RMO_251

28 rmo aprile 2023 sviluppando gli standard, qualcun altro lo farà e potrebbe non fare al meglio gli interessi delle compagnie europee”. Cooperazione ISO e Astm. Le coordinate della norma- zione AM sono legate all’ISO TC 261 e all’Astm F42. Nato nel 2011 da un’iniziativa della DIN tedesca, il TC 261 in- clude diversi gruppi di lavoro che coprono tutti gli ambiti dell’AM, dalla terminologia e concetti di base ai processi e sistemi di produzione, materie prime, progettazione, test e metodi di validazione, linee guida di qualificazione e requisiti relativi ad ambiente, salute e sicurezza. Il tutto per garantire un insieme esaustivo di normative per lo svi- luppo sostenibile dell’industria AM. Il TC 261 conta oggi già 24 standard ISO pubblicati, altri 33 in via di sviluppo e 27 enti membri partecipanti. Numeri che ne fanno uno dei comitati più attivi all’interno dell’ISO. L’ Astm F42 è nata invece in America nel 2009, e nel luglio 2011 ha firmato un accordo di collaborazione con l’ISO TC 261 per lo sviluppo di standard a doppio logo ISO/Astm 529xx. “Questa è la serie di standard AM più conosciuta, con più di 40 standard pubblicati e 90 allo sviluppo - dice Seidel -. Con circa 1.000 esperti coinvolti, e un framework che assicura un elevatis- simo tasso di accordo sui contenuti pubblicati, le norme ISO/Astm rappresentano il massimo grado del consenso internazionale, e sono quindi i più potenti standard indu- striali per AM”. Obiettivo dell’accordo è il co-sviluppo di standard a doppio logo ISO/Astm per l’industria, con piena trasparenza sulle attività del programma del lavoro con- giunto e di cosa accade all’interno dell’ecosistema. Oltre alle norme congiunte, vi sono infatti attività in corso solo in ISO o solo in Astm. Nell’attività di normazione sorge infatti spesso la necessità di collaborare con altri tavoli di lavoro ISO TC, così come con altre organizzazioni che por- tano specifici know-how in particolari ambiti. Negli Stati Uniti ad esempio Asme, AWS, la FDA e la Nasa, che nella fattispecie ha stretto un accordo con Astm per tramutare i suoi military standard in standard disponibili per l’indu- stria, anche in ambito AM, spesso riservati al mercato in- terno. Oltre alla lista degli standard pubblicati o in corso di sviluppo, disponibile sui siti dell’ISO TC 261 (vedi box), Seidel dà quindi alcune indicazioni sull’uso degli standard nella pratica AM quotidiana: “In fase di pre-processo, nella progettazione di un componente AM è possibile utilizzare i nostri standard di design ISO/Astm 52911-1 (metal parts), -2 (polimeri), -3 (parti metalliche prodotte con fascio di elettroni). E vedere se è possibile utilizzare il formato dei file AMF, conforme a ISO/Astm 52915:2020, invece di STL. Durante il processo, è possibile testare le capacità della macchina con i test degli artefatti conformi a ISO/Astm FDIS 52902, mentre nelle polveri la norma di riferimento è la ISO/Astm 52907. Nel post-processo, la norma relativa ai test non distruttivi di parti in additivo è la ISO/Astm PRF TR INCHIESTA

RkJQdWJsaXNoZXIy Mzg4NjYz