SPS 2024 Web

28 SPECIALE SPS ITALIA 2024 (Wide Area Network) stabile tra gli ambienti. Offre vari vantaggi, come il supporto completo per la forza lavoro remota, costi operativi ridotti al minimo e una migliore scalabilità, controllo, sicurezza e gestione del rischio. Di conseguenza, trova ampie applicazioni in vari settori come banche, servizi finanziari, IT, ma anche sanità, settore pubblico, vendita al dettaglio e in tutto il mondo industriale e della produzione. Numeri dal mondo Il mercato globale del cloud ibrido ha raggiunto un valore di 85,3 miliardi di dollari nel 2021. Guardando al futuro si prevede che tale ambito rag- giungerà i 262,4 miliardi di dollari entro il 2027 con un Cagr del 20,6% nel periodo 2021-2027. Anche i risultati del 2022 Global Hybrid Cloud Trends Report di Cisco, evidenziano, attraverso un’indagine di mercato che ha coinvolto 2.500 decisori IT e professionisti cloud, DevOps e networking di tutto il mondo, che più dell’82% ha già adottato una strategia di cloud ibrido con almeno un servizio di cloud pubblico per eseguire le applicazioni sia interne sia da dedicare ai propri clienti. Quasi il 50% degli attori inter- vistati ha intrapreso una strategia multi-cloud che prevede anche l’utilizzo di due o più servizi di cloud pubblico. La rapida digitalizzazione, insieme alla diffusa adozione dei servizi di cloud computing, è uno dei fattori chiave che guidano la crescita del mercato. I cloud ibridi consentono alle organizzazioni di mantenere il controllo sui dati e forniscono una maggiore scalabilità delle operation. Anche vari progressi tecnologici, come l’integrazione dell’intelligenza artificiale (AI), l’Internet of Things (IoT), l’apprendimento automatico (ML) e l’Edge Com- puting, stanno contribuendo alla crescita del mercato. Priorità della trasformazione Quali sono i divari e gli aspetti fondamentali perché si possa fruire di tutti i vantaggi delle soluzioni ibride per la distribuzione delle appli- cazioni oppure per l’ottimizzazione delle fasi operative o ancora per l’incremento della trasformazione e modernizzazione digitale? Al primo posto c’è senza dubbio la sicurezza. Da un lato, la protezione all’accesso e all’interno degli ambienti cloud pubblici è una disciplina relativamente nuova per le organizzazioni IT che hanno trascorso de- cenni a proteggere applicazioni, dati e utenti utilizzando approcci ‘fire- wall’ basati sul concetto di perimetro. Dall’altro i rischi per la sicurezza aumentano con il passaggio di applicazioni e dati da un ambiente all’al- tro. La maggior parte degli utenti IT sposta, infatti, settimanalmente carichi di lavoro e dati tra ambienti on-premise e cloud pubblico. Il secondo aspetto consiste nel governo della complessità operativa. La natura stessa del cloud ibrido richiede ai dipartimenti IT di gestire domini diversi di cloud pubblico e on-premise, considerando infrastrut- ture di computing, di rete e di storage. Ogni risorsa di cloud pubblico e on-premise ha i propri strumenti indipendenti di visibilità, monitoraggio e governance. Inoltre, mentre i gruppi IT tradizionali sono tipicamente centralizzati, ogni linea di business può avere il proprio team di sviluppo app, operazioni cloud e DevOps, rendendo più difficile la collaborazione. Di conseguenza le organizzazioni si attrezzano creando team inter-fun- zionali con rappresentanti tecnici e di business centralizzando spesso le funzioni di CloudOps e NetOps per garantire l’efficienza operativa e il raggiungimento di obiettivi aziendali, come l’ottenimento di maggior efficienza da parte dei provider e dei fornitori di cloud pubblico a parità di costo. Alcuni studi hanno rilevato che, sebbene le aziende si aspettino di otte- nere vantaggi, come per esempio una maggiore agilità e un processo di innovazione più rapidi, la maggior parte delle organizzazioni evidenzia come la riduzione dei costi non sia il primario beneficio atteso. Un fat- tore che contribuisce all’aumento dei costi è la grande varietà di luoghi fisici o virtuali e tipologie di infrastrutture in cui le applicazioni possono essere eseguite. In parte si basa sul fatto che molte applicazioni, come quelle ad alta intensità di dati o AI/ML, richiedono hardware specializ- zato per ottenere le prestazioni e la scalabilità richieste. Il cloud come modello operativo cela una sfida intrinseca che porta i tre temi della sicurezza, della complessità operativa e dell’ottimizzazione dei costi a dover essere gestiti in modo interconnesso. La soluzione più adatta richiede la definizione di una strategia infrastrutturale a livello aziendale basata sull’evoluzione verso un nuovo modello operativo che acceleri l’adozione del hybrid/multi-cloud e di una pianificazione in ottica cloud-native. Un modello operativo cloud di successo può offrire vantaggi importanti, come la possibilità per l’IT di fornire un accesso self-service all’infrastruttura, lo sfruttamento di un kit di strumenti cloud-native con innovazioni prontamente disponibili nei cloud pubblici e la riduzione dei costi operativi, pagando le risorse e i servizi solo in base al loro consumo. Le organizzazioni con modelli di questo genere stanno continuando a innovare potenziando i loro processi operativi IT. Ad esempio business continuity e backup a costi operativi inferiori uti- lizzando i cloud pubblici per il disaster recovery e l’archiviazione dei dati offsite, sfruttamento dei servizi cloud-native, tra cui la gestione tramite API di hardware, software, container, microservizi per massimizzare l’agilità e la flessibilità, accesso predicibile e conveniente a risorse e capacità attraverso un modello di consumo flessibile, sia che si tratti di un servizio on-premise sia di un cloud pubblico. Le modalità con cui ogni azienda organizza le proprie risorse cloud e struttura il proprio ambiente ibrido sono uniche. I fornitori offrono so- luzioni diverse e quando si parla di architettura cloud non esiste un mo- dello universalmente valido. I team IT moderni realizzano i cloud ibridi concentrandosi sullo sviluppo e sul deployment delle app come raccolte di servizi di piccole dimensioni, indipendenti e con basso accoppia- mento. La mancanza di un approccio coerente e quindi di armonia fra i servizi e le piattaforme genera ridondanza, inefficienza, aumento dei costi e soprattutto confusione. Oggi gli strumenti per l’integrazione dei dati e delle applicazioni sono indispensabili. Per garantire il successo delle organizzazioni moderne, le applicazioni e i dispositivi centrali per la strategia aziendale devono essere connessi gli uni agli altri. È possi- bile ottenere un ambiente di elaborazione coerente gestendo le risorse cloud interconnesse tramite piattaforme di orchestrazione unificate con evidenti benefici. Per ottenere i vantaggi attesi da un cloud ibrido è necessario ridimensionare le risorse dell’infrastruttura, gestire la governance dei cloud pubblici e privati e la posizione dei carichi di lavoro delle applicazioni per prepararsi a spostali, implementare soluzioni di configuration management per entrambi i cloud, sviluppare ed eseguire runbook dei processi IT

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