Automazione e Strumentazione
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Giugno 2013
ENERGIA
approfondimenti
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Uno scenario sostenibile solo con radicali cambiamenti
tecnologici e di stili di vita. Uno dei paradigmi della
sostenibilità è quello delle Smart City, ovvero delle città
intelligenti. Un modello urbano in cui, grazie alle tec-
nologie digitali e a infrastrutture qualificate, una città
diventa “smart” potenziando i servizi di comunicazione,
trasporto e rifornimento energetico, cercando di rendere
sostenibili le attività urbane e riducendo l’inquinamento.
Un ruolo importante è giocato dalla messa in rete, cioè
della condivisione di informazioni fra più soggetti. Ele-
mento costitutivo delle Smart City sono ovviamente le
Smart Grid preposte a controllare i flussi di energia e ad
evitare sprechi, sovraccarichi e cali di tensione. Consen-
tono inoltre all’utente di sfruttare solo l’energia di cui ha
effettivo bisogno, informando in tempo reale su segnala-
zioni e guasti. Negli ultimi anni sono state lanciate nume-
rose iniziative a livello internazionale ed europeo a soste-
gno delle Smart City. Il progetto dell’Unione Europea
“Smart Cities and Communities Initiative” ha l’obiettivo
di mettere a punto nei paesi membri strategie ad hoc per
migliorare l’impatto ambientale
delle città e ridurre del
40% le emissioni di CO2 entro il 2020. Gli attori della
Smart City sono la pubblica amministrazione, le imprese,
il mondo della ricerca, le forze economiche e sociali e,
ovviamente i cittadini, con il proprio comportamento e le
scelte di consumo. Le aree di intervento per rendere più
intelligente una città sono gli edifici, l’ambiente, le reti di
pubblica utilità, l’illuminazione pubblica, i servizi infor-
mativi e la mobilità.
Nella mobilità elettrica le reti intelligenti favoriscono la
gestione ottimale del carico
(demand-side management),
sfruttando le informazioni elaborate dai contatori di ener-
gia. I veicoli elettrici potrebbero ridurre drasticamente le
emissioni di gas serra nel settore dei trasporti, compati-
bilmente con la tipologia di combustibile impiegato per
generare l’energia necessaria. Secondo alcuni studi, se
il 20% di tutti i nuovi veicoli fosse elettrico, la quota di
energia destinata alla ricarica di tali mezzi corrisponde-
rebbe al 2% della domanda totale.
Le strutture destinate alla ricarica dei veicoli elettrici
stanno conoscendo una rapida diffusione ma, per sfruttare
appieno il potenziale di questi mezzi, sono ancora neces-
sari numerosi progressi tecnologici, passando per la ridu-
zione del costo delle batterie e per lo sviluppo di reti estese
di distribuzione. Ma c’è un altro aspetto che lega mobilità
e smart grid, e si basa sull’idea di impiegare
veicoli elet-
trici per lo stoccaggio
dell’energia in eccesso come fonte
di riserva. La maggior parte delle automobili viene impie-
gata per poche ore al giorno e rimane inattiva per il resto
del tempo. Le utility potrebbero potenzialmente utilizzare
le batterie dei veicoli elettrici parcheggiati e collegati alla
rete elettrica per lo stoccaggio dell’energia in eccesso. Al
contrario, in caso di carenza di energia, i veicoli elettrici
potrebbero costituire una riserva rapida in grado di sod-
disfare i picchi di domanda, allentando la pressione sulle
utility e offrendo ai proprietari dei veicoli qualche forma
di incentivo.
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