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Fieldbus & Networks SETTEMBRE 2020 FIELDBUS & NETWORKS 7 L’editoriale è a cura dei membri dei Comitati Tecnici di Fieldbus & Networks e Automazione Oggi Questo 2020 sarà sicuramente ricordato come un anno particolare, destinato a restare nella memoria per lungo tempo. Siamo stati colti alla sprovvista e travolti da qualcosa che non si poteva, forse, nep- pure immaginare. Ebbene, dopo un iniziale momento di sbandamento ci siamo riorganizzati e abbiamo imparato nuovi modi e modalità per proseguire le attività e continuare a rimanere operativi. Durante il lockdown e nei mesi immediatamente successivi abbiamo lavorato per ricominciare, inventando regole e adeguandoci a imposizioni che ci hanno sì messo a dura prova, ma ci hanno anche insegnato molto, come dimostrano gli studi e le ricerche sorte in merito, negli ambiti più disparati. Quello che possiamo dire con certezza è che il Covid-19 ci ha costretti a vivere in concreto e a sfruttare tutte quelle soluzioni tecnologiche che negli ultimi anni avevamo sentito più volte ‘sbandierare’, ma non avevamo avuto ancora modo, o forse il coraggio, di adottare: soluzioni legate alla digitalizzazione e alla virtualizzazione. Siamo stati costretti a una ‘messa in servizio’ fatta ‘in fretta e furia’ e su vasta scala, per poter continuare non solo a operare, ma a sopravvivere, e al contempo a mantenere, almeno in parte, le nostre relazioni quotidiane, per continuare a essere quegli ‘animali sociali’ che siamo per natura. Da questo periodo abbiamo imparato che la tecnologia, la comunicazione, le infrastrutture di servizi, le piattaforme collabo- rative, che sono sempre state viste come un ripiego o un’imposizione, per seguire le tendenze tecnologiche o avere incentivi e defiscalizzazioni, sono in realtà ottimi strumenti e offrono veramente grandi opportunità. Forse è ancora un po’ presto, ma possiamo già tirare le prime somme: possiamo dire di aver scoperto che la parte di comunicazione, l’infrastruttura di rete e i servizi che esse ci rendono disponibili sono qualcosa di pervasivo, che permea ormai il nostro mondo e di cui non pos- siamo fare a meno. La comunicazione, il cui ruolo è cruciale a tutti i livelli, e l’integrazione di dati e informazioni provenienti da settori diversi rappresentano una chiave di volta imprescindibile ormai e ci mettono a disposizione tecnologie che ci permettono di essere operativi quasi come se fossimo in presenza. Ovviamente, abbiamo anche potuto vedere quali siano i limiti di un tale approccio, legato in particolare alla minore interazione e confronto con le altre persone, e alla mancanza di certe dinamiche sociali che esulano dalla parte meramente lavorativa e tecnica. È infine emerso quanto sia centrale la formazione: siamo oggi più consapevoli dell’importanza di aggiornarsi e acquisire nuove competenze. Moltissimi di noi hanno approfittato di questo periodo per seguire webinar, corsi in pillole, corsi di formazione veri e propri, nonché convegni in streaming e diretta digitale. In passato la formazione è stata spesso ritenuta accessoria e l’esperienza pratica a volte ha prevalso sulla teoria vera e propria. La situazione contingente ha invece favorito un rinnovato interesse per la formazione, mostrando come questa possa essere cruciale per permetterci di tenere il passo con l’evoluzione tec- nologica ed essere più competitivi, nel senso etimologico del termine. Si è visto come la formazione a distanza, spesso ritenuta inadeguata, in realtà possa essere efficace se svolta in modo professionale e con i mezzi tecnologici idonei. Si è visto inoltre come corsi anche virtuali possano dare realmente la possibilità di testare le potenzialità e i vantaggi di soluzioni basate su interconnessione, integrazione, remotizzazione, che fino a marzo sembravano superflue. Ne abbiamo dovuto rivalutare la valenza. Spero che il ritorno alla normalità non ci faccia dimenticare tutto ciò che abbiamo imparato sulla formazione, fruita anche in remoto. La possibilità di un aggiornamento a distanza, infatti, aumenta le opportunità e amplia le platee, superando alcuni dei limiti che la formazione in presenza impone: abituiamoci dunque al virtuale, fatte salve, forse, le pause caffè… Micaela Caserza Magro Editoriale LA DISTANZA HA I SUOI VANTAGGI

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