PRO 454

progettare 454 • maggio 2023 33 gli strumenti, al gestore dell’articolo, soprattutto per un corretto riciclo, sepa- rando le parti che contengono le sostanze nocive dalle altre. Sono tenuti a fornire queste informazioni i fornitori, i produttori, gli assemblatori, gli importatori e i distributori che immet- tono articoli sul mercato europeo, mentre sono esclusi dall’obbligo i dettaglianti o chi fornisce direttamente ed esclusiva- mente il consumatore. La banca dati garantisce che le informazio- ni in merito agli articoli contenenti Svhc si- ano disponibili, e accessibili per chiunque, durante l’intero ciclo di vita dei prodotti e dei materiali, con particolare attenzione, appunto, per la fase di smaltimento dei rifiuti. L’elenco delle sostanze pericolose è soggetto a revisione semestrale. Oggetto della norma sono gli articoli che inglobano la sostanza dannosa all’interno di un materiale che li compone ma che non la rilasciano durante l’uso ordinario; quando però l’oggetto è sottoposto a u- na operazione di riciclo, che può essere termica o chimica, la sostanza può essere rilasciata e inquinare l’ambiente. Vista la complessità della materia Feder- macchine ha messo a punto un vade- mecum, “Linea Guida Scip”, per aiutare i suoi associati ad affrontare le procedure connesse alla notifica. I passaggi normativi La piattaforma Scip è stata istituita in seguito all’emanazione del piano comuni- tario per l’economia circolare adottato nel 2015 e alla direttiva quadro sui rifiuti del 2018, che ha conferito all’Echa il compito di sviluppare una banca dati con informazio- ni sugli articoli contenenti “sostanze estre- mamente preoccupanti per la salute”.Tutto ciò che riguarda il comparto chimico in ambito SEE, Spazio Economico Europeo, (Unione Europea, Islanda, Liechtenstein e Norvegia) ricade, inoltre, nell’ambito del regolamento europeo Reach (Registration, Evaluation, Authorisation of CHemicals), che ha lo scopo di “attuare la legislazione dell’Unione Europea in materia di so- stanze chimiche per tutelare la salute dei cittadini e l’ambiente”. Il Reach ha stabilito il principio per cui spetta all’industria la responsabilità di gestire i rischi connessi alle sostanze chimiche e di fornire informa- zioni sulla sicurezza di quello che produce, utilizza o immette sul mercato.

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