Fieldbus & Networks
NOVEMBRE 2017
FIELDBUS & NETWORKS
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L’editoriale è a cura dei membri dei Comitati Tecnici di Fieldbus & Networks e Automazione Oggi
Sempre più connessi nella ‘rete’, immersi nei ‘social’, circondati da oggetti ‘intelligenti’:
siamo ‘assistiti’ da dispositivi, sistemi, apparati che ci aiutano a tenere sotto controllo
la nostra salute, decidere i nostri itinerari, ottimizzare i tempi... È notizia di qualche
settimana fa che il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha dato inizio ai lavori
che porteranno al decreto ‘smart road’, quello che permetterà i test dei veicoli driveless,
per ora solo quelli di livello 4, ossia con conducente a bordo, che in USA sono realtà già
dal ‘lontano’ 2010. Tutto si fa ‘smart’ e intelligente. E noi? IDC stima che gli investimenti in machine
learning raddoppieranno entro il 2020. Uno altro studio, sempre di IDC, riporta che la spesa mondiale
in tecnologie cognitive e sistemi di intelligenza artificiale è destinata a passare dai 12 miliardi di dol-
lari del 2017 a 57,6 miliardi entro il 2021, di cui 3,96 miliardi destinati ai sistemi automatici di difesa
preventiva e risposta alle minacce rilevate. L’interesse per l’ambito del machine learning sembra del
resto ormai approdato anche in azienda, come emerge da una ricerca di ServiceNow dal titolo “
The
Global CIO Point of View
”, che ha coinvolto 500 CIO in tutto il mondo, di cui 318 in Europa. Presto,
dunque, non saranno più solo i co-bot, i robot collaborativi, a lavorare fianco a fianco dell’uomo in ma-
gazzino o produzione, alleggerendolo dai compiti più gravosi o pericolosi, bensì anche svariati sistemi
intelligenti attivi a livelli più alti della ‘gerarchia’ aziendale, in grado di eseguire lavori ‘di concetto’
con migliore precisione e velocità dell’uomo. In particolare, sono tre i processi decisionali più adatti
all’automazione: tutto ciò che ha bisogno di essere ripetuto, di essere classificato e di essere previsto.
Secondo i CIO intervistati nella ricerca, una maggiore automazione attraverso il machine learning per-
metterà un aumento dell’accuratezza e della velocità delle decisioni. I software di machine learning
sono infatti in grado di analizzare e ottimizzare le performance senza l’intervento diretto dell’uomo,
fornendo capacità di prendere decisioni sempre più complesse grazie all’apprendimento. Il 55% dei
CIO europei intervistati nella ricerca ha anche affermato che i processi decisionali nelle attività di
routine richiedono un significativo impiego di risorse e tempo, per cui il valore dell’automazione qui
è considerevole. Inoltre, il 48% dei CIO ha affermato di essere già oltre l’automazione delle attività
di routine, come gli alert di sicurezza, e di puntare all’automazione di decisioni più complicate, per
esempio la risposta ai security incident. L’85% ha ammesso di ottenere valore sostanziale o trasfor-
mativo che permette di prendere decisioni più accurate; il 65% ha dichiarato che le decisioni prese
attraverso il machine learning risultano più accurate di quelle prese dall’uomo. Essere esperti di
machine learning però, da solo, non basta per assicurarsi il successo nella digital transformation: vi
sono alcuni talenti ‘chiave’ e aree di processo e organizzazione aziendali che devono essere indirizzati
nelle aziende, per permettere loro di sfruttare a pieno la tecnologia del machine learning. Assumere
personale con competenze specifiche, formare gli interni perché imparino a interagire al meglio
con le macchine e i sistemi intelligenti, sono passi necessari da compiere per cogliere i benefici
dell’automazione. Ancora una volta l’uomo rimane al centro; la formazione continua, la ridefinizione
del ruolo, la riorganizzazione delle attività interne all’azienda rappresentano aspetti chiave per poter
davvero progredire nel business. Dunque, non dobbiamo rassegnarci al ruolo di ‘assistiti’, ma la-
sciare che apparati e macchine ci facciano da ‘assistenti’, affinando la nostra capacità di interazione
per capitalizzare il valore che l’automazione può darci. Anche noi, nel nostro ruolo di ‘informatori’,
vogliamo evolverci facendo nostro l’obiettivo dell’interazione; come potrete vedere nelle pagine di
Fieldbus&Networks contrassegnate con il logo EG, la nostra nuova Realtà Aumentata permette di
immergersi nella tecnologia senza farsene travolgere, rimanendo soggetti attivi che interagiscono
con le informazioni, traendo i massimi vantaggi dall’automazione.
Ilaria De Poli
@depoli_ilaria
E ORA, INTERAGIAMO!
Editoriale