PO 450

38 progettare 450 • novembre / dicembre 2022 INCHIESTA di tempo, affrontare investimenti e rior- ganizzazioni”. Inoltre, cloud computing, studi sui big data e intelligenza artificiale sono legati tra loro e si sostengono nello sviluppo; non si può prescindere però da un’elaborazione di tipo edge e già è stata riportata maggiore attenzione su questa necessità, ovvero evitare un accumulo di dati non correlati e affidare solo a tecniche ex-post la loro analisi. Per quanto efficaci non possono sostituirsi allo studio fisico e deterministico dei fenomeni, in grado di produrre indicatori sintetici con impiego di risorse limitato. “Robotica ed elettrifi- cazione sono le chiavi per avere processi più precisi, ripetibili, affidabili e riportare anche nel nostro tessuto industriale la capacità produttiva nell’assemblaggio di oggetti miniaturizzati, compatti, integrati e tecnologicamente evoluti senza che i costi non siano sostenibili e limitino a poche nicchie la produzione interna. Infine, il 5G oggi è una tecnologia che poggia su dei provider, non rilascia l’infrastruttura alle aziende che la utilizzano, ma la fornisce come servizio: questo può avere dei van- taggi e dei limiti, il modello di business con cui verrà proposto sarà determinante per la sua diffusione, oggi i casi applicativi non sono ancora molti”, sottolinea Conti. Cloud e PMI Matteo Mille, chief marketing and opera- tions officer di Microsoft Italia, ha com- mentato: “Il cloud rappresenta uno straor- dinario abilitatore d’innovazione, in grado di democratizzare l’accesso alle nuove tecnologie e permettere così alle organiz- zazioni di ogni dimensione e mercato di accedere a soluzioni innovative che fanno leva su AI, big data e machine learning, il tutto con le massime garanzie di sicurezza e compliance”. Le aziende ne sono sempre più consapevoli, come dimostrano i dati dell’Osservatorio cloud transformation del Politecnico: il 2021 ha visto un + 16% di spesa per il cloud rispetto al 2020. Un dato significativo che dimostra quanto sia stata forte la spinta verso la digitalizza- zione e che segna la strada per il futuro. Per quanto riguarda l’Italia, però, dalla re- cente ricerca sviluppata daThe European House - Ambrosetti in collaborazione con Microsoft Italia è emerso un importante dato relativo alla scarsa integrazione delle tecnologie digitale nei comparti produttivi del nostro Paese, specie tra le aziende di piccole dimensioni, in cui il 44% mostra una totale assenza di utilizzo di tecnologie digitali. Sicuramente un ambito di crescita da attenzionare, visto anche il potenziale del digitale come acceleratore di innova- zione: la stessa survey evidenzia che il Giuseppe Biffi, business development manager, digital enterprise Siemens in Italia: “L’elettrificazione e l’automazione di base sono prerequisiti imprescindibili senza i quali non è nemmeno possibile pensare una digital factory. Inoltre, alcune tecnologie come AI e digital twin sono ormai necessarie per lo svolgimento di progetti”. Enrico Andrini, chief digital officer di Bonfiglioli : “La capillare raccolta di dati in fabbrica diventerà l’abilitatore dell’applicazione di sofisticati algoritmi di machine learning per ridurre lavori ripetitivi e migliorare qualità e produttività. Sarà normale una disponibilità di informazioni e di controllo pervasivi come quelli che fornisce uno smartphone”. Andrea Trifone, marketing manager SMC Italia : “Gran parte delle tecnologie possono essere interconnesse tra loro per sfruttarne al meglio le potenzialità di ciascuna di esse, così da massimizzarne i benefici complessivi. Non si può parlare quindi di un’unica tecnologia in grado di prevalere sulle altre”. I PRO TA GO NISTI

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