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FEBBRAIO 2016

FIELDBUS & NETWORKS

80

Fieldbus & Networks

I

ndustrial Ethernet o i fieldbus possono essere

considerati come il ‘backbone’ della comu-

nicazione industriale mentre altri standard

meno noti sono in grado di assecondare le

esigenze di connettività di tali sistemi verso

sensori e attuatori, ricoprendo le esigenze dell’‘ul-

timo miglio’.

Questo approfondimento riguarda IO-Link e permet-

terà di comprendere come un’iniziativa, partita ini-

zialmente da un gruppo europeo di produttori di PLC,

attuatori e sensori, si sia evoluta portando alla defi-

nizione di un vero e proprio standard e riunendo nomi

come Rockwell, Mitsubishi Electric, Siemens e altri

in un Consorzio per la sua diffusione a livello globale.

Prima di entrare nei particolari della tecnologia su

cui si basa tale standard, vediamone i benefici.

Collegare l’ultimo miglio

Nell’ambito dell’interconnessione di sistemi di at-

tuatori e sensori complessi e intelligenti, IO-Link

offre uno standard aperto, conforme alla norma

IEC 61131-9, in cui i dispositivi possono essere

integrati su un comune fieldbus con un modello di

assegnazione dei parametri e di gestione centraliz-

zata dei dati, in grado di attuare configurazioni in

modo semplice. IO-Link permette inoltre di stan-

dardizzare i collegamenti tra dispositivi, riducendo

sensibilmente la varietà di interfacce nel rispetto

delle specifiche tipologie e mansioni degli stessi,

mantenendo costantemente la consistenza delle co-

municazioni tra sensori/attuatori e controllori attra-

verso l’accesso ai dati di processo e di diagnostica.

Questo riduce, di conseguenza, gli sforzi e i costi per

effettuare la verifica dei malfunzionamenti e la ma-

nutenzione ordinaria. La gestione dei parametri dei

dispositivi attraverso controller o tramite interfaccia HMI, così come la ri-

assegnazione automatica dei parametri e la loro identificazione integrata,

è poi in grado di minimizzare gli errori di configurazione e i tempi di set up

senza rinunciare a elevati livelli di qualità e robustezza dell’intero sistema.

Standard e componenti

IO-Link è uno standard indipendente sia dalla tipologia di fieldbus utiliz-

zato nei livelli superiori, sia dalla tecnologia dei dispositivi in rete. Questo

duplice livello di libertà rende IO-Link integrabile con qualsiasi fieldbus

esistente attraverso un’adeguata interfaccia. Alcuni profili preimpostati

per i sensori sono inoltre resi disponibili dal Consorzio, in modo che gli

utilizzatori possano essere certi di impiegare nello stesso modo e con le

medesime funzionalità e parametrizzazioni dispositivi provenienti da pro-

duttori differenti. In particolare, i profili specificano la struttura dei dati,

il contenuto e le funzionalità di base. Come risultato si ottiene una vista

utente uniforme e un identico accesso da parte del controllore per tutti

i dispositivi che fanno riferimento a uno specifico profilo preimpostato.

I componenti principali del sistema IO-Link sono costituiti da: master

IO-Link; dispositivi come sensori, lettori Rfid, valvole, starter, moduli I/O

ecc.; collegamenti da tre o cinque cavi e strumenti per la configurazione

e l’assegnazione dei parametri ai dispositivi della rete.

Il master IO-Link ha il compito di stabilire la connessione tra tutti i

dispositivi collegati e il sistema principale di automazione. Come com-

ponente dell’intero sistema di I/O, il master è installato all’interno della

sala di controllo o come I/O remoto direttamente sul campo con livello

di protezione IP65/67. Il master è in grado di colloquiare con i principali

fieldbus attraverso le diverse porte e canali di cui è dotato e i dispo-

sitivi possono essere collegati a ogni porta in modalità punto a punto.

Infatti, la topologia del livello fisico di IO-Link è di tipo punto a punto

dai dispositivi al master, utilizzando cavi con una lunghezza massima

di 20 m e rate trasmissivi di 48 kbps, 38,4 kbps e 230,4 kbps. La tecno-

logia delle connessioni IP65/67 prevede l’uso di connettori M12, per i

quali i sensori utilizzano solitamente quattro pin, gli attuatori cinque,

così come il master IO-Link. L’assegnazione dei pin è eseguita in ac-

AFFRONTANDO IL TEMA DELLA COMUNICAZIONE DATI

INDUSTRIALE, SI È ABITUATI A CONFRONTARSI CON

STANDARD CONSOLIDATI, IN GRADO DI ADEGUARSI

ALLE ESIGENZE DEI DIVERSI SETTORI DI BUSINESS. UN

AMBITO DI FORTE INTERESSE PER IL SUCCESSO DELLE

STESSE, COSTITUITO DALLE COMUNICAZIONI DEL

COSIDDETTO ‘ULTIMO MIGLIO’

di

Matteo Marino

QUEL MIGLIO AD ALTO

VALORE AGGIUNTO

Fonte: pixabay

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