EMBEDDED
59 • FEBBRAIO • 2016
SOFTWARE
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ANALISI CODICE
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cyber-fisici, e influenzare il comportamento di
organi meccanici come lo sterzo o i freni. Altri tipi
di attacchi, anziché essere mirati alla rete CAN
automotive, possono essere indirizzati all’unità
telematica, ad esempio per consentire l’ascolto
e la registrazione delle conversazioni all’interno
dell’abitacolo della vettura. In altri casi ancora,
pur non puntando realmente all’esecuzione di
codice da remoto, gli attacchi hanno comunque
un impatto sul comportamento fisico del veicolo.
Si pensi alla possibilità di influenzare i sensori,
spedendo ad esempio segnali radar in grado
d’interferire con il sistema di ’collision detection’
dell’auto, ingannandolo al punto da convincerlo
che vi sia uno scontro imminente, e da far
scattare l’azionamento del sistema frenante.
A fronte di questo scenario molto critico per
la cybersecuirty, da una survey del Ponemon
Institute, condotta su oltre 500 sviluppatori
automotive, ingegneri ed executive attivi presso
gli OEM e fornitori tier 1 del settore, emerge
che oltre la metà dei rispondenti
non ritiene che la propria azienda
sia dotata degli strumenti e della
formazione tecnica necessari per
garantirecheilsoftwarechegiranelle
proprie automobili sia sicuro. Una
conclusione a dir poco inquietante,
considerando che le odierne vetture,
oltre che sui componenti meccanici,
fanno pesante affidamento sul
software, che in alcuni modelli
arriva a raggiungere i 100 milioni
di linee di codice. La ricerca - ha
commentato Peter Samson, general
manager dell’Embedded Security
Business di
Security Innovation ,società interamente focalizzata su
questi aspetti critici di protezione dei
prodotti - può aiutare i fornitori di
software per il mondo automotive a comprendere
l’attuale mentalità dei propri sviluppatori e
a integrare meccanismi di security e safety
all’interno del software.
D’altra parte, lasciare irrisolti i problemi del
codice che rendono vulnerabili le auto alle
minacce di cybersecurity, ha fatto comprendere
Mark Rosekind, amministratore dell’agenzia
governativa statunitense
NHTSA (National HighwayTraffic SafetyAdministration) ,potrebbe
ostacolare il processo d’adozione dei veicoli a
guida autonoma, che dipenderanno in misura
ancora maggiore dal software, e sono attesi
come la soluzione che permetterà di ridurre gli
incidenti stradali, migliorando la safety in auto
e minimizzando, o eliminando completamente, le
collisioni dovute a errori umani.
Metodi, strumenti e standard di analisi:
da MISRA C a ISO 26262
Per le aziende del settore automotive, oggi,
poter fare affidamento su strumenti evoluti di
sviluppo e analisi del codice significa diventare
più efficienti e rapide nell’individuazione e
risoluzione dei problemi, e arrivare con tempismo
alla produzione di software embedded in grado
di soddisfare gli attuali requisiti imposti dalla
normative di security e safety. Con l’aiuto di tali
tool è anche possibile scoprire difetti e problemi
di compliance già nelle fasi iniziali del ciclo
di progettazione, superando i limiti derivanti
dai processi manuali che, pur permettendo di
identificare buchi e anomalie di funzionamento
in fase di compilazione o debug del codice,
aumentano il rischio di trascinare gli errori fino
alla fase di produzione, con conseguenti aumenti
dei costi e rallentamenti del time-to-market.
Riuscire a sensibilizzare i team di sviluppo sulle
vulnerabilità nascenti e costruire processi di
Fig. 2 - Il sito web del MISRA