PO 445
68 progettare 445 • aprile 2022 Movimentare con la forza del vuoto Quando sorge la necessità di un sistema di presa a depressione che abbia le seguenti caratteristiche: flessibilità, integrazione e diagnostica, Octopus e Vacupredator, di Vuototecnica, sono adatti nell’equipaggiare robot antropomorfi e di pallettizzazione ATTILIO ALESSANDRI PNEUMATICA In Vuototecnica vige da sempre la convin- zione che sia importante creare rapporti di engineering-partner tra cliente e fornitore, per stareal passocon leesigenzedi persona- lizzazione dei consumatori e di conseguenza dei produttori di macchine per il packaging. Tanto per cominciare, sono necessarie fles- sibilità e capacità di integrazione con le altre macchine. Se un utilizzatore sa di avere al suofiancounfornitore ingradodi adeguarsi, anzi, di favorire, queste richieste può essere sicuro di mantenere la propria competitività sul mercato. Infine, bisognerà considerare di avere sempre disponibili i dati, punto per punto, per migliorare i processi in real time. Modularità del sistema Quando sorge la necessità di un sistema di presa a depressione che abbia tutte queste caratteristiche: flessibilità, integra- zione e diagnostica, i produttori di robot antropomorfi e di pallettizzazione per il packaging in genere si affidano a Octopus di Vuototecnica, capace di gestire item di ogni forma e natura, anche quando la su- perficie occupa solamente il 5% del piano aspirante. Octopus è adatto, per esempio, quando si tratta di lavorare a stretto con- tatto con gli operatori e per carichi molto leggeri (una decina di chili al massimo), come nel caso dei robot collaborativi, Cobot. Si possono movimentare sacchetti con prodotti sfusi, piccoli oggetti, anche con superfici disomogenee, e tanti altri particolari, senza che si debba modificare di volta in volta l’intero organo di presa. Ba- sta smontare il piano aspirante e sostituirlo con un altro. Il principio di funzionamento delle barre di presa Octopus è basato sul
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