APRILE 2013
Dai vini e prelibatezze delle Langhe, ai salumi di Parma e al
cioccolato di Torino, per non parlare delle conserve e dall’olio
italiano: l’industria alimentare italiana costituisce, insieme
alla moda e al design, l’emblema del Made in Italy. È un
comparto che, nonostante la congiuntura economica negativa,
contribuisce con forza a sostenere l’economia del paese. E se,
da un lato, persiste lo stato di stagnazione dei consumi interni,
dall’altro è una realtà l’andamento positivo delle esportazioni. I
prodotti italiani sono apprezzati - e purtroppo copiati - in tutto
il mondo. Alle spalle di questo settore vi sono le macchine
automatiche per il confezionamento e l’imballaggio e tutto il
comparto meccano alimentare, dove l’automazione è un must
e consente di aumentare efficienza e produttività. A SPS/IPC/
Drives si parlerà anche di questo, e di quanto sia fondamentale
l’automazione in questo ambito di eccellenza.
NEL MONDO DELL’ALIMENTARE
Con una quota complessiva di 25 miliardi di euro nel 2012 (+8%
sul 2011) e con la previsione ICE di 32,1 miliardi di euro nel
2015, l’alimentare ha registrato una storica crescita, diventando
primaria voce del Made in Italy. Lo rivela Federalimentare
in occasione della presentazione all’ICE del Piano nazionale
dell’export 2013-15, sottolineando che la capacità di tenuta
dell’alimentare è stata nettamente premiante anche in un anno
difficile. Se il risultato del 2012 registra un taglio di due punti
rispetto al +10% del consuntivo 2011, si tratta di una performance
rilevante inconfrontoall’exportcomplessivodelpaese,fermatosi
ad un +3,5%, con una discesa di quasi otto punti rispetto al
passo del 2011 (+11,4%). E le previsioni della Federazione per
il 2013 parlano di un’ulteriore crescita del +8% nel mercato
globale, che a fine anno dovrebbe toccare i 27 miliardi di euro.
Secondo quanto afferma il presidente di Federalimentare Filippo
Ferrua Magliani “le performance dell’industria alimentare
sono state brillanti soprattutto fuori della Unione Europea, in
paesi emergenti quali gli Emirati Arabi Uniti (+44,5%), Messico
(+36,4%), Thailandia (+32,4%), Arabia Saudita (+30,8%), Cina
(+23,4%), Corea del Sud (+22,3%), Giappone (+21,4%), Hong
Kong (+19,9%) e Ucraina (+17,5%)”. Il Presidente Ferrua sottolinea
anche alcune caratteristiche strutturali dell’export di settore: “Le
esportazioni 2012 dell’industria alimentare dovrebbero toccare
a fine anno una incidenza di quasi il 20% sui 130 miliardi del
fatturato di settore. Si tratta di una proiezione export-oriented
in crescita costante, ma che rimane ancora poco più della metà
rispetto all’incidenza del 37% che, in parallelo, registra l’export
manifatturiero sul fatturato industriale nel suo complesso”. E
aggiunge Ferrua: “Il combinato disposto di queste caratteristiche,
congiunturali e strutturali è stato riconosciuto nelle scelte del
piano triennale presentato all’ICE, che pongono lo sviluppo
del settore alimentare in primissimo piano, negli sforzi di
promozione commerciale che attendono il Paese”.
DA ECCELLENZA A ECCELLENZA
A braccetto con tanta eccellenza, troviamo il settore
dei costruttori italiani di macchine automatiche per il
confezionamento e l’imballaggio, che, con un giro d’affari di
4.300 milioni di euro, rappresenta circa il 12% del fatturato totale
generato complessivamente da tutti i comparti industriali che
operano nella produzione di beni strumentali, rappresentati
dall’associazione Federmacchine. E non solo. L’elevato livello
dei prodotti alimentari italiani derivano anche da un rapporto
sinergico con le università e con i costruttori di macchine per il
settore alimentare. Sul fronte delle tecnologie di processo, sono
presenti sul territorio italiano centri di eccellenza, di aziende sia
italiane che estere, sparsi per tutta la penisola, che garantiscono
posti di lavoro, ricerca e innovazione. E tutto ciò si traduce in
produzioni efficienti e qualità di altissimo livello.
Il meccano-alimentare è e continua a essere uno dei settori più
innovativi di tutto il comparto manufatturiero italiano, come
dimostrato dalla ricerca presentata dall’Istat che mostra
come il 43% delle imprese meccano alimentari italiane investe in
ricerca e sviluppo. E questo significa ottenere risultati sul fronte
delle esportazioni.
Numerose sono le innovazioni in questo ambito. Già nella scorsa
edizione di Cibus Tec erano state segnalate alcune tecnologie di
alto valore aggiunto: dall’autoclave rotante per la sterilizzazione
dei prodotti che dimezza i tempi di processo all’ evaporatore
polivalente a elevato risparmio energetico; dalla pelatrice a
vapore che rimuove la pelle dell’ortofrutta senza alterazioni
termiche alla denocciolatrice di pesche che non richiede presenza
di manodopera; dalla prima bottiglia asettica di cartone per
il latte al sistema di confezionamento asettico per l’alimentare
che elimina totalmente i residui di sostanze sterilizzanti; dalla
farina extra white ai nuovi impianti ad alta pressione in continuo
che renderanno accessibile questa tecnologia al freddo di
conservazione.
Nell’ottica di una nuova attitudine che vede come prioritario il
risparmio dei costi, è interessante vedere come il settore stia
puntando a soluzioni a elevato risparmio di energia.
Speciale
SPS
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A cura di Antonella Pellegrini
Food&Beverage,l’eccellenza
del Made in Italy
IL COMPARTO DEL FOOD&BEVERAGE
è il fiore
all’occhiello della produzione italiana e contribuisce
a sostenere l’economia del nostro paese.
Le tecnologie a supporto dei processi alimentari
sono sempre più innovative e sempre più automatizzate.
Anche di questo si parlerà a SPS/IPC/Drives Italia 2013
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