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38 rmo giugno/luglio 2023 Che la pandemia da Covid 19 avesse sconvolto le dinamiche aziendali è sotto gli occhi di tutti. Quando si parla di Smart Working, la mente corre subito al mondo degli impiegati, categoria che, per forza e necessità, si è dovuta adattare a un nuovo modo di gestire il lavoro, casalingo e non in presenza in azienda. E, infatti, tranne casi gravi legati alla sicurezza della rete aziendale che ha lasciato, tranquilla- mente, le porte aperte ai cybercriminali, avere un pc, una postazione stabile, reti performanti ben collegate al server aziendale si sono dimostrati tratti salvifici di una intera ca- tegoria professionale. Ma gli operai? Su di loro è sempre piombato il silenzio, considerando la categoria come ne- cessariamente presente tra i corridoi delle aziende. Eppure, si tratta di un gruppo di lavoro indispensabile, anche nelle cosiddette fabbriche moderne, dove la presenza potrebbe, in alcuni casi, essere non più così scontata. INCHIESTA Si è sempre abbinato il concetto dello Smart Working alle mansioni impiegatizie. Ma è possibile adottarlo anche per gli operai sulle linee di produzione. Si chiama Industrial Smart Working: responsabilizzando maggiormente gli addetti in fabbrica, remotizzando alcune mansioni (formazione e manutenzione) e adottando orari di lavoro flessibili. di Stefano Soresina Lo SmartWorking anche per gli operai

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