PO 449

progettare 449 • ottobre 2022 51 Terra. SEE Lab costruirà l’economia del futuro basandosi su dati e infrastrutture spaziali. Insomma, l’interesse allo spazio rappresenta la spina dorsale dell’economia del presenteedel futuro. Gli investimenti da parte dei Governi e dei privati pone anche una sfida importante: preparare tecnici e manager nella gestione di questa nuova economia. È bene ricordare che lo sviluppo economico dello Spazio non si limita ai sa- telliti, vettori, astronauti e stazioni satellitari, ma coinvolge altre discipline giuridiche (normativa), scientifiche/manageriali per la gestione dei singoli progetti. Infine, alcuni comparti dell’industria italiana potrebbero averne beneficio da questo settore come l’agrifood, l’abbigliamento (tute aerospa- ziali) e tutte quelle imprese medio piccole in grado di riconvertire le loro competenze in nuovi progetti dedicati allo Spazio. Tecnologie spaziali Elettronica, microprocessori, materiali leggeri e resistenti, sostenibilità, digitaliz- zazione, machining learning, intelligenza artificiale, robot, gemello digitale e i pro- cessi di stampa additiva sono solo una parte delle tecnologie che pervadono la moderna industria aerospaziale. L’industria dello Spazio è uno dei settori più moderni e innovativi a livello internazionale, nel quale confluisconoquasi tutte le tecnologie d’avanguardia. Le scoperte tecnologiche, in ambito spaziale, non riguardano solo i satelliti e come mandarli in orbita, ma an- che altri settori come le automobili dotate di componenti intelligenti gestiti da dati che provengono dallo spazio: la geoloca- lizzazione, le mappe elettroniche sui nostri cellulari, la comunicazione nel suo insieme si basa su scoperte aerospaziali. Inoltre, la riduzione di CO2 nei motori degli aeromo- bili è ormai un dato di fatto. Esistono vettori per satelliti che possono essere recuperati e riutilizzati. Insomma, sostenibilità am- bientale e responsabilità sono tematiche al centro dell’industria dello Spazio. Una delle prospettive di sviluppo futuro della space economy è rappresentata dall’In- ternet Satellitare, destinato a diffondersi per coprire le molte aree del mondo non ancora in grado di accedere a Internet. Il gap tecnologico rispetto all’infrastruttura terrestre (via cavo) potrebbe essere presto colmato, ma secondo l’analisi dell’Osser- vatorio il vero valore aggiunto di Internet via satellite si otterrà usando in modo complementare i due asset nonnecessaria- mente in competizione, agendo a livello di regolamentazione, management e intento privato, favorendo la nascita di mercati B2C, B2B e B2G (Business to Government) che possano trarne vantaggio e stimolarne la crescita tecnologica ed economica. Ambizioni strategiche dell’Italia Stefano Firpo, capo Gabinetto del Ministe- ro Innovazione Tecnologica e Transizione Digitale, ha commentato alcune iniziative governative relative alla space economy. Il PNRR ha consentito di raddoppiare i fondi per l’economy Space fino al 2026 di quasi 5 miliardi di euro investiti nelle tecnologie per lo spazio (ASI e PNRR). Ciò ha consen- tito al Ministero di concentrarsi su alcuni pilastri strategici per lo sviluppo del com- parto aerospace. Per motivi di scadenza temporale, imposti dal PNRR, si è puntato più sulle realizzazioni industriali piuttosto che sulla ricerca di lungo periodo. Il PNRR alloca circa 2,5 miliardi di euro su iniziative concrete per ottenere conseguentemente immediate ricadute industriali. Non ci si dovrà concentrare solo sulle infrastrutture spaziali,ma si dovrannosviluppareprogetti finalizzati a migliori servizi aperti come per esempio: l’osservazione della terra trami- te la costellazione di satelliti denominata Iride; monitoraggio ambientale come la qualità dell’aria e cambiamenti climatici; il monitoraggio per abilitare interventi in caso di emergenza, servizi per il controllo dei confini e coste; servizi commerciali. Altro capitolo dedicato ai fondi riguarda lo sviluppo dei lanciatori (Vettore Europeo di Generazione Avanzata). Vega è il lanciatore satellitare progettato per portare carichi leggeri (300-1.500 kg) in orbita terrestre bassa. Esso consente una grande flessibi- lità a un costo ragionevole. Si tratta di un prodotto tecnologicamentemoltoavanzato con nuovi propulsori riutilizzabili. @gapeloso

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