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MAGGIO 2017

FIELDBUS & NETWORKS

100

Fieldbus & Networks

niere possono portare alla potenziale rottura di uno dei fili di collega-

mento. La quarta parte delle specifiche ISO 11898,

‘4 - Time-triggered

communication’

, descrive una variante di CAN che implementa un mec-

canismo di comunicazione a slot temporali, adatta a volumi sostenuti

di traffico. La quinta e sesta parte introducono una modalità di ridu-

zione dei consumi per le versioni a bassa e alta velocità (

‘5 - Highspeed

medium access unit with low-power mode’

) e un meccanismo di

wake-up selettivo per la versione high-speed (

‘6 - CAN High-speed

medium access unit with selective wake-up functionality’

).

La variante CAN-FD, in grado di supportare pacchetti dati di grandi di-

mensioni, è stata standardizzata a fine 2015 ed è inclusa nelle specifi-

che ISO 11891-1:2015.

Esistono altri standard ISO che si occupano di CAN nel mondo auto-

motive: ISO 15765 descrive uno standard per la diagnostica di bordo

che utilizza il bus CAN, mentre ISO 11992 definisce una connessione

punto-punto per la versione robusta a bassa velocità (<125 kbps), che

trova applicazione nelle comunicazioni tra veicoli e rispettivi rimorchi

destinati al mercato automobilistico europeo.

Gli standard SAE

Negli Stati Uniti le incarnazioni del bus CAN che hanno peso in ambito

automotive sono quelle codificate dalla locale Society of Automotive

Engineers. Gli standard SAE J2284 (1, 2 e 3) descrivono lo strato fisico

delle reti CAN a 125 kbps, 250 kbps e 500 kbps, tipicamente indicate

con i nomi di CAN-A, CAN-B e CAN-C, in cui la lettera finale è un rife-

rimento alla classe di appartenenza con cui SAE indica la velocità dei

bus (da non confondersi con le lettere A/B che indicano la lunghezza

dell’identificatore nelle specifiche CAN 2.0). I sistemi SAE di Classe A

viaggiano a una velocità massima di 10 kbps e sono tipicamente utiliz-

zati per applicazioni non critiche (motori dei finestrini, chiusure, riscal-

damento sedili). I sistemi di Classe B hanno velocità di trasmissione

comprese tra 10 e 125 kbps e sono in genere usati per trasmettere

informazioni descrittive, come i valori visualizzati dalla strumentazione

del cruscotto o i dati sulle emissioni inquinanti. La Classe C riguarda i

sistemi critici che richiedono velocità superiori a 125 kbps, in particolare

la variante High-Speed di CAN a 500 kbps SAE J2284-3, che gestiscono

il funzionamento del motore, l’assetto del veicolo, il sistema di frenata

e il servosterzo.

Lo standard SAE J2411, noto anche con il nome di Single-Wire CAN o

SW-CAN, rappresenta una variante del bus CAN Low-Speed a un solo

filo che opera alla velocità nominale di 33,3 kbps. La comunicazione

avviene su un singolo cavo non schermato, con l’ovvio ritorno di massa

rappresentato dal telaio dell’autovettura, e il protocollo contempla la

possibilità di porre una parte dei nodi in uno stato di sospensione. La

principale applicazione è nel controllo degli accessori a bordo degli au-

toveicoli. Le specifiche J1939, pubblicate da SAE nel 1998, descrivono

invece i protocolli di livello superiore, che permettono di realizzare reti

basate su CANHigh Speed nei veicoli pesanti. Nato come estensione di

due vecchi protocolli basati sull’interfaccia seriale RS485 (gli standard

SAE J1708 e J1587), lo standard J1939 è utilizzato in Nord America

per mezzi pesanti a trazione diesel, autotreni, autobus, mezzi agricoli

e militari.

Altri protocolli derivati da CAN

Il bus CAN costituisce le fondamenta di una moltitudine di altri stan-

dard, che definiscono gli strati superiori dello stack di comunicazione

per aggiungere funzionalità specifiche. Uno di questi è Canopen, lo

strato applicativo nato pensando ad applicazioni automotive e al con-

trollo industriale, sviluppato e mantenuto da CiA (CAN in Automation)

e descritto dalla normativa europea EN 50325-4. Canopen specifica dei

profili di comunicazione e di dispositivo che definiscono rispettivamente

i meccanismi di comunicazione e la configurazione dei nodi per appli-

cazioni specifiche. Il profilo CiA 413 di Canopen, per esempio, specifica

nelle sue varie parti lo strato fisico, le modalità di comunicazione, la

configurazione delle apparecchiature frenanti e di trazione, i profili di

interfaccia dei gateway verso altri bus automotive e le caratteristiche

dell’interfaccia HMI per le reti sui veicoli pesanti. Isobus, standardiz-

zato come ISO 11783, è un altro bus automotive che si appoggia all’in-

frastruttura di J1939 e trova applicazione su trattori e altre macchine

impiegate in agricoltura.

CAN ha fatto la sua comparsa anche nei sistemi di diagnostica automo-

bilistica, essendo uno dei cinque protocolli adottati nello standard eu-

ropeo di comunicazione per la diagnostica di bordo Eobd e dall’analogo

standard statunitense OBD-II. Lo specifiche OBD caratterizzano il tipo di

segnali, di codifiche e di messaggi, nonché il modello e la piedinatura

del connettore da utilizzare per accedere ai dati diagnostici.

Il connettore diagnostico OBD, situato alla destra del volante della vet-

tura, permette di collegare un computer alla centralina di controllo del

mezzo, per accedere alle informazioni diagnostiche raccolte dalle varie

reti di bordo.

Posizione dei terminali del bus CAN sul connettore OBD per la

diagnostica di bordo

Standard

Classe

SAE

Vel. max

ISO 11898-2

CAN ad alta velocità (HS, high-speed)

1 Mbps

ISO 11898-3

CAN resiliente a bassa velocità

(FT, fault-tolerant)

125 kbps

ISO 11898-4

CAN per comunicazioni sincrone

(TT, Time Triggered)

10 Mbps

ISO 11992-1

CAN resiliente per comunicazioni

con rimorchi

125 kbps

ISO 11783-2

per mezzi agricoli (Isobus)

250 kbps

SAE J1939-11

STP, per mezzi pesanti

250 kbps

SAE J1939-15

UTP, per mezzi pesanti

250 kbps

SAE J2411

Single-wire CAN (SWC)

33.3 – 83.3 kbps

ISO 15765

CAN per applicazioni diagnostiche

(OBD)

1 Mbps

Tabella 2: Protocolli basati o derivati da CAN per applicazioni

automotive