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R
eport
EON
ews
n.
565
-
giugno
2013
Registro delle Imprese.
Si può prevedere anche
la costituzione di un fondo
patrimoniale comune che
attribuisce alla rete stessa
un’autonomia patrimoniale
perfetta.
Vi sono alcuni benefici fi-
scali, come il fatto che una
quota degli utili dell’eserci-
zio (delle singole imprese)
destinata al fondo comu-
ne può non concorrere al-
la formazione del reddito
di impresa; inoltre dal 1
gennaio 2013 è stato intro-
dotto un credito di imposta
per le imprese e anche per
le reti di impresa che in-
vestono direttamente in ri-
cerca e sviluppo o affidano
tali attività ad Università o
Enti Pubblici di ricerca.
Per un’informazione com-
pleta e aggiornata sulle
norme di legge relative al-
le reti di impresa, si con-
siglia di visitare il sito di
.
Reti di PMI
Intervista a Marcello Ce-
lentano, vice presidente
per le PMI,
Quali finalità e vantaggi
delle aggregazioni di im-
prese possono stimolare
le PMI a superare le resi-
stenze verso tali opzioni?
La nuova formula aggre-
gativa delle reti d’impresa
presenta numerosi van-
taggi. Si tratta innanzitut-
to di uno strumento creato
ad hoc per consentire di
operare in rete ad azien-
de di tutte le tipologie e
che si propone quale ri-
sposta ai limiti legati alla
piccola e media dimensio-
ne dell’impresa. In questo
senso, il contratto di re-
te viene confezionato “su
misura” per i partecipanti,
lasciando alle parti un’am-
pia autonomia negoziale.
Uno strumento di questo
tipo si propone, inoltre, di
rendere più competitive le
nostre aziende superando
la logica territoriale tipica
del distretto. La prospet-
tiva di migliorare la pro-
pria presenza nei merca-
ti emergenti, in una fase
in cui la domanda interna
non accenna a riprender-
si, dovrebbe convincere gli
imprenditori più avveduti a
superare le loro resisten-
ze culturali nei confronti
di soluzioni di questo ti-
po. Le reti di impresa si
distinguono per una for-
mula molto flessibile e di-
namica, particolarmente
adatta alle aziende parte
di Anie (federazione nazio-
nale delle Imprese elettro-
tecniche ed elettroniche,
aderente a Confindustria)
dotate di una forte voca-
zione all’innovazione.
Da ultimo, a vantaggio del-
le reti d’impresa parlano i
numeri relativi all’utilizzo
di questa forma contrat-
tuale.
Da quando, nel 2010, so-
no stati introdotti nel no-
stro ordinamento i “Con-
tratti di rete”, a fine 2012
in Italia ne risultavano re-
gistrati circa 600, con ol-
tre 2.800 imprese coinvol-
te, provenienti da tutte le
Regioni italiane e da 99
Province, soprattutto nei
settori della meccanica e
automazione (11%), dell’e-
nergia (8%) dell’edilizia e
delle infrastrutture (8%).
A
ccettare di mettersi in
gioco o finire è stata la
netta drammatica intuizio-
ne che molte imprese han-
no percepito per tempo e
tante altre non hanno po-
tuto vedere o gestire.
Si è detto che le piccole
imprese partivano svan-
taggiate nella sfida mon-
diale, non avevano le di-
mensioni per sviluppare le
economie di scala neces-
sarie, i denari da investi-
re nella R&S, oppure, al
contrario, che “piccolo è
bello” e quindi che l’elasti-
cità delle piccole dimen-
sioni avrebbe consentito
quegli “affondi” e quella
versatilità che non sem-
pre le grandi organizzazio-
ni potevano sviluppare; si
è detto che le nicchie di
mercato potevano proteg-
gere il business, ma anche
che le nicchie andavano
continuamente innovate.
Ben presto si è compre-
so che il grande avversa-
rio globale poteva essere
affrontato solo unendo le
proprie forze e che questa
condizione era raccoman-
dabile alle grandi imprese
e praticamente obbligato-
ria per le piccole. L’aggre-
gazione tra imprese per
accrescere competitività e
innovatività ha storicamen-
te assunto tante forme, di
cui l’ultima è la rete di im-
presa. Si iniziò a parlarne
nel 2008, quando la mano-
vra economica estese alle
reti i benefici previsti a fa-
vore dei distretti industriali
dalla legge finanziaria del
2006 (agevolazioni ammi-
nistrative, finanziarie e per
la ricerca).
I contratti di rete permet-
tono alle PMI di superare
i limiti dimensionali, pun-
tando, uniti, ad obiettivi di
innovazione ed internazio-
nalizzazione. I contratti di
rete stipulati sono ad oggi
circa 600 e coinvolgono
2.800 imprese.
Per molte PMI l’aggrega-
zione nella forma di re-
te d’impresa può essere
l’occasione per superare i
limiti della piccola dimen-
sione aziendale tutelando
la propria individualità di
impresa. Infatti con il con-
tratto di rete previsto nel
“Decreto Incentivi”, n. 5
del 2009, e poi nella Leg-
ge 99 del 2009 (Legge
Sviluppo), ogni azienda
mantiene la propria au-
tonomia giuridica e orga-
nizzativa relativamente al
proprio business, mentre
per gli obiettivi economici
condivisi la responsabilità
delle imprese è regolata
dal contratto di rete, che
deve essere iscritto nel
F
rancesca
P
randi
Reti di
impresa
Innovare e innovare bene e a tutto campo: i prodotti,
i processi di produzione, l’approccio al mercato, la
propria organizzazione; solo così si può partecipare alla
concorrenza globale
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