Il Made in Italy nel mondo è
conosciuto e amato per quei
grandi marchi che con le loro
forze hanno saputo creare
un’immagine di eccellenza dei
prodotti italiani. Eppure vi
sono tante altre piccole imprese
che realizzano prodotti di
assoluto valore, sconosciute al
di fuori dei confini nazionali.
Confindustria vuole dare vita
a un format con i prodotti di
queste imprese per venderli
all’estero in franchising
P
erché fare rete? Per condividere
conoscenze, sviluppare mag-
giore potenzialità innovativa,
razionalizzare i costi di gestione… Ma
anche e soprattutto per affrontare le
sfide di un mercato globale e raggiun-
gere il successo sulla scena internazio-
nale. Il mito italiano ‘piccolo è bello’
è tramontato, perché se da un lato le
dimensioni contenute delle PMI italia-
ne costituiscono un punto di forza del
nostro tessuto industriale, dall’altro
sono un freno alla competizione sul
mercato internazionale. Come si trova
il punto di equilibrio? Lo abbiamo chie-
sto a Paolo Zegna, presidente comitato
tecnico internazionalizzazione di Con-
findustria.
Il punto di equilibrio sta nel fatto che
bisogna mollare il freno. Bisogna aprir-
si a iniziative, progetti, modi di com-
di Antonella Pellegrini
Un format
per internazionalizzare
NatoaTorinonel 1956,
PaoloZegna
èpresidente delComitato tecnicoper l’Internazionalizzazione di
Confindustria.
Laureato inScienze
Economiche e Sociali presso l’UniversitàdiGinevra (CH), dal 1989 èmembrodel consigliodi amministrazione dell’
ErmenegildoZegna
HolditaliaS.p.A.
Presidente delGruppoErmenegildoZegnadal dicembre 2006, ha recentemente ricoperto gli incarichi di presidente di Sistema
Moda Italia (Smi), FederazioneTessileModa; vice presidente di Pitti Immagine;membrodel consigliodi amministrazione delCentrodi Firenze
per laModa Italiana; presidente diMilanoUnica, Salone ItalianodelTessile; presidente di IdeaBiella.