RMO_260

83 MAGGIO 2024 rmo IL MODELLO FORMATIVO In questo modello formativo di tipo pratico la collaborazione con le aziende del settore, che rappresentano la summa del- le tecnologie ad oggi disponibili, è fondamentale e da qui è partito il progetto che ha visto il ministero coinvolgere AIdAM. L’obiettivo era duplice. Innanzitutto, rendere più efficaci gli in- vestimenti realizzati per i laboratori e fare in modo che le tec- nologie presenti fossero sia in quantità corrette (evitando in- vestimenti superflui) sia adeguate allo stato dell’arte evolutivo attuale, cosicché gli studenti potessero essere formati sulle tecniche in uso nelle aziende e che quindi avrebbero trovato poi nel futuro mondo del lavoro. Il secondo obiettivo era quel- lo di regolamentare i laboratori di meccatronica in modo da creare delle categorie laboratoriali ed evitare che ogni scuo- la disponesse di laboratori differenti con la conseguenza che studenti del medesimo percorso scolastico ma di differenti istituti arrivino a disporre di competenze non omogenee. Alla luce di questi presupposti AIdAM ha creato una commis- sione interna composta da aziende del settore, funzionari del ministero e rappresentanti della Rete M2A, per approfondire innanzitutto i programmi di studio, le ore a disposizione per le singole materie e le necessità scolastiche così da evitare di definire un laboratorio tecnologicamente all’avanguardia, ma difficilmente compatibile con le esigenze degli istituti. Una volta definito il quadro orario formativo, si è passati ad elencare le macro-tecnologie da approfondire, ripartite per singolo anno scolastico, a partire dal terzo fino all’ultimo. Le singole macro-tecnologie sono state scomposte in singole componenti che sono poi state analizzate all’interno della ‘ta- bella tecnologie-quantità’ vero output del documento. La ta- bella definisce le quantità previste e proposte per ciascuna componente/tecnologia di cui ciascun laboratorio dovrebbe essere dotato. Sono stati formulati tre classi laboratoriali (A+, A++, A+++) in relazione alla disponibilità di tecnologia mec- catronica presente e del numero di studenti iscritti al corso. L’etichettatura, ereditata dal mondo dell’ecolabelling che è divenuto d’uso comune da tempo, rende di immediata com- prensione l’appartenenza di quel laboratorio ad una specifica classe tecnologia e più chiaro il possibile passaggio ad una classe superiore. QUALIFICA DEI LABORATORI La successiva fase del progetto riguarda poi la qualifica dei singoli laboratori in modo che sia un ente terzo ad assegnare la classe e che questa rappresenti anche un valore aggiunto per il singolo istituto che intende valorizzare le sue dotazioni sul territorio. I documenti sono stati diffusi dal ministero e so- no presenti anche sul sito web di AIdAM.

RkJQdWJsaXNoZXIy Mzg4NjYz