PO 448

progettare 448 • settembre 2022 87 e l’igroscopicità, ovvero la capacità di as- sorbire l’acqua e quindi di rompere il film lubrificate e/o di provocare la formazione di vapore acqueo e ghiaccio. Procedure e prodotti specifici Una delle principali fonti di contaminazione è rappresentata all’immissionedi fluidoole- odinamiconell’impiantoche, seppur nuovo, il suo stato di conservazione e di pulizia del contenitore all’origine rimangono incerti. Travasi e riempimenti possono avvenire tramite contenitori con tracce di solventi, acqua, carburanti o liquidi non miscibili e i serbatoi possono contenere i residui delle lavorazioni di assemblaggio (saldature, filet- taturaecc.). Perprevenire lacontaminazione iniziale del fluido di lavoro è necessario che travasi e rabbocchi vengano effettuati tramiteunitàfiltrantimobili (figura1)munite di elementi filtranti correttamentedimensio- nati e selezionati. Per garantire il corretto funzionamento del liquido oleodinamico (potere lubrificante, conducibilità termica, incompressibilità) è necessario mantenere sia il controllo della contaminazione, sia della stabilità della sua formulazione. In par- ticolare, la degradazione dell’olio dovuta al suo impiego in condizioni di funzionamento gravose, porta alla generazione di composti carboniosi, varnish e nel caso più estremo alla parziale separazione del pacchetto degli additivi. Per assicurareunadurataeconomi- camente accettabile del liquido oleodinami- coèassolutamente indispensabileutilizzare sistemi di filtrazione che adottino materiali filtranti ottimizzati.Y L’importanza del materiale filtrante MP Filtri costruisce i propri elementi filtranti impiegando materiali ad hoc svi- luppati e validati nel proprio R&D Center di Pessano con Bornago, in provincia di Milano. Ogni componente di un circuito oleodinamico è caratterizzato da una sensibilità alla contaminazione dovuta alle tolleranze minime (o critiche) delle tenute meccaniche e/o tra le parti in scorrimento. Per ogni singolo compo- nente, i costruttori forniscono sempre le indicazioni sul livello di contaminazione massima ammissibile in accordo con le normative del settore (tra le più adottate la ISO 4406). Nella figura 2 viene rappre- sentata l’efficienza di filtrazione espressa tramite il rapporto di filtrazione ( Beta ratio β x(c) ) per l’intera gamma degli elementi filtranti di MP Filtri. Grazie a un rapporto di collaborazione molto stretto coi propri fornitori e alle tecnologie presenti nel pro- prio R&D Center, MP Filtri ha sviluppato un’ampia gamma di elementi filtranti adatta per un esteso range di applicazioni, spaziando da livelli di pulizia molto esi- genti (3 µm) a soluzioni più ottimizzate in termini di perdite energetiche del siste- ma oleodinamico (perdite di carico o di pressione) sempre garantendo un’elevata efficienza filtrante ( Beta ratio β x(c) ≥ 1000) fino a 25 μ m (c) , si noti la figura 2. Una peculiarità degli elementi filtranti di MP Filtri, rispetto a diversi competitor, sta nel fatto che i gradi di filtrazione indicati dai codici alfanumerici (per esempioA06, A10, A16) si riferiscono ai rispettivi gradi di filtrazione (6 µ m (c) , 10 µ m (c) , 16 µ m (c) ) con un rapporto di filtrazione Beta ratio β x(c) uguale o superiore a 1000, corrispondete Figura 1. UFM - Unità di filtrazione mobili Figura 2. Performance di filtrazione della gamma degli elementi filtranti MP Filtri. Rapporto di filtrazione Beta ratio β x (c) vs. dimensione delle particelle.

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