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FOCUS ASSEMBLAGGIO 64 rmo MAGGIO 2024 quindi essere potenzialmente utilizzabile da qualsiasi produtto- re. A questo si aggiunge l’utilizzo di soluzioni semplici e inno- vative, “con le quali abbiamo ridotto notevolmente i costi di re- alizzazione e di settaggio e il tempo ciclo, permettendo di pro- cessare un numero più elevato di componenti nello stesso arco temporale - spiega Claudio Giovando -. Inoltre, la stazione può anche essere utilizzata nella fase produttiva di assemblaggio dei pacchi batteria per operazioni di ripristino o sostituzione mo- duli identificati come difettosi, al fine di garantire come output un pacco batteria efficiente”. Tra le soluzioni utilizzate nella Flex-BD troviamo le elettrovalvo- le Vtug “con tempi di commutazione veloci, un basso consumo elettrico e portate elevate nonostante la loro leggerezza e com- pattezza, aspetto che le rende idonee per l’utilizzo in applicazio- ni robotiche - continua Claudio Giovando -. Si tratta di soluzioni disponibili in diversi linguaggi di comunicazione bus, punto- punto, multi-pin, IO-Link. In particolare, la versione AP permette di creare una rete con topologia in linea, a stella o albero che comunica con il PLC cliente secondo i più diffuso bus di comuni- cazione. Per questo nella stazione troviamo CPX-AP-I nella ver- sione Profinet che, oltre ai tempi di comunicazione rapidissimi, permette di collegare fino a 500 componenti e integra la gestio- ne di unità di valvole con l’auto-apprendimento della rete, così da ridurre e velocizzare sensibilmente il lavoro dei softwaristi”. A questa rete sono stati anche collegati due tipi di assi, Elgg a cinghia ed EGC a vite, per garantire posizionamenti precisi e, in futuro, processare moduli di diverse dimensioni. “Festo, infat- ti, ha indirizzato la scelta su tecnologie e soluzioni che garan- tissero elevata flessibilità e adattabilità”, conferma Francesco Beccarisi. Un esempio è il muscolo pneumatico Dmsp, “capace di garantire forze elevate, pur non avendo componenti mecca- nici con scorrimento reciproco - spiega Claudio Giovando -. In determinate fasi, il muscolo ha permesso di recuperare veloce- mente tolleranze e giochi presenti nei pacchi batteria, garan- tendo un notevole risparmio in termini di tempo ciclo”. Questa soluzione ha inoltre simulato “il comportamento umano per ma- nipolare i componenti, consentendo un corretto accoppiamento tra gripper e robot, permettendo di staccare un modulo incollato applicando una forza impulsiva senza mandare in errore il ro- bot a causa dell’urto - continua Francesco Beccarisi -. Inoltre, grazie ai motori elettrici Festo è possibile riconfigurare il gripper dei moduli. Un aspetto da non sottovalutare, in quanto smontare una batteria significa manipolare oggetti che possono avere di- mensioni diverse perché nella loro vita lavorativa hanno subito deformazioni meccaniche e termiche”. Con questo progetto “è stata messa in luce la capacità di en- trambe le aziende di affrontare problemi complessi con scenari imprevedibili- conclude Francesco Beccarisi -. Questa collabo- razione ha sottolineato quanto la tecnologia sia uno strumento essenziale per lo sviluppo e l’adozione di pratiche sostenibili e a basso impatto, anche in ambito industriale. Un approccio che consente alle imprese di fare un uso più razionale delle risorse naturali, di ridurre i consumi energetici e gli sprechi, contribuen- do a preservare il Pianeta, per le generazioni attuali e future”. Il progetto ha permesso a Comau di ricevere il premio innovazione nel corso di Smau 2023.

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