PRO 453

progettare 453 • aprile 2023 27 della competitività dei mercati su scala globale, in secondo luogo ai paradigmi della sostenibilità, evitando prima di tutti gli sprechi di risorse”. Per il futuro c’è un piano triennale, conclude l’AD di CIM4.0, “che, sostan- zialmente, vede una crescita lineare non soltanto per i Competence Center ma anche per le imprese, viste le importanti opportunità date dal Pnrr: in base a come sapremo utilizzare queste risorse, non solo per quanto riguarda l’aspetto finanziario ma anche dal punto di vista dell’impegno e degli investimenti, e sulla base di quanto questi saranno ben realizzati e messi a terra, si riuscirà a capire veramente cosa ci aspetta nel triennio successivo”. A Milano c’è il Made Anche Made (Competence Center Mila- no), la struttura che fa capo al Politecnico di Milano e che comprende quarantasei imprese private, quattro università e un ente pubblico, ha sviluppato una fabbrica digitale, che guarda però con particolare attenzione alle aziende del settore manufatturiero. In oltre due anni di attività il centro ha affiancato 1.870 aziende nel processo di trasferimento tecnologico e ha portato avanti oltre cen- to progetti che hanno coinvolto il 57% di PMI distribuite per l’82% al Nord. Ci sono stati 56 progetti finanziati per un totale di oltre 7 milioni di valore di servizi. Nonostante il settore manifatturiero ita- liano sia ai primi posti a livello europeo però, il Desi Index indica che il nostro Paese è tra gli ultimi per livello di di- gitalizzazione (18 posto su 27). Proprio sulla diffusione della cultura digitale per tenere testa alla crescente compe- tizione insiste Made, proponendosi di affiancare le imprese di fronte a quelle che saranno le prossime sfide globali: i cambiamenti demografici, la scarsità di risorse naturali, i mutamenti climatici e l’urbanizzazione della popolazione. MarcoTaisch, presidente del Competen- ce Center lombardo, spiega che le azien- de non possono ignorare la grande sfida che si trovano già ad affrontare oggi e che è destinata a diventare sempre più complessa, cioè quella della logistica e delle catene di approvvigionamento. Infatti, se, con il periodo del Covid in particolare, ci eravamo abituati a pen- sare a un mondo globalizzato in cui è possibile ordinare a domicilio qualun- que tipo di bene proveniente da tutto il mondo, nell’ultimo periodo ci stiamo rendendo conto che questo modello non è più così scontato. Da un certo punto di vista, diventa meno facile movimentare le merci (basta pen- sare ai blocchi dovuti alla pandemia ma anche agli effetti della crisi delle risorse energetiche) mentre, da un altro punto di vista, la standardizzazione dei pro-

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