesso il funzionamento dell’intera rete. Per questa
ragione, la certificazione dei prodotti, rilasciata dai Consorzi che suppor-
tano le reti di comunicazione aperte di tipo industriale, come Clpa per CC-
Letizia De Maestri di Cannon
Automata
Paolo Perani di ABB