PO 446
progettare 446 • maggio 2022 25 Luigi Nalon è amministratore delegato di Omas Industries : “La nostra volontà è arrivare a offrire al cliente non delle semplici macchine ma un sistema Fabbrica 4.0, che abbiamo chiamato Flexy Mill, in grado di conferire massima flessibilità all’impianto, non solo in termini di ricette, ma anche sul fronte dell’ottimizzazione dei tempi di produzione, riducendo le possibilità di errore, il tutto migliorando la resa e la qualità del prodotto finito”. Luigi Fava è CEO di Fava : “Gli algoritmi di Intelligenza Artificiale, posizionati sul cloud e opportunamente istruiti, permettono all’utilizzatore esperto di ricevere indicazioni se e di quanto il prodotto sta uscendo dagli standard qualitativi desiderati, indicandone le possibili ragioni tecniche e/o tecnologiche: in tal modo l’operatore specializzato potrà agire in modo predittivo, minimizzando gli scarti e massimizzando la costanza qualitativa del prodotto finito”. I PRO TA GO NISTI Secondo l’OsservatorioTransizione Industria 4.0 della School of Management del Poli- tecnico di Milano, il mercato generato dalle misure legate a Industria 4.0 ha superato la crisi generata dalla pandemia, arrivando alla ragguardevole cifra di circa 4,5 miliardi contro 4,1 miliardi nel 2020. IIoT (Industrial Internet of Things), analisi dei dati, cloud, sono tra le voci principali di una digitalizza- zione a tappe forzate, spinta da un lato dalle misure del Governo, dall’altra dalla nuova sensibilità di mercati che cercano strategie dimisurazionedelleperformance, puntando alla qualità del prodotto, alla sostenibilità ambientale e ai servizi a valore aggiunto.Tra questi settori, spicca l’industria del food, che guarda al nuovo paradigma tecnologico, sia per i tradizionali vantaggi legati al controllo di processo, alla gestione distribuita degli impianti, allaflessibilitàdelleproduzioni, alla raccolta e analisi di dati da sensori, sia per le nuove opportunità offerte da un percorso di innovazione che si estende alla tracciabilità del prodotto. Si tratta di requisiti sempre più richiesti da consumatori ed enti regolatori, con l’obiettivo di garantire standard di si- curezza alimentare, integrità e qualità delle materie prime per l’intera filiera, in un mer- cato che muove volumi molto significativi in termini di produzione e fatturati. Guardando al mercato mondiale della tra- sformazione del 2021, ad esempio, il food ha superato i 6.000miliardi di euro, conuna previsione di crescita al +5 entro il 2025. Dati positivi anche per il mercato italiano, in crescita mediamente del 2,8% annuo. Spostando il focus su un mercato specifi- co, quello della pasta, milling e backery, il mercato mondiale vale circa 1.100 miliardi di euro di cui oltre 109 concentrati nel seg- mento Pasta&Noodles dove l’Italia cresce del +3.7% entro il 2025. l’Italia è infatti il punto di riferimento a livello mondiale con la produzione che, nel 2021, ha raggiunto 3,9 milioni di tonnellate e un export da 2,4 milioni (Fonte MEcs e Il Sole 24Ore). Si parla quindi di un mercato in crescita, chiamato a innovare sotto il profilo tecno- logico e produttivo, rappresentato da una business community fatta di grandi player, che si sonodati appuntamento a Ipack-IMA. Tra i tanti grandi player presenti in fiera, ci sono due protagonisti del mercato italiano del milling e della produzione di pasta che coinvolgono con le loro soluzioni, due fasi diverse di una filiera alimentare, che è da sempre protagonista della kermesse mila- nese: Omas Industries e Fava SpA. Flessibilità nel processo di macinazione Omas Industries, azienda nata nel 1966 a Padova e oggi tra i principali player inter- nazionali dell’industria molitoria, produce e vende in tutto il mondo, macchine per la macinazione caratterizzate da soluzioni innovative, tecnologiche e improntate alla sostenibilità, per la produzione di farine alimentari per processi di panificazione, pastificazione e prodotti a scaffale. “E dal 2015 che lavoriamo a una tecnologia ri- voluzionaria che ha trasformato il mon- do dell’industria molitoria - racconta Luigi Nalon, amministratore delegato di Omas Industries -. Parlo del laminatoio Leonardo, frutto di anni di ricerca, test e investimenti. Un’innovazione riconosciuta a livello mon- diale che siamo gli unici a poter offrire e che vanta molti brevetti. Leonardo conferisce la massima flessibilità al processo di ma- cinazione, grazie alla possibilità istantanea di variazione della velocità dei cilindri cam- biando tipologiadimacinazione inpochi se- condi. Questo permette di ottenere diversi prodotti dallo stesso cereale o la possibilità di processare cereali diversi senza modi- ficare il diagramma del molino. Tutto ciò è reso possibile grazie all’eliminazione di cinghie e pulegge e all’applicazione di mo- tori torque a magneti permanenti. Inoltre, il nostro laminatoio, grazie al sistema bre- vettato OKS - Omas Kers System, permette un risparmio energetico di circa 15 kWh/t sfruttando il recupero dell’energia cinetica generatadai cilindri.Ma l’eliminazionedelle cinghie comporta molti altri vantaggi: la manutenzione si riduce del 90%, i tempi
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