PO 450
progettare 450 • novembre / dicembre 2022 39 principale impatto del digitale sia quello di favorire innovazione di prodotto o di processo (73% dei rispondenti) e ricerca e sviluppo (67%). “Sono i dati il vero driver di sviluppo e competitività in grado di liberare il potenziale delle aziende italiane - racconta Mille -, dalle grandi organizza- zioni alle Pmi. L’innovazione tecnologica, in particolare il cloud e l’intelligenza arti- ficiale, ci consente ora di identificare dati e insight e trasformarli in informazioni a valore in grado di ottimizzare i processi, migliorare servizi, essere più sostenibili e accrescere il business. Per accelerare e crescere, le aziende devono dotarsi quindi di tutte quelle tecnologie per la raccolta, l’analisi e l’utilizzo dei dati”. Un mix di tecnologie “Certamente l’elettrificazione e l’automa- zione di base sono prerequisiti impre- scindibili senza i quali non è nemmeno possibile pensare una digital factory - ha commentato Giuseppe Biffi, business de- velopmentmanager, digital enterprise Sie- mens in Italia -. Detto ciò, alcune tecnologie tra quelle citate, come AI e digital twin, sono in rapido sviluppo, non più sempli- cemente ‘hype’ mediatico, ma sempre più un requisito necessario per lo svolgimento di progetti.Tuttavia, a differenza delle pre- cedenti cosiddette rivoluzioni industriali I3.0, I2.0, ecc., riteniamo che oggi non ci sia una singola innovazione dirompente a fare da padrona come, per esempio, nel caso della macchina a vapore o dell’elettricità, ma unamoltitudine di elementi tecnologici abbastanza eterogenei. L’aspetto interes- sante, che a volte sfugge, è il vantaggio che deriva dall’utilizzo di un mix di diverse tecnologie all’interno della stessa azienda. Se una tecnologia produce un certo bene- ficio, due producono un beneficio più che doppio, e così via in modo esponenziale. Dalla sinergia che deriva da più interventi di digitalizzazione si genera quindi un van- taggio maggiore della somma delle parti, perché le tecnologie si ‘aiutano’ a vicenda”. Andrea Trifone, marketing manager SMC Italia, è allineato:“Gran parte delle tecnolo- gie citate possono essere interconnesse tra loro per sfruttarne al meglio le potenzialità di ciascuna di esse, così da massimizzarne i benefici complessivi. Non si può parlare quindi di un’unica tecnologia in grado di prevalere sulle altre, ma dell’integrazione ponderata nelle diverse fasi produttive e gestionali. In questo modo l’intelligenza dei singoli dispositivi si somma in una vera integrazione a 360°”. E prosegue: “Così facendo, i diversi livelli di fabbrica sono interconnessi attraverso piattaforme evolute e dialogano tra loro acquisendo informazioni che consentono una continua evoluzione dei processi. Inoltre, sistemi adattativi e predittivi offrono maggiore efficienza riducendo i costi di impianto. Non si può prescindere quindi dall’im- piego trasversale del mix tecnologico per garantire la necessaria competitività”. “Il fenomeno della consumerizzazione – è intervenuto Enrico Andrini, chief digital
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