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27 rmo aprile 2023 Norme per la competitività. Standard di buona qualità contribuiscono a rendere scalabile ed economicamente conveniente l’AM, se applicati. Importante inoltre è che siano accettati a livello internazionale, poiché la tecnolo- gia additiva viene usata in reti di produzione globali. Lo standard definisce inoltre una lingua comune che consente il flusso di beni tra produttore e utilizzatore, abilitando un’interoperabilità che è sia semantica, definendo una terminologia comune, che operativa. La normazione mi- gliora quindi la sicurezza dei prodotti, consente economie di scala e incoraggia la concorrenza, facilitando infine la comunicazione tra gli stakeholder nella catena del valore. “Gli standard vengono scritti da utilizzatori per altri uti- lizzatori, sotto specifiche richieste sentite all’interno di una certa comunità - dice Christian Seidel, chairman della commissione ISO TC 261 Additive Manufacturing -. Quello attuale è un momento entusiasmante per essere nel mer- cato AM, in quanto la lista delle organizzazioni che lavo- rano o pianificano lo sviluppo di normative AM è in rapida crescita”. Se da un lato questo è un segno molto positivo dell’interesse e della domanda di standard espressa, per contro ciò porta a un alto rischio di duplicazioni, richie- dendo un grande sforzo per allineare le attività al fine di ridurre inconsistenze o il nascere di standard in conflitto tra loro. L’interesse è quindi forte a livello globale, e il ma- nifatturiero in Europa è molto sfidato da altre regioni, in primis Stati Uniti e Cina, come spiega Seidel: “In America i colleghi della Astm hanno da poco creato un Centro di eccellenza per accelerare lo sviluppo di standard. L’Europa si trova in ritardo, da poco è stato avviato il progetto fi- nanziato dalla Commissione europea chiamato Stand4EU, volto a rafforzare il legame tra ricerca, innovazione e standardizzazione”. L’interesse per la normazione vede un particolare incremento nei Paesi asiatici, con un cambio di mentalità che porta gli standard in un’area di alta priorità. È inoltre allarmante che in Europa molti degli esperti nelle aziende siano vicini all’età pensionabile, e che negli incon- tri sulla normazione che si tengono nel mondo si vedano delegazioni nutrite di compagnie di Paesi asiatici, con età media 40 anni, e di contro la quasi assenza di esperti delle realtà europee. “E’ un fenomeno preoccupante - dice Sei- del -, che deve farci porre seriamente la domanda di quale posizione vorremo avere nella normazione in futuro per questo settore, nella consapevolezza che se non stiamo I protagonisti Christian Seidel è chairman della commissione ISO TC 261 Additive Manufacturing : “Gli standard sono scritti dagli utilizzatori per gli utilizzatori, la partecipazione delle aziende che operano nel settore AM al processo di normazione è cruciale per avere standard di qualità”. Renato Ottone è presidente del Comitato tecnico UNI/CT 529 : “Vi è un gruppo di standard di grande importanza con documenti che riguardano la sicurezza del processo di additive manufacturing. L’elenco dei documenti pubblicati e di quelli in via di sviluppo è disponibile al sito del TC 261”.

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